Chi non è interessato al contenuto di questo post può sepre divagarsi scorrendo giù giù fino a visionare e ascoltare il video animato di Ringo Starr desideroso di essere una Superchicca: I Wish I Was A Powerpuff Girl.
Trattasi di una primizia!
Eliseo Salino (1919-1999) è stato sicuramente un ceramista.
Sue opere sono state in mostra ad Albissola Comics: lì abbiamo appreso (per interposta persona, grazie a Giulia Calisi) come fosse stato apparentabile dagli organizzatori agli autori di fumetti che hanno partecipato nel 2013 alla promettente manifestazione.
Ma nella sua lunga carriera, Salino ha mai disegnato fumetti?
Una firma che potrebbe confermare questa ipotesi si rileva dalla vendutissima pubblicazione Ciccio e Franco, pubblicata dalla Gallo Nero con i disegni di Luciano Bernasconi, contattato dopo il grande successo di pubblico ottenuto dai due comici nello show televisivo Paritissima, in onda nel 1967 sul Canale Nazionale della Rai il sabato sera (sopra un esempio di sketch).
Facendo leva sulla “santa furbizia” che oggi a Roma ci hanno raccomandato di mettere a frutto, non è stato difficile collegare le due figure (fumettista e ceramista) riconducendole a una sola.
Cià che la santa furbizia non riesce a fare è trovare quel che non c’è. Non è impossibile che Salino, all’epoca quarantottenne, fosse anche autore delle tavole disegnate che precedevano in televisione gli sketches dei duse comici siciliani. E che per questa strada catodica sia poi giunto alla Gallo Nero: contatto occasionale che segnerebbe la sola puntata del ceramista nell’arte sequenziale, almeno fino a prova contraria.
Prova che il santamente furbo Cartoonist Globale, sforzandosi di emettere i pochi rantoli di cui dispone nella strozza, chiede ai furbamente santi visitors.
Se l’artista è lo stesso, eccone una sintetica scheda, ricavata da questo sito.
Eliseo Salino è nato ad Albissola Marina il agosto 1919.
Ha frequentato l’Istituto Interuniversitario di Faenza. Ha partecipato alle maggiori mostre nazionali e internazionali; è stato premiato a Monza, Pesaro, Faenza, Roma, Firenze e Milano.
Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private in Italia, al museo di Silkeborg in Danimarca, alla galleria Bertier d’Arte moderna di New York e alla Mostra Internazionale di Praga.
Dal primo volume “Artisti Italiani Contemporanei”, casa editrice La Ginestra di Firenze leggiamo:
Eliseo Salino è artista di versatili doti, tuttavia la sua attività più specifica è quella di scultore ceramista. La ceramica, infatti gli offerto la materia che può essere plasmabile alle più suadenti dolcezze ed insieme alle definizioni più acute, che può serrarsi nella plastica coesione dei volumi o vibrare per l’azione dell’atmosfera.
Né la ceramica presenta solo possibilità plastiche, e diremmo che la cromia, che è altro mezzo di questo lavoro, compie appieno la personalità di Salino, che riesce nel colore a essere acido corrosivo e insieme smagliante e quasi gioioso.
Quanto a un più puntuale discorso nel suo linguaggio, diremmo che nel discorso stilistico di Salino grande importanza ha la linea intesa nella scultura a racchiudere e definire i piani in profili, e nella decorazione a eccitare il rapporto cromatico con estrema incisività.
Eliseo Salino dedica da anni quasi tutta l’attività alla ceramica. E’ comproprietario e direttore artistico della “San Giorgio”.
Nei suoi vasi, nei pannelli tratta con somma abilità scene popolaresche: streghe in diabolico movimento seguite da gatti stregati; giostre di paladini a cavallo armati di lunghissime lance con mezzi espressivi del tutto personali, scene mitologiche e nudi modellati stupendamente.
Eliseo Salino, ceramista e pittore, è stato uno dei protagonisti di primo piano del rinnovamento del linguaggio della ceramica di Albissola. Animatore con Tullio Mazzotti di quel gruppo di artisti, da Lucio Fontana a Sassu, da Fabbri a Jorn, da Lam a Scanavino, Crippa, che per anni ha portato avanti un ampio e articolato discorso sulle possibilità offerte dalla ceramica d’interpretare le idee e i problemi posti dell’arte contemporanea, Salino ha aperto una nuova visione all’arte ceramica per l’enorme vitalità e l’acuta sensibilità che sprigionano le sue opere. Con un lavoro costante e paziente inserendosi nel pieno dei problemi più vivi ed attuali dell’arte d’oggi, egli ha sperimentato ogni nuova possibilità e ogni nuova apertura per dimostrare che anche la ceramica può assumere un ruolo di protagonista nelle arti visive.
Con un impegno attento e sottile, portato avanti senza perdersi in sterili discussioni e divagazioni, ma con una costante dedizione che parte dall’intimo della sua esperienza e della sua estrosa fantasia, è giunto a soluzioni del tutto nuove dove la forma, il volume, il colore si fondono in una sintesi dalla forte carica espressiva che pone la materia al vertice dei valori. Vi è nei suoi dipinti un apporto diretto con il mondo del fantasioso e dell’immaginario.
Gesto e materia sono i termini per raggiungere l’espressione, fortemente suggestiva e lirica, con una carica di libertà interiore, un clima di tensione, uno slancio aperto quasi una ventata di passione romantica. Un mondo di sensazioni interiori dirompenti e segrete, di apparizioni improvvise dove è acuto il senso del rapporto fra i valori spaziali e la proprietà intrinseca della materia quale elemento di natura, sviluppata in una trama coloristica e compositiva attivamente luministica e dinamica. Salino ha ormai un lungo cammino alle spalle, ricco di un lavoro attento e copioso nel quale ha profuso esperienze e tentativi fino a raggiungere la maturata sicurezza dell’attuale stadio della sua attività artistica.
Ad Arenzano c’è esposto il il celeberrimo presepe che Eliseo Salino ha modellato in ceramica policroma, ma si potrebbe dire “inventato”. L’idea del presepe era venuta a due frati che avevano visto ad Albissola, alcune figurine presepiali, di Eliseo Salino.
Si trattava di riempire una enorme cripta-galleria ma l’artista albissolese, per nulla spaventato dall’impegno, aveva accettato. La sfida poteva considerarsi normale e altamente stimolante. Un’opera da vedereormai meta di turisti; altre opere come la chiesetta del Palazzolo ove ha fatto un intero ambiente (vetrate, altari, acquasantiere ecc.); il monumento allo spazzacamino (in Val d’Orco), non dimenticato protagonista d’ottocentesca poesia.
Il mondo dei ceramisti albissolesi è alquanto difficile, spesso attraversato da difficoltà di dialogo; in questa circostanza Salino (insieme a Giovanni Poggi, suo socio nelle Ceramiche San Giorgio, spiccava come un’eccezione, data la sua capacità di dialogare con chiunque.
Eliseo Salino si è spento il 19 febbraio 1999 alle ore 07.00.