Dal 16 gennaio al 13 marzo 2016 WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto di Milano (Viale Campania 12) omaggia la figura di Romano Scarpa, apprezzatissimo autore di indimenticate storie di Topolino e Paperino, con una mostra davvero unica che, grazie alla collezione di Marco Castelletta, che ha realizzato anche un ottimo cataloho esclusivo, porta per la prima volta al pubblico più di 150 tavole originali oltre a schizzi, bozzetti, illustrazioni, sceneggiature e altro materiale raro e inedito.
Sopra, il cortometraggio di Scarpa La Piccola Fiammiferaia, con la voce narrante di Virgilio Savona (questa informazione non era mai stata sottolineata sino ad ora).
Trattasi di un’occasione unica per rivivere le storie che sulle pagine di Topolino di Almanacco Topolino e di altre pubblicazioni hanno fatto sognare migliaia di bambini (e non), dando vita a personaggi amatissimi come Brigitta MacBridge, Plottigat, Bruto, Sgrizzo Papero, Trudy e tanti altri.
Grazie alla grande quantità e qualità del materiale esposto, la mostra consente anche di compiere un affascinante viaggio all’interno del lavoro che precede la pubblicazione di un fumetto, dalla sceneggiatura al disegno: Romano Scarpa, infatti, oltre che grande disegnatore, è stato anche un instancabile sceneggiatore e creatore di mondi: la caratteristica alla quale teneva di più, e che era felice gli fosse riconosciuta.
La mostra è realizzata in collaborazione con il settimanale Topolino, edito da Panini.
Il titolo della mostra, o meglio il suo contenuto, è L’arte di Romano Scarpa, il più grande artista Disney italiano
Si diceva: dal 16 Gennaio al 13 Marzo 2016.
Orari di apertura: da martedì a venerdì, ore 15.00-19.00; sabato e domenica, ore 15.00-20.00.
Biglietti: intero 5,00 euro; ridotto 3,00 euro; convenzionato 4,00 euro
Una mostra come quella che Marco Castelletta gli dedica allo Spazio WOW di Milano a Romano, soprattutto per ricordarlo a undici anni dalla sua scomparsa, attirerà sicuramente l’attenzione dei cultori disneyani per l’arte grafica dell’autore, al di là della rilevanza delle storie alle quali lo si associa.
Quindi, bisogna accennare al disegno del Maestro, con la consapevolezza di quanto sia arduo, in genere, delimitare le specificità di un singolo autore, pur grandissimo, specie nell’ambito del fumetto seriale. In cosa le sue tavole si distinguono da quelle di pur importanti e grandi colleghi, attivi nell’ambito del comico e, ancora più specificamente, in quello disneyano?
A questa domanda, forse, si replica solo con risposte parziali, individuali, legate al proprio vissuto di lettore. Le tavole di Romano hanno dimensioni e caratteristiche tecniche simili a quelle degli altri disegnatori di Topolino o Almanacco Topolino, realizzate rispettivamente su tre o quattro strisce per cartoncino. Spesso sono eseguite in fretta, nel rispetto degli stretti tempi di consegna; perciò Scarpa le affida a inchiostratori diversi, per poterne sfornare di più, obbedendo alla pressanti e avide richieste dei direttori di Topolino.
Ecco, quindi, il periodo degli apporti alle chine di Luciano Gatto, Rodolfo Cimino, Giorgio Cavazzano, Sandro Del Conte, Lucio Michieli; ecco le parentesi più brevi di Sandro Zemolin, di Valerio Held, di alcuni altri.
Nei dieci anni circa di inchiostrazioni cavazzaniane, la collaborazione di Giorgetto, che diverrà uno dei massimi disegnatori mondiali nei decenni seguenti, si sentono molto. Ma c’è da dire che anche le matite di Scarpa cambiano la loro specificità, incalzate dall’obbligo di fare in fretta. La linea tondeggiante che agli inizi definisce i volumi dei corpi dei personaggi, conferendo loro uno smalto da disegno animato tradizionale, ora si muta in ovali più mobili e nervosi; le facce acquistano espressioni più nette ed estreme, la gestualità è più scattante, i background diminuiscono la loro importanza lasciando spazio alle figure, salvo casi eccezionali.
Grazie a Francesco Spreafico per aver messo online alcuni rari filmati su Romano Scarpa.