Leggiamoci questo articolo completo di Loris Cantarelli su Postcardcult: Tutte (ma proprio tutte) le fiere di fumetto a Lucca dal 1966 al 2014.
Nel frattempo AfNews auspica una festa colossale (si riferisce a Milano, se non sbaglio, ma potrebbe essere anche in un’altra città sensibile a questo tema) per festeggiare i 65 anni della pionieristica Mostra di Milano!
La città sembra più sensibile, a quanto pare, a tematiche reazionarie che auspicava fossero state superate dall’intelligenza collettiva (ma ci sbagliavamo; qui tiene banco un famigerato addentatore di talloni di poliziotti, appartenente a un partito dove molto si è rubato; e quindi, essendo italiani proiettati su uno scenario internazionale come quello dell’EXPO, non possiamo non accontentare simili fulgide eminenze).
Di quando Milano era una città accettabile e ospitava convegni intelligenti, non queste trucibaldità vomitevoli, avevamo parlato nell’articolo che segue a proposito di un ricordo sul papà di Trufolimo Testadura (ogni giorno un’avventura).
Su Faccialibro, Chiara Terenghi aveva così commentato (la ringrazio, e ringrazio anche le ragazze che mi girano i messaggi da FB).
Grazie, Luca. É un bellissimo ricordo. Per me, particolarmente commovente. Peccato che mio papà non compaia nella foto… Ho sentito molte volte parlare sia lui che Renzi di quell’iniziativa: veramente dei pionieri!
Anche Antonio Terenghi, indimenticato papà di Pedrito El Drito, è stato presente a questa iniziativa dimenticata, ma importantissima, alla quale avevamo dato spazio anni fa.
Ci piace rivordare il grande fumettista italiano scomparso in quest’ultimo scorcio del 2014 grazie a un bel ritratto realizzato dal “fratello in web” Graziano Origa.
Sotto, la foto di Joe Zattere nel libro Protagonisti del fumetto italiano.
Grazie di cuore a entrambi.
Già che ci siamo, non si puote fare a meno di ricordare Antonio attraverso il ricordo fattone da Silver, che tra l’altro, su un suo Almanacco della Ciccia di Lupo Alberto, complice Francesco Coniglio, ospitò il crossover fra Pedrito e un mio vecchio personaggio, Remorenzo Rizzuto, che si recava per l’occasione a Tapioka City.
Ricavato dall’archivio del grande animatore e fumettista Paul Campani, diffuso da Clod, questo documento visivo dovrebbe suscitare interesse e osservazioni da parte di tutti gli appassionati del settore e gli operatori in attività.
Bene, è il “solito”, attentissimo Roy Mann ad averlo rintracciato e commentato. Adesso riuniamo insieme tutti i frutti…
… intendevo “tutti i frutti di quanto messo insieme, fra le identificazioni di vari informatori”.
Certo, non è possibile contribuire con altri commenti, per le ragioni che sappiamo. Ma chi possiede una mia mail può scrivermi di persona gli interventi che intenderebbe fare e io cercherò di metterli macchinosamente online.
Quelle sfogliate sotto sono evidentemente delle pagine del Vittorioso.
E quello sotto, invece, è un numero di TinTin, ma non l’edizione italiana di breve vita, uscita solo nel 1955 per i tipi dell’editore milanese Vallardi, che dura meno di un anno.
Spesso se n’è parlato, qualcuno ha trovato un filmato in merito in qualche archivio dei Cinegiornali Luce o della Settimana Incom (forse qualche lettore può precisarlo), ma è la prima volta che una foto di gruppo riferita a quell’iniziativa vede la luce, almeno negli ultimi anni.
Il tutto avviene tre lustri prima di Bordighera (Mostra del Fumetto, poi Salone, trasferitosi a Lucca nel 1966), in quel di Milano.
Come si vede dalla foto di apertura, il titolo alle spalle degli immortalati recita Il giornale per ragazzi in Italia (nel 1950 di fumetti destinati a un pubblico adulto non era immaginabile parlare, fotoromanzi a parte).
In un’intervista allo sceneggiatore Roberto Renzi concessa alla rivista Fumo di China n. 210, Loris Cantarelli lo interrogava in merito.
Ecco la parte dell’intervista in merito, leggibile sotto (grazie a Loris).
Roy ci invia qualche notizia in più, la qual cosa, per non allungare troppo questo già elefantiaco post, ci spinge a ripartire in due tempi il materiale che si sta accumulando. La mostra si svolse a Milano nell’ottobre 1950, in collegamento con la presentazione della relazione La stampa periodica per ragazzi, a cura del Centro Nazionale di Prevenzione Sociale.
Organizzata dallo stesso Renzi con l’aiuto di Antonio Terenghi, si poté svolgere presso il Palazzo di Giustizia (sono visibili alcuni particolari della sua caratteristica struttura in travertino) grazie all’interessamento del magistrato Adolfo Beria d’Argentine, fondatore e segretario del Centro Nazionale di Prevenzione Sociale, che – ricorda sempre Renzi – sfidò le ire dei benpensanti ospitando il “poco serio” fumetto in quell’austero edificio.
Ed ecco le identificazioni delle persone presenti in questa parte della fotografia.
In piedi, da sinistra a destra:
1) Signore sconosciuto, ma potrebbe essere Marino Tomasina, editore di Akim (Albo gioiello), tra gli altri. Forse Roberto Renzi può darcene conferma.
2) Signora sconosciuta, ma potrebbe Teresa Comelli delle Edizioni Alpe? C’è una seconda candidata per questo “ruolo”. Su questo potrebbe darci lumi Giorgio Rebuffi.
3) Franco Bignotti, disegnatore (Un ragazzo nel Far West, Mister No e molte altre serie). Un suo ritratto disegnato, sempre spedito da Roy Mann, è sulla destra.
4) L’altissimo Vittorio Canale, grafico, colorista al Corriere dei Ragazzi, fratello di Antonio Canale.
5) Rinaldo “Roy” Dami, disegnatore, autore completo (Mani in alto!, Sergente York e molti altri).
Seduti:
6) Signora sconosciuta, altra candidata per Teresa Comelli, che una ventina di anni dopo creerà le Edizioni Te-Co.
7) Forse Arnalda Maffi, agente delle Edizioni Alpe per la Lug di Lione e non solo, e compagna del n. 8.
8) Leonello Martini (redattore part time tuttofare e in seguito direttore delle Edizioni Alpe).
Alla coppia si collega una testata a fumetti del tutto minore, quella dell’anatroccolo nero Gimbo.
Nelle sue 28 pagine in bianco e nero a colori “autocopertinanti”, che ricordano il formato originario dei mondadoriani Albi della Rosa e Albi del Falco (nelle loro prime versioni), L’anatroccolo Gimbo si basa su avventure non troppo originali, ma tuttavia diligentemente disegnate, da Lucio Cremonini con l’aiuto di Nicola Del Principe.
Ecco, sotto, una foto di Cremonini nell’atto di dipingere.
Forse, nel 2015, una sua storia su I Grandi Classici Disney (basta seguire questo prestigioso e amatissimo mensile per controllare gioire).
Grazie a Rosita Bellucci per la segnalazione di questo esoterico video.