Dagli Stati Uniti ci osservano con attenzione e devono proprio prenderci per degli imbecilli, con mostri impresentabili come quelli che si autopropongono alle elezioni politiche di domenica 4 marzo.
John Oliver (HBO) ne parla a Last Week Tonight, con profusione di dettagli.
Probabilmente alcuni passaggi del suo monologo non fanno ridere noi come gli americani, perché ad alcune insensate enormità siamo assuefatti, causa il martellamento della campagna elettorale perenne, traboccante di menzogne, promesse irrealizzabili, fiotti di fiele, lampi d’odio e (a mio parere) irregolarità palesi, come la presenza ovunque di un incandidabile pregiudicato che non ha ancora scontato (osserva John Oliver) la pena inflittagli per i suoi reati non caduti sotto la scure della prescrizione e che come minimo è politicamente inopportuno per una coalizione votabile, date l’appuntino del giudice Giovanni Falcone, fatto saltare in aria dalla mafia, che recita:
«Cinà in buoni rapporti con Berlusconi. Berlusconi dà 20 milioni ai Grado e anche a Vittorio Mangano».
Qui tutto quello che serve per saperne di più.
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Davvero, è molto spiacevole che una grande attrice come Julie Andrews e un personaggio ben costruito come Mary Poppins siano accostate a una dittatura sanguinaria e razzista e a un irresponsabile egoista come il capetto della Lega. Ma l’hanno fatto gli americani, non certo per svilire Pamela L. Travers, ma semplicemente per dare a Salvini almeno una minima porzioncina dell’Everest di ridicolo che emana palesemente.
Qui eccolo mentre va a farsi un selfie con Trump, il quale ignora chi sia questo tizio insulso con la barba, mentre proprio codesto (direbbe Popeye) tizio ignoto sta giù meditando di millantare presso i suoi elettori creduloni una insistente comunanza con il peggior presidente degli USA che la Storia ricordi (complimenti!).
Come Berlusconi, anche il nostro John Oliver fa la sceneggiata con un agnellino (che per Pasqua si farà al girarrosto) per accattare qualche voto degli animalisti talmente stupidi da farsi influenzare da un travestimento paragonabile a quello immediatamente sotto.
L’eco del crimine del minus habens nazileghista di Macerata Luca Traini giunge anche in America, naturalmente. John Oliver fa notare che quando Luca Traini si è candidato per il partito di Salvini non ha ricevuto nemmeno un voto.
Nemmeno uno!
Palesemente, nemmeno lui ha riposto fiducia in se stesso.
Oppure (chissà), data l’intelligenza che si è ritrovato, avrà sbagliato a votarsi in modo da rendere nulla la scheda o avrà votato qualcun altro.
In risposta al famoso vulcano funzionante di Berlusconi, impossibile da vedere in foto (probabilmente perché fuori norma), John Oliver ci fa vedere il suo.
La figura a livello internazionale che ancora una volta la maggioranza degli italiani è riuscita a comunicare non merita ulteriori commenti.
Uno scatto d’intelligenza (e magari anche di cultura), MAI, vero?
(Grazie a Virgy per la segnalazione)