Ed ecco a voi Nuccio Costa!
In queste settimane, anche in seguito a interventi sviluppati nel blog Retronika da parte di Salvatore Giordano e di Aumaldo si è discusso della presenza di Ken Hultgren e colleghi come Jack Bradbury o Bob Wickersham su pubblicazioni italiane che hanno ospitato in parte autori magnifici attivi fra gli anni Quaranta e Cinquanta presso l’editore ACG (American Comics Group) e suoi addentellati.
Di Hultgren, per esempio, è la copertina che apre il post, pubblicata sul comic book Giggle Comics e che mostra The Duke and the Dope, variamente ribattezzati in Italia, come abbiamo visto in post passati, raggiungibili anche tramite i LINK CORRELATI.
Oggi, che è già il 28 giugno (un giorno come tanti, il mare è senza vento, non vedo un cambiamento…) ripropongo, a scopo documentativo, un episodio completo, in lingua originale, del gatto nero Robespierre, pubblicato anche in Italia da almeno tre diversi editori (se non quattro).
Nel post ci sono anche vignette di Topolino (Mickey Mouse), personaggio che Hultgren ha disegnato in un pugno di storie, una delle quali rivedrà la luce dopo decenni, nel corso dell’anno, in edicola.
Cominciamo a introdurre il felino hultgreniamo.
Poi, seguite il filo del discorso anche nella seconda parte, vale a dire nel post successivo.
Personaggio decisamente minore, che Alberto Becattini precisa non essere farina del sacco di Richard Hughes (leggete più sotto), il gatto nero Robespierre ha goduto di una certa visibilità anche nella nostra Penisola su vari periodici, probabilmente grazie a uno stesso (enorme) pacco di proofs americane provenienti dall’agenzia che distribuiva in Italia (e in Francia) il materiale dell’American Comics Group.
L’autore di Robespierre, appunto Ken Hultgren (1915 – 1968), ha dato ottime prove anche con altri personaggi come Duca e Livrea o Pinco e Panco, ripresi non troppo tempo fa da Retronika in una versione pubblicata nelle pagine dell’Anatroccolo Gimbo.
Ma perché, diversamente dal solito, queste storie di Tom e Dingo pubblicate in Gimbo non hanno i loro nomi italici nei titoli (che compaiono però nei balloons della storia), diversamente da quanto accade in tutte le loro altre pubblicazioni?
Questo inserimento di storie statunitensi nell’ultimo periodo di vita della testata ha tutta l’aria di essere un ripiego necessario, inevitabile, forse dovuto alla scarsità di materiale italiano a disposizione.
Probabilmente, in questo stesso periodo (1957) questi personaggi erano ancora sotto licenza con la Casa Editrice Dardo di Casarotti. Il factotum Rocco Molinari, probabile autore del lettering delle traduzioni italiane, e il direttore responsabile di Gimbo, Renato Ciancio, stavano compiendo un piccolo sgarro alla licenza e per questo evitavano contestazioni e confusioni con i titoli delle serie.
Qualcuno dei lettori più sapienti (o possidenti) di questo blog ha idee diverse in merito?
Proseguendo lo show su Ken Hultgren, ecco la tavola iniziale di una storia di Hultgren con Mickey Mouse, disegnata per un raro giveaway natalizio.
Buon divertimento con Robespierre, intanto!
ALCUNI LINK CORRELATI
GIMBO E ALBA D’ORO… DI NICOLA DEL PRINCIPE?
MILAN GOLDSCHMIEDT, FUMETTISTA MISTERIOSO
CORSO DI DISEGNO CON KEN HULTGREN
FREDDY FAWN AL SANGOR SHOP, DI AL HUBBARD (da William Brignone)