Natale è passato, ma dato che se ne parla in un altro post, ho pensato di evidenziare qui un commento che stavo scrivendo, un po’ sottogamba, relativamente ai funny animals.
Così, qui lo si vede corredato di qualche immagine, natalizia o meno.
Dopo aver aperto con il geniale Dan Gordon, si prosegue con l’altro genio indiscusso che fu Walt Kelly.
E fino a qua non ci sono contestabilità.
Il livello qualitativo è talmente alto che questi autori, soprattutto Kelly, influenzeranno molto gli artisti underground delle generazioni attive nei due decenni Settanta e Ottanta.
In un commento a questo post scrivevo in replica a Sauro Pennacchioli e a Fortunato Latella una lapalissiona ovvietà.
Vale a a dire che nel crogiuòlo dei funny animals USA, come in quelli di altri Paesi, c’è il buono e lo scialbo, l’infantile e l’adulto.
Sono un “medium”, come il Western, la sf e così via.
Alcune storie sono decisamente illeggibili, erano infantili al tempo della loro pubblicazione e oggi fanno rabbrividire.
Purtroppo, anche storie di autori italiani bravissimi, ma scritte e disegnate “senza cervello”.
Sono giunto a questa conclusione: il fatto di dover lavorare di corsa e a ritmi massacranti faceva loro privilegiare il disegno alla sceneggiatura (e ai dialoghi, decisamente insulsi e ridondanti, talvolta).
Però… come direbbe anche Mike Barrier, ci sono state storie con alcuni personaggi della Warner Bros., per fare questo esempio, dello stesso livello dei migliori Topi e Paperi. Pare che alcuni sceneggiatori, purtroppo anonimi, e rispetto ai quali si possono fare solo delle illazioni, che non conoscevano affatto i cartoons dei personaggi che gestivano, oppure avevano deciso scientemente di trascurarli.
Tra l’altro, la gag in copertina del comic book con Bugs e Porky è stata ripresa senza troppi complimenti da Nicola Del Principe il suo albo raro e atipico Trottolino nella “enne” dimensione.
Per Giorgia, che lo chiede in un commento, ecco una copertina di Bugs in versione Arnoldo Mondadori, con il nome tradotto in Lollo Rompicollo e il colorito tramutato da grigio in marroncino.
Questi disegnatori e sceneggiatori sono in forza alla Dell Comics, attivi soprattutto nei primi anni Cinquanta.
Poi c’è il genio di John Stanley, molto considerato oggi, e al quale è dedicato un sito assai approfondito e istruttivo: Stanley Stories.
Su di lui (foto a destra) avevo scritto un po’ di righe, e così anche su Woody Woodpecker, del quale si potrebbe vedere una tavola sotto se solo la rete funzionasse come si deve. Di fatto si è mangiata tutto questo testo fingendo di metterlo online.
E quindi, peggio per tutti.
Non vedo l’ora di andarmene e lasciar ustionare al Sole per almeno 24 Ore questo povero blog insieme a tutti i gestori di TypePad. Adesso non ho tempo di scrivere altro, perché mi chiama il centro di Tokyo dove si festeggia, a parte la protesta per le stupide luminarie pagate dalla municipalità cretina e reproba usando i soldi degli esangui contribuenti.
Buon San Silvestro.