Cose incredibili.
Ogni giorno alcuni post di questo blog sono visualizzati ritualmente.
Sono quelli che riguardano Phineas e Ferb, la sigla del Braccobaldo Show, Giorgio De Gaspari e (questo non l’avrei mai detto) l’illustratore americano Duane Bryers, che in Italia conosceremo in tre, se va bene.
Bene, ma, come dice il titolo, la ragione del post è un piccolo promemoria sull’obbligatoria necessità di sintonizzarsi, domenica prossima, su Rai 4 per la seconda puntata del celebrato programma Fumettology dedicato a Topolino.
E’ la puntata n. 20 della trasmissione: Topolino (Seconda parte) Domenica 16 novembre, alle 16:00.
Intanto, oltre che a Topolino, mette conto riferisti anche alla nuova collana I Migliori Anni, in edicola da un paio di settimane, lanciata da Panini e dedicata al 1960, anno in cui il Topolino libretto acquistava la sua periodicità settimanale.
Le storie in sommario (per chi ancora non le conoscesse):
– Zio Paperone e l’ultimo Balabù
Topolino 243 del 24 luglio 1960
Testo e matite di Romano Scarpa
Chine di Rodolfo Cimino
– Pippo e la fattucchiera
Topolino 236 del 5 giugno 1960
Testo di Luciano Bottaro e Carlo Chendi
Disegni di Luciano Bottaro
– Lupetto e il bullo mercenario
Mickey Mouse 68 dell’ottobre 1959
Pubblicata su Topolino 245 del 7 agosto 1960
Disegni di Jack Bradbury
– Paperino e quelli del Rififì
Topolino 229 del 25 febbraio 1960
Testo di Guido Martina
Disegni di Pier Lorenzo De Vita
– La Banda Disney e l’espresso di Natale
Almanacco Topolino 37 del gennaio 1960
Testo di Guido Martina
Disegni di Giulio Chierchini e Luciano Bottaro
Chi mai saranno “quelli del Rififì”? La bizzarra denominazione è una trovata umoristica dello sceneggiatore Guido Martina, che parafrasa il titolo della canzone Noi siamo quelli dello sci sci, alla quale si allude espressamente in una vignetta della storia disneyana. Intonato da Bruno Rosettani, ma anche dalla coppia Teddy Reno–Lelio Luttazzi, il brano è scritto nel 1948 dal compositore napoletano Pasquale Frustaci, definito “il Cole Porter italiano”, per la rivista teatrale Grand Hotel.
Sotto possiamo ascoltare il brano nell’interpretazione del Quartetto Stars, sotto insieme a la Maestro Pippo Barzizza.
Le parole sono di Pietro Garinei, della celebre firma Garinei&Giovannini: i due maghi della commedia musicale italiana.
Il termine rififi, pronunciato alla francese con la “i” finale accentata, indica in origine una rissa tra gente di malaffare, in particolare nelle bische e nei vicoli di Parigi. Ma i malavitosi che nel secondo dopoguerra prendono questo nome, “Rififì”, compiono i loro colpi soprattutto fra Lione e Marsiglia, menando le mani, facendo vibrare i coltelli e lucrando sulle scommesse clandestine.
Il merito di aver divulgato il termine va allo scrittore Auguste Le Breton, che nel 1953 pubblica il romazo Rififi, con abbondanza di toni crudi e termini gergali. Pier Lorenzo De Vita, grande disegnatore di storie dal taglio realistico come Saturnino Farandola (1938), La Primula Rossa del Risorgimento (1938-39) e Il diamante azzurro (1939), ritrae con il suo caratteristico approccio caricaturale i tre lestofanti parigini, nerovestiti come gli esistenzialisti.
Sopra, la copertina della ristampa dell’episodio per Albi della Rosa n. 513 del 1964. Normalmente, prima che le storie di Topolino vengano riproposte in questa collana settimanale trascorrono almeno quattro anni.