IL LIBRO VINCITORE DEL PREMIO FOSSATI 2014 (aggiornamento)

Mandolino dentro il Diario
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Ecco il comunicato stampa, diramato ieri, ma aggiornato solo qualche ora fa.
Lo passo quasi tale e quale, con alcune piccole interpolazioni di rito. Poi, parleremo anche di altri momenti della manifestazione policulturale Riminicomix
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È prevista per domenica 20 Luglio, a Rimini, alle ore 18:15, presso la Palazzina Roma di Piazzale Fellini, la premiazione della XVIIIesima edizione del Premio Fossati, il concorso che ogni anno premia la miglior opera di saggistica e critica sul fumetto realizzata da autori italiani, organizzato grazie alla collaborazione fra Cartoon Club, Fondazione Fossati, A.N.A.F.I., Centro Fumetto “Andrea Pazienza” e Anonima Fumetti.
La giuria, composta da Laura Scarpa, Luca Boschi, Alessandro Di Nocera, Davide Occhicone e Marco Pellitteri, ha designato vincitore Il Vittorioso. Storia di un settimanale illustrato per ragazzi 1937-1966 dello storico Ernesto Preziosi, edito da Il Mulino (Bologna), per serietà e rigore dell’approccio, varietà e quantità delle fonti primarie e secondarie consultate, geometria ed efficacia dell’impianto argomentativo, ampiezza e profondità della contestualizzazione storico-sociale nella ricostruzione della genesi e delle strategie e vicende editoriali del settimanale per ragazzi preso in esame: un periodico che ha fatto la storia del fumetto in Italia (e di un certo modo di far leggere i ragazzi) ospitando autori di grandissima levatura.
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Una menzione speciale è andata al secondo volume di Avventure Noir, scritto e pubblicato da Luca Mencaroni, per l’impressionante mole iconografica fornita su un settore della produzione fumettistica italiana ignoto ai più e che fornisce il materiale di base per più approfonditi discorsi futuri di analisi critica, storica, di costume e in senso ampio “letteraria” e sui percorsi – talvolta oscuri – della stampa popolare del nostro paese.
Ernesto Preziosi (Pesaro, 1955), giornalista pubblicista, ha diretto numerose testate nazionali e locali. Accanto ad una ricca attività pubblicistica e editoriale di taglio culturale e divulgativo, è autore di numerosi saggi e volumi di storia contemporanea. Docente presso l’Università di Urbino fino al 2012, ha ricoperto diversi incarichi ecclesiali ed è particolarmente attivo nel campo della formazione sociale e politica, nonché relatore di numerose scuole diocesane e autore di saggi di dottrina sociale cristiana.
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Per informazioni: www.cartoonclub.it
Scrive qui su Agor@, in proposito, Bartolo Ciccardini:

Il Vittorioso invece apriva decisamente al fumetto con storie originali italiane e con disegnatori italiani. Craveri raccontava storie di animali personificati che nulla avevano in comune con Walt Disney; Caesar, italianissimo con nome tedesco, raccontava storie di valore e di guerra con un prezioso disegno, perfetto anche dal punto di vista tecnico, nelle avventure dell’eroe Romano, e soprattutto Jacovitti che iniziava la sua carriera con storie animatissime di un trio, Pippo, Palla e Pertica, che presentono il genio dei Peanuts del dopoguerra.
Dice Mollica nel suo elogio: “Jacovitti è stato il Picasso del fumetto, con le sue invenzioni, con le sue scomposizioni della realtà, con la sua fantasia surreale e popolaresca”. Come mai questa apertura così straordinaria alle nuove forme di comunicazione da parte di un’esperienza editoriale che prendeva linfa, vita ed autori dal mondo cattolico rinserrato nelle parrocchie?È la stessa cosa che avveniva nel mondo culturale.
La chiusura della Fuci dopo il Concordato porta alla creazione del Movimento montiniano dei Laureati, ai gruppi della Università Cattolica, alla creazione di una classe intellettuale moderna e fantasiosa che farà il Codice di Camaldoli e poi ricostruirà l’Italia.Nel campo dell’educazione giovanile presidiato dall’Opera Nazionale Balilla, dopo lo scioglimento forzato dello scoutismo cattolico, gli “aspiranti” dell’Azione Cattolica sono l’unica alternativa alla educazione fascista.
La cultura e la fantasia creano il Vittorioso che non ha paura dei fumetti. Ma sarebbe una limitazione parlare solo del fumetto. In realtà il metodo educativo del Vittorioso è una cultura alternativa moderna, aperta, viva e creatrice. Da lì nascerà la “terza generazione” che ha avuto il grande compito per far uscire il paese dalle strettoie del fascismo.

Mandolino sul Diario
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UN SAGGIO SUL VITTORIOSO (DI ERNESTO PREZIOSI)/p>

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