Come eravamo.
Sono passati oramai ben cinque Ferragosti meno un giorno dalla messa online del contenuto di questo post, che è differente da quello del Ferragosto 2012, anche se sulle prime può non sembrare. Può forse essere d’uopo sbirciare cosa macinava questo blog all’epoca e cosa stava uscendo in edicola (e ora in libreria in Francia, grazie all’editore Glénat).
Chi avesse scrutato questo post fino a ieri l’avrebbe trovato pieno di lacune, che adesso sono riempite, compreso il video con Betty Boop, che era sparito dalla circolazione e oggi è nuovamente fruibile, arricchito con babà a limoncello e cotillons oleografici.
Prosit!
E il prossimo post è sull’annunciato Mandrake di Marco Pugacioff!
Buon Ferragosto dal sottoscritto e un salutino indiretto da Alfredo Castelli, più volte citato con affetto dai visitatori in commenti recenti: righe che Alfredo ha letto perché assiduo frequentatore del presente blog.
A proposito de LGDDP, nel trentesimo volume della collana, in edicola da lunedì 18 (ma stiamo parlando del 2008, non el 2013), può darsi che un riferimento contenuto nel Portfolio risulti misterioso ai più.
Riguarda l’immagine realizzata da Carl Barks per il giornale satirico Calgary Eye-Opener che apre questo post.
Vi è raffigurato il crooner celebre a cavallo degli anni Venti e Trenta Rudy Valleé (gli accenti sul suo cognome sono in questo caso più o meno transitori, ora li vedi, ora non li vedi più).
San Pietro lo ammonisce affinché almeno in Paradiso (una volta schioppato) eviti accuratamente di tormentare le anime dei trapassati con i suoi gorgheggi in falsetto.
Ecco il sommario del volume in questione, cre resta disponibile per una settimana (poi lo riceverà, chi vorrà, ordinandolo per posta):
Quadro a olio: Terror of the River (1974)
Tutto nero, anche il fantasma di Tito Faraci
Fantasmi tra noi di Luca Boschi
Storie:
Zio Paperone e i misteri della Cattedrale (Uncle Scrooge – The Phantom of Notre Duck)
Paperino moderno Ercole (Donald Duck – Instant Hercules)
Zio Paperone Lawrence d’Arabia (Uncle Scrooge – McDuck of Arabia)
Paperino pattinatore da brividi (Donald Duck – Duck out of Luck)
Le avventure di Zio Paperone (Uncle Scrooge)
Zio Paperone e la tazza di tè (Uncle Scrooge)
Zio Paperone e la palude del non ritorno (Uncle Scrooge – The Swamp of No Return)
Paperino luminare dell’intervento (Donald Duck – Monkey Business)
Zio Paperone e la distrazione che costa (Uncle Scrooge)
Zio Paperone allievo paracadutista (Uncle Scrooge)
Zio Paperone a nord dello Yukon (Uncle Scrooge – North of the Yukon)
Zio Paperone e l’acquazzone da un milione di dollari (Uncle Scrooge – Million-Dollar Shower)
Zio Paperone e il bucato (Uncle Scrooge)
Zio Paperone a caccia di fantasmi (Uncle Scrooge – Mystery of the Ghost Town Railroad)
Zio Paperone e il cobra ballerino (Uncle Scrooge)
Zio Paperone e il disastro lontano (Uncle Scrooge)
Portfolio: Cose dall’altro mondo (qui c’è Rudy Vallée)…
Il Personaggio: Ciancio (Si Bumpkin in originale).
Rudy Valleé, variamente raffigurato in cartoons più o meno animati, vi ha anche partecipato talvolta come attore in carne e ossa: cosa rara nei primi anni del cinema muto, onore riservato solo ai divi molto popolari e osannati dal pubblico.
Vi mostro sopra una sua eccezionale partecipazione per conto dei fratelli Max e Dave Fleischer in un cortometraggio con la bouncing ball (pallina saltellante), espediente usato per istigare il pubblico delle sale a cantare in coro mentre sullo schermo appaiono i versi di un brano orecchiabile.
Il corto si intitola Kitty From Kansas City e nel remoto 1931 furoreggiava.
I sui versi, divertentissimi, dicono fra l’altro:
“She’s so dumb: she doesn’t know a thing!
She thinks that July the 4th is an English king!”
Poi citano anche lo stesso Rudy Valleé, alludendo al fatto che il suo nome potrebbe essere scambiato per un toponimo.
Fa anche un riferimento a Benito Mussolini (allora al potere) nascondendo un gioco di parole per me misterioso… (“She thinks that Mussolini is an exercize”?).
Chi lo decifra è così gentile da rendercene edotti? Grazie in anticipo.
Altrettanto gradite sarebbero le spiegazioni di altri giochi di parole che escono alla bocca di un Rudy straordinariamente rigido e impacciato davanti alla cinepresa.
Dimenticavo: nei panni di Kitty c’è una grassa e ancora rudimentale Betty Boop, interprete di gag surreali e rapidissime nell’ultima parte del brano; quindi, non interrompete la visione a mezzo, quando Rudy sembra inizi a scocciare.
Godetevi questo pezzo da antologia e se potete congelatevi le fauci con cubetti al limoncello anche per mio conto.
Sotto, l’eccezionale disegno di Daniele Tomasi del quale parlava nel suo commento…
E per chiudere, uno dei modi, forse il più efficace, per ottenere che Silfide Perluscona rimanga al centro della scena politica per i prossimi trent’anni.