Mi scuso con chi oggi (e domani) mi attende in un uno o più posti e non mi trova né in quello né in altri.
Sarà per le prossime volte.
Mi trova, invece, in edicola per l’ultima, definitiva volta (almeno in questo 2018) su Popeye, che conclude con il suo sessantesimo numero il ciclo delle sue virtuose presenze settimanali in edicola.
E’ stato bello, ne faccio cenno adesso e anche nel post che verrà.
Sessanta settimane non sono poche, rendiamocene conto.
Mettendole in fila, formano un anno intero più altre otto, vale a dire una coppia di febbraio aggiuntivi.
Tanto è durata la presenza in edicola di questa collana, dedicata al marinaio dei fumetti più celebre del mondo, che (realizzo in seconda di copertina del sessantesimo) sarà arduo sconfiggere la dipendenza da un comportamento rituale così gratificante come l’acquisto della propria dose settimanale di gag esilaranti.
Cospettaccio!
Dal prossimo venerdì sarà dura resistere alla tentazione di presentarsi ancora davanti al chiosco, puntualmente, per apprendere il prosieguo delle avventure di Braccio di Ferro, Olivia, Poldo, Pisellino, Braccio di Legno e dei loro amici e antagonisti. Meglio recarsi al supermarket ad acquistare una busta di spinaci surgelati, semmai, tentando di lenire in tal modo la bruciante assenza del palpabile afrore di hamburger dell’Osteria di Bettolacci, delle stravaganti invenzioni di Wotasnozzle, dei sortilegi della Strega di Mare, degli scatti isterici di Barbaspina…
Per il momento, grazie a tutti i lettori e ai sostenitori.
Grazie a Maurizio Berdondini, che apre questo post con la sua ultima creazione (nei prossimi post provvederò a far sfilare la galleria completa di Bracci di Ferri, di Poldi, di Trinchetti, di Supermani, di Hulki…).
Grazie al signor Moeri, che ho pensato intensamente, non potendo (almeno per ora) rispondere alla sua richiesta di dar lustro ad altri personaggi di Elzie Crisler Segar, come quella sotto di Barry the Boob, uscita il 18 gennaio (domenica) di cento anni fa.
Scuse a profusione a chi non ho potuto rispondere personalmente 8Nè in altro modo), anche perché nelle e stesse settimane in cui ho seguito la collana di Popeye, stavo seguendo anche la sua “gemella” su Jacovitti, cosa che proseguo a fare indefessamente.
La collana è finita, ma non c’è da disperarsi.
Prendiamo esempio da Popeye, che si lamenta di rado e non piange mai. Al massimo, quando non può evitarlo, lo fa da un occhio solo.
Cambiamo un attimo registro; in questi giorni, per fortuna, si parla abbastanza di questo “spargitore di veleni letali”. Perché è pericolosissimo e qual è il suo obiettivo che intende ottenere in occasione delle prossime elezioni europee per distruggere l’Europa dal suo interno.
Tra i suoi alleati un tizio dalla panza grossa che vive in Italia e ogni giorno strasparla.
Per scoprire chi è costui, è interessante per il momento ascoltare questo video di Maura Gancitano, che ringrazio per questa sua militanze informativa.
Vale la pena ascoltare anche la denuncia sull’attività di chi ha venduto da qualche tempo l’anima a Mefistofele.