MR. SKYGACK, IL PRIMO FUMETTO DI FANTASCIENZA – ever – E… THE LAST!

Skygack071018

Quest’argomento interesserà molto a Pier Luigi Gaspa, a Diego Gabutti e agli esperti di science fiction più o meno con le figure.

Ku-xlarge

Barnacle Press un annetto fa sosteneva di aver scovato quello che poteva essere considerato il primo eroe della fantascienza a fumetti.

Skygack120524cosplay

Si tratta di un marziano, sceso sulla Terra tramite un meteorite per compiere un reportage. Lo fa osservando gli abitanti del nostro pianeta ed equivoca, divertentemente, i nostri comportamenti. Prende fischi per fiaschi in modo sistematico.

Skygack071016

Incredibile, ma il debutto di questa serie ha debuttato addirittura nel lontano 1907, sul giornale Chicago Day Book.

Era un giornale distribuito gratuitamente, di tipo pubblicitario, un po’ come Metro e come i vari quotidiani che ti distribuiscono la mattina quando scendi dal treno.

Tacchino

Ku-xlarge-1

Dice Ron Miller, in merito:

Staff cartoonist A.D. Condo created Mr. Skygack in part because it gave him a chance to comment on and satirize the social norms of the day, which was part and parcel with one of the goals of socialist-leaning Day Book.

The strips alternated as multi-panel cartoons, usually illustrating the adventures of the hapless Mr. Skygack and his adventures with his nemesis, Adolf, with single panels.

In these latter we get to read over the shoulder of the Martian as he records his naive impressions of earth life, which sound very much like something written by the Coneheads. In the words of the cartoon’s subtitle, “He Visits the Earth as a Special Correspondent and Makes Wireless Observations in His Notebook.”

A questa pagina si trova una significativa messe di vignette di questa serie americana.

Interessante è il fatto che questo marziano sia stato anche il personaggio che ha suscitato il primo Cosplay, o meglio, inl primo viuncitore di Cosplay della storia.

Prosegue Ron Miller:

Later, in 1910, a young woman in Tacoma, Washington created a Skygack costume to wear to a masquerade ball (where she won first prize). A male friend later borrowed the outfit to advertise a skating rink.
As he paraded up and down a main street of the city, the Tacoma police arrested him for violating an ordinance prohibiting masquerading on public streets. He was released on $10 bail
.

Il ritaglio di giornale ripreso sopra spiega efficacemente la faccenda.

E adesso, con una settimana di ritardo, il trailer dell’ultimoa serie di fantascienza, almeno fra quelle che ci è dato conoscere.

L’Inglese azzardato del titolo è determinato dalla specifica che non si tratta (naturalmente) del least, ma dell’ultimo nell’altro senso: un progetto molto ambizioso e attesissimo dagli appassionati bonelliani ma non solo. A colori. Esportabile in tutto il mondo.

I nostri amici di Fumettology, la famosta trasmissione di Rai 5, ne firmano il ComicBook Trailer sopra.

Si tratta di “Orfani”, creata da Roberto Recchioni e Emiliano Mammucari, in uscita il 16 ottobre 2013 in edicola. Ne riparleremo!

Ecco anche la featurette.

  • Emi-chan |

    Grazie, Fortunato! Che carini… dunque il povero Mr. Skygack perde il primato per sei anni. Ma gli vogliamo bene lo stesso.

  • fortunato |

    @Emy-chan
    THE MARSOOZALUMS
    Fumetto del 1901 di James Swinnerton (quello di LITTLE JIMMY) per i giornali del gruppo Hearst.
    Tavola del 31 marzo (la prima è del 24 febbraio):
    http://i40.tinypic.com/27xgwar.jpg

  • Sebastiano |

    P.O. :
    “….davvero ti interesserebbero
    oggi, perfetti identici… mettiamo a un fumetto edito nel 1930?
    Anche come collezionista avresti un perfetto falso datato 2013
    che in più annullerebbe il tuo prezioso senso del passato”
    riprodurre fedelmente un fumetto come fù realizzato non è FALSIFICARE ma rieditare.
    Tomaso parla di Nerbini che cercò una carta simile a quella originale ma da quel che mi risulta molte riproposte di Nerbini erano edizioni anastatiche, ottenute fotografando gli albi, non le tavole, che con la “tecnologia” del suo tempo risultano “sbiadite”.
    Paola TUONA contro la tecnologia, mi trovo d’accordo:
    ODIO la colorazione al computer!
    sono colori falsi!
    io una volta usai le ecoline…
    mi dissero che ero “pittorico”
    : lo stesso colore mi veniva in gradatazioni differenti… acquarelate
    P.O. :
    ” in più annullerebbe il tuo prezioso senso del passato”
    è proprio per PRESERVARE il senso del passato che le riedizioni devono essere fedeli all’originale:
    non tutti hanno la fortuna di avere le copie originali

  • Emi-chan |

    Ho appena conosciuto Mr. Skugack, e già lo adoro!!! Ho trascorso gli ultimi sessanta minuti a leggere tutte le vignette su Barnacle Press…
    In quest’articolo sul Portale Treccani, però, Alfredo castelli scrive che i primi alienini del fumetto furono “The Marsoozalums”:
    “Nel 1901 James Swinnerton, disegnatore americano, realizzò per il New York Journal il primo fumetto dedicato agli extraterrestri The Marsoozalums, interpretato da piccoli marziani. Contrariamente ai minacciosi alieni di Wells, quelli di di Swinnerton – tutti identici tra loro, un po’ come i famosi Puffi – erano paciocconi e assai poco combattivi. Sei anni dopo giunse sulla Terra Mr Skygack From Mars, protagonista di una serie di vignette realizzate da A. D. Condo.”
    http://www.treccani.it/scuola/dossier/2006/pianeti/8.html
    Su di loro, però, non ho trovato alcuna informazione.

  • P.O. |

    Grazie Tom, ma la ragione ci dice che la figura stessa dell’autore
    è complessa. E che nella composizione dell’immagine si tratta
    spesso di lavoro di equipe. Quindi, per autore, intendiamo pure l’equipe
    Nel passaggio a cui ti riferisci, intendevo dire che un autore
    sa, o è bene che conosca, come funzionano i mezzi di stampa.
    E’ necessario cioè che abbia abbastanza chiaro come sarà il risultato di stampa.
    Non per adeguarsi più o meno passivamente al mezzo, ma per essere in grado di orientarsi
    mantenendo la propria autonomia espressiva.
    Parlo di autori che lavorano nell’ambito dell’immagine riproducibile.
    Tu parli invece di ristampe. Lì la questione è tipografica e riguarda gli editori.
    E’ comunque possibile conoscere il funzionamento dei mezzi usati in passato.
    E sarebbe anche molto utile, sebbene non sia possibile ottenere degli identici.
    Secondo me una resa visiva in fedeltà all’originale è sufficiente.
    (Dove però la resa visiva non risulti attualizzata in nessun modo da alterare
    la fedeltà all’originale).
    Ma se ti scrivo a quest’ora è perché….davvero ti interesserebbero
    oggi, perfetti identici… mettiamo a un fumetto edito nel 1930?
    Anche come collezionista avresti un perfetto falso datato 2013
    che in più annullerebbe il tuo prezioso senso del passato.
    No, secondo me il punto è un altro. E qui sei davvero forte Tom!
    Per quanto riguarda invece lo scempio perpetrato dall’incuria nei secoli
    preferirei non parlarne. Aggiungo solo che (non so nei fumetti) ma in pittura
    è stato quasi pari a quello compiuto dal restauro.

  Post Precedente
Post Successivo