Che questo blog conti un migliaio di visualizzazioni, fra ninnoli & nannole, anche quando da quasi una settimana non presenta nulla di nuovo continua a essere una sorpresa prima di tutto per il suo tenutario, il quale non riesce a tenere dietro agli impegni presi, né a pensare di immaginare di valutare la possibilità di tentare di prendere eventualmente atto di quelli che, propòstigli, giacciano in mail inevase, in allegati tenuti in cassaforte, in We Transfer tristemente spirati.
Tuttavia, una notizia, quest’oggi, va data.
Trattasi di un assassinio, come il titolo recita, con tanto di punto interrogativo finale affinché il foglio della Confindustria non incorra nelle conseguenze giudiziarie internazionali sempre possibili, quando si accusa di marinaicidio qualcuno, senza avere nel cassetto un dossier circostanziato di evidenze.
Innanzitutto, i fatti.
Due settimane fa Kristine Belson è stata nominata presidente della Sony Pictures Animation, con un ruolo che la prepone allo sviluppo dei progetti nuovi e alle decisioni su quelli in corso d’opera. La Belson viene dalla DreamWorks Animation, dove ha prodotto film di qualche successo come How to Train Your Dragon e The Croods. Non my cup of tea, se a qualcuno interessasse l’umile parere di appassionato di Milt Kahl, Bob Clampett o Bruno Bozzetto, per dire.
Con grandi lodi Amy Pascal, già chairman della Sony (nella posizione che adesso è ricoperta da Tom Rothman), ha salutato Kristine nel comunicato stampa di benvenuto: “I’m thrilled to have Kristine join the studio – I know she has a first-rate sense of story and a great eye for material.” Pascal continued, “But she’s more than that: Kristine is a visionary who will make our animation studio a home where the animation industry’s best talent can come and make the films they want to make. I am confident Kristine will help SPA become an even more vital component of the way we construct our overall slate.”
Ma Kristine, come prima cosa, ha liquidato il lavoro di chi l’ha preceduta. Normale, no? Non è così che funziona, di solito?
Dovremo consolarci (quanto basta) con quanto promette il trailer sopra, perché il Popeye tartakovskiano di cui abbiamo parlato più volte non si farà.
No.
Peccato, a suo tempo avevamo trionfalmente annunciato come segue questa gloriosa iniziativa.
Quest’omaggio grafico di Stephen DeStefano, tributato al celeberrimo brano dei Beatles Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band (1967) serve a far rimbalzare la notizia di qualche mese fa diramata dalla Sony sulla sua intenzione di far realizzare un lungometraggio di animazione in CGI su Popeye.
La rivistella Variety ha annunciato che la regia del film, scritto da Jay Scherick e David Ronn (I Puffi in 3D: un esperimento discutibile sul quale abbiamo preferito “sopravvola-
re”), è stata affidata a Genndy Tartakovsky (Геннадий Борисович Тартаковский), il regista russo, anche un po’ misterioso, classe 1970, che si è fatto un nome eccezionale grazie a serie animate un po’ di culto come Le Superchicche, Il Laboratorio di Dexter, Samurai Jack e Star Wars: the Clone Wars.
Com’è (abbastanza) noto, Genndy è attualmente impegnato con Hotel Transylvania, lungometraggio animato sul quale gravano molte aspettative (anche di botteghino).
Sotto, due trailer, in italiano e in Inglese con sottotitoli.
Ah, ma vi interessava di più il discorso su una delle immagini sopra?
Chi non conosce il brano di John, George, Paul e Ringo, può ascoltarselo sotto nella versione animata per il lungometraggio Yellow Submarine.
L’illustrazione è stipata di personaggi piuttosto antichi del KFS (al quale appartiene il © su quasi tutti quanti; non certamente su uno di essi, forse su due o tre).
Sapete individuarli tutti?
E quali sono gli intrusi non kinghiani?
Sono certo di sì…
Intanto, ecco una carrellata di recenti interpretazioni degli eroi di Segar. Anche chi non conoscesse DeStefano, forse puà ricordare di aver visto, non troppo tempo fa, la copertina da lui disegnata del cofanetto di dvd del Popeye dei Fleischer del quale posto, sotto, il bozzetto a matita.
Segue un tentativo di modernizzare Popeye e Bluto, in versione grunge, più o meno musicale, che DeStefano ha eseguito buttando un’occhio all’interpretazione grafica di Bud Sagendorf.
Sotto, DeStefano in autocaricatura, con maschere bracciodiferriane legate a diversi periodi della vita del personaggio.
Segue la copertina della fanzine Apatoons, realizzata da DeStefano nel 2003.
Infine, alcune immagini a matita, di studio per un paio di personaggi della serie: Babbo di Bordo, o Papà Trinchetto, altrimenti detto Braccio di Legno (ma in sostanza Poopdeck Pappy) e la Strega Bacheca, o Bagheca (The Sea Hag). La Strega di Mare, insomma.