‘77, ANNO CANNIBALE: UNA MOSTRA E UN LIBRO PER IL 40° ANNIVERSARIO DELL’ANNO DELLA CONTESTAZIONE

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‘77, ANNO CANNIBALE:
A NAPOLI UNA MOSTRA PER IL 40° ANNIVERSARIO
DELL’ANNO DELLA CONTESTAZIONE

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Dall’8 aprile al 14 maggio, al museo PAN – Palazzo delle Arti di Napoli, Napoli COMICON presenta ‘77 Anno Cannibale, mostra che celebra il 40° anniversario di quello che è stato definito anno della contestazione.

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La mostra ripercorre le opere degli artisti del fumetto che hanno reso storico il periodo: Andrea Pazienza, Stefano Tamburini, Tanino Liberatore, Filippo Scòzzari e Massimo Mattioli.
Ma anche Riccardo Mannelli, Vauro, gli altri autori satirici che in quella stagione lontana (ma non troppo) parteciparono alla rivista Il Sale, che si sarebbe trasformata un anno dopo nella celeberrima Il Male

Il Quaderno del Sale, 1977 - Jac

Quaderno del Sale Andreotti - Pippo Coco

Parleremo anche degli eventi principali legati al rinnovamento culturale che ha investito cinema, televisione, stampa, teatro e carta stampata italiana, prima dell’avvento delle tele private, delle videocassette e (ovviamente) dei dvd.

Oltre alla mostra, il progetto 1977 comprende incontri, dibattiti e un volume edito da COMICON Edizioni che ospita firme prestigiose della critica fumettistica e non solo, un’ampia panoramica di autori e personaggi dell’epoca e una selezione di storie riprese dalla rivista seminale Cannibale, ripubblicate integralmente.

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Riepilogando: nel 1977 l’Italia vive uno dei momenti più delicati della sua storia. Mentre i movimenti studenteschi invadono le strade reclamando spazio e attenzione, il panorama culturale si trasforma: la riforma dell’etere, la nascita e lo sviluppo delle radio libere che propongono una informazione alternativa a livello locale (Radio Alice a Bologna, Radio Città Futura a Roma, Radio Popolare a Milano e tantissime altre), il rinnovamento dei palinsesti televisivi che tornano ad accogliere artisti assenti da tempo, da Giorgio Gaber a Dario Fo, da Paolo Poli a Carmelo Bene (sotto in una delle sue prime partecipazioni televisive, mentre recita Vladimir Majakovskij), senza contare l’esordiente Roberto Benigni e la brancaleonica “banda” di Renzo Arbore.

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Il mondo dei comics non è da meno, con una nuova generazione di creativi, liberi da costrizioni, dinamici, audaci e strafottenti. Questi giovani rivoluzionari del Fumetto imporranno un modo inedito di raccontare, lasciando un’impronta che ha cambiato per sempre il modo di narrare a fumetti. Alcuni nomi ai quali accennavamo sopra, come Andrea Pazienza, Stefano Tamburini, Gaetano Liberatore, Filippo Scòzzari e Massimo Mattioli diventeranno le star più amate del decennio seguente.

Per citare Michele Mordente, esegeta di pubblicazioni under, la rivistina adotta il nome di Cannibale in omaggio all’omonima rivista dadaista, uscita in soli due numeri e diretta da Francis Picabia nel 1920, di cui Tamburini è fervente ammiratore. La distribuzione avviene nei circuiti alternativi e con militante vendita a mano.

Dopo l’uscita del primo numero, Tamburini recluta Scòzzari, il quale a sua volta nel corso dell’estate coinvolge Andrea Pazienza. La seconda uscita, del settembre 1977, è contrassegnata con i “numeri” 4-5-6-7 – prosegue Mordente. E’ una trovata di Tamburini, che impagina la rivista come una specie di doppio flip book carpiato, con quattro copertine, una per ciascun autore.
Personalmente, Cartoonist Globale acquista quel numero a Firenze, nella Libreria del Sole Rosso, in Via del Sole, dove giungono anche comics underground USA e dove Davide Riondino acquista (e chiede di segnare su una lista per futuri pagamenti) il grosso della sua libreria di allora.

Sul terzo numero di Cannibale, del giugno 1978, senza indicazione di numero, sostituito in copertina da un sigillo di ceralacca bucato, esordisce Tanino, introdotto nel gruppo da Pazienza. Liberatore, disegnatore con solide basi accademiche (l’unico del gruppo assieme a Pazienza, da questo punto di vista), è autore anche di una cover dal tono truce e beffardo, in cui un ammiccante Tamburini si cannibalizza.
Stèfano non apprezza, però quella cover (che ancora esiste, l’abbiamo avvistata in una personale di Tanino a Perugia nel 2008, organizzazione Claudio Ferracci & amici). Così, Tanino sostituisce la faccia di Tamburini con quella di un coatto anonimo, che forse può ricordare vagamente il comune idolo Frank Zappa.

Eccolo live nel 1977.

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Nel numero appare per la prima volta Ranxerox, personaggio di Tamburini, un coatto-robot che due anni dopo, rinato sul mensile “Frigidaire”, e trasformato dalla mano iperrealista di Liberatore, sarà tradotto in varie parti del mondo.

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Così COMICON celebra quella rivoluzione dimenticata e i suoi giovani protagonisti. La mostra e il libro analizzano la stagione che cambia il Fumetto in Italia, e lo fa tramite personaggi, storie, albi e riviste che ancora oggi sono la luce guida di chi ha scelto di esprimere la sua vena artistica attraverso vignette e balloons.

In un periodo sinteticamente riconducibile al 1977, ma che copre un arco di anni che vanno dal 1976 al 1980, il progetto individua sia i momenti salienti del mondo del Fumetto, in Italia ed anche all’estero, ma anche altri eventi chiave caratteristici di quell’anno, in vari campi artistici e culturali, ma anche politici e di cronaca; dal passaggio alla televisione a colori, al punk, agli anni di piombo.

La mostra presenta tavole originali dei principali artisti del periodo, ma anche opere ed immagini che successivamente hanno toccato, a fumetti, i temi, i personaggi, gli eventi salienti del 1977 e degli anni “non solo di piombo”. Oltre a oggettistica d’epoca, e con scenografie realizzate ad hoc, la mostra presta grande attenzione alla riscoperta di materiali audiovisivi dell’epoca, grazie alla collaborazione con la sede di Napoli della RAI.
L’esposizione sarà realizzata negli ampi spazi del secondo piano del museo PAN, Palazzo delle Arti di Napoli, e durerà per oltre un mese e mezzo, attraversando anche il periodo di Napoli COMICON (Mostra d’Oltremare, 28 aprile/ 1 maggio).

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La mostra
‘77 Anno Cannibale

Dall’8 aprile al 14 maggio
PAN – Palazzo delle Arti di Napoli, Via dei Mille, 60 – Napoli
Orari:
lun-sab ore 9.30/18.30 – dom 9.30/14.30 – chiuso il martedì!

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