A gentile richiesta, al fine di proseguire qui i commenti al post su Krazy Kat, che rischiano di non essere letti da una parte dei lettori in transito per il blog, ecco un post apposito su Lionel Feininger, sull’arte del quale si stanno appassionando svariati commentatori, in questo stralunato settembre. Sauro Pennacchioli (grazie) ha provveduto col testo che segue.
Si proceda, please!
Lyonel Feininger, nato a New York da genitori tedeschi nel 1871, è un autore poco noto ma fondamentale, perché con il suo fumetto, The Kin-der-Kids, rompe decisamente con il tratto frammentario dei disegnatori satirici americani che hanno creato il fumetto alla fine dell’ottocento, proponendo un segno molto più netto.
Per primo, Feininger usa la tavola senza una rigida divisione delle vignette, subito seguito da Little Nemo di Winsor McCay. Il quale, avendo abbracciato lo stile dell’art nouveau, si stacca pure lui, sia pure in maniera meno decisa, dalla tradizione dei disegnatori di fumetti.
Feininger è anche il primo autore a presentare una storia a fumetti a puntate. Nelle sue intenzioni sarebbe dovuta diventare un libro, un “graphic novel” ante litteram, ma non riesce a concluderla.
Si trasferisce in Germania, imponendosi prima come autore satirico e poi come pittore. Insieme ad altri grandi artisti fonda il celebre Bauhaus, un centro sciolto nel 1933 da Hitler con l’accusa di propugnare un’arte “degenerata” (anche se, in realtà, influenzerà profondamente la moderna grafica nazista: anzi, ne sarà alla base).
Feininger, avendo tra l’altro la moglie ebrea, torna nella natia New York nel 1937, dove consolida la sua fama d’artista. Negli anni Cinquanta si propone di concludere il suo fumetto, The Kin-der-Kids, ma ormai la sua fine è vicina. Muore nel 1956.
Questi sono alcuni dipinti di Feininger, tanto per rendere l’idea della sua cifra.
Grazie a Tomaso Turchi e a Pier Luigi Gaspa per le segnalazioni!