DEPRIMENTE FLOP DI TRIGLIE DECOTTE

Flintstones

Lo sappiamo, ci sono cose più interessanti e intelligenti da trattare, specie considerando che il tempo manca in maniera endemica (la carta stampata chiama, quindi meglio rispondere mandando a bagno la rete, i/le devices (che il sottoscritto si vanta di aver mai posseduto, pur essendo contemporaneo, ma la sua laica religione, di costui, gli impone di schivare ogni facilitatore di dipendenze) e anche le manifestazioni inutili e circensi, salvando quelle che hanno una tipologia ottimamente descritta, per esempio, da Smoky Man in questo post.

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Estratto:

“[…] Un Festival, privo dell’ingombrante presenza di cosplayer e youtuber vari, tutto incentrato sul Fumetto e soprattutto sulla sua anima più creativa, pulsante e vibrante, quella delle auto-produzioni e delle piccole etichette (anche se erano presenti quasi tutti i principali editori italiani). Un Festival a misura d’uomo che appare – e lo è – perfettamente integrato e calato nella dimensione della città, capace di proporre, in un’esperienza diffusa sul territorio cittadino, mostre e iniziative di assoluto prestigio. […]”

Evviva Smoky!

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Potremmo parlare di argomenti più utili, come la prossima asta Little Nemo, già la 49a, che si terrà sabato 21 ottobre presso la Galleria Little Nemo in via Federico Ozanam 7 a Torino. La seconda tranche si svolgerà sabato 25 Novembre.
Potremmo approfondire, farémolo, tuttavia, questa sera si svolge all’insegna della rabbia per la gestione dissennata dell’emittenza pubblica (se volete, potete segnarvelo: carta, penna…). La Rai ha programmi eccelsi, okay, ma anche pesci lessi strapagati immeritatamente, finti giornalisti, finti showmen, veri accumulatori di denari (nostri).

Per esempio, la puntata di domenica scorsa di un programmetto un tempo decente (dieci anni fa e passa) e che non voglio nominare, ha registrato 3.762.000 spettatori (14.9%) e continua a perdere ascolti: 800mila in meno rispetto alla puntata precedente. Avendone guardate delle piccole parti di ambedue, c’è solo da stupirsi che l’emorragia sia stata così contenuta. Ma niente paura, provvederanno le prossime a riempire di emoglobina quel lucido studio.

Sacra Spinachsindone

“Evidentemente – commenta il sindacato UsigRai, che a quanto pare non è scemo, contesta e non è colluso con i cervelloni al potere – il capo della ‘Officina’ ed il suo agente erano troppo impegnati a trattare l’aumento economico per progettare nuove idee per il programma. Lo diciamo oggi per domani: nessuno pensi di scaricare sui lavoratori i danni derivanti da quello che sinora è stato un pessimo investimento”.

Palmer

In effetti, oltre al portafogli inutilmente gonfio del conduttore senza merito e senza logica, poco o niente è mutato nella trasmissione considerata scioccamente “una risorsa” dai vertici della Rai. Tutto rifritto, a parte qualche pesce non ancora in padella.

“Del resto – dice ancora il sindacato – trasmigrare pari pari una formula da Rai Tre a Rai Uno è un errore grossolano”. D’accordissimo con l’UsigRai, ma il problema è che il programma faceva acqua anche sulla terza rete da almeno due stagioni, con un tavolo di figuri decotti senza spirito alcuno e portatori di contenuti scadentissimi.
L’acqua si è mutata in sangue. A parte noi, pagatori di canone a ripetizione nelle bollette della luce pur non possedendo apparecchi televisivi (grazie, marionetta fiorentina, per aver pensato questa canagliata!) qualcuno del servizio pubblico la pagherà?
La pagherà cara, intendo?

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