CIAO A CARLO MONNI

Carlo3Anni fa Carlo Monni l’incontravo tutte le mattine, intorno alle 9, dalle parti di Via del Sole (vicino a casa sua) quando a Firenze andavo a far lezione alla Scuola Internazionale dei Comics, che aveva la sua sede più longeva in Via del Corso n. 1.

Ma era di casa nel giro dei nostri amici, interveniva a Controradio con Paola Calamai, presentava i libri comici di umoristi locali abbastanza improbabili.

Insieme a lui ricevemmo un certo numero di ortaggi nmisti a fischi in occasione di uno spettacolo su Dante Alighieri (anno 2000, non oltre) tenutosi al Teatro Tenda, vicino alla sede della Rai, un attimo prima del suo definitivo smantellamento.

Non per causa nostra, la decisione in merito era già stata presa.

Segue la prima partecipazione televisiva del “Monna”, nel programma Onda Libera, alias Televacca.

Oggi Carlo Monni non c’è più, se n’è andato troppo presto, settantenne.

Era nato nell’ottobre del 1943 a Campi Bisenzio, dieci chilometri da Firenze verso Prato, quella che lui chiamava normalmente “la Piana”, come facevano gli antichi toscani, oppure Champs sur le Besance, per darsi un tono.

Con lui e per lui hanno lavorato Luca Ronconi, Roberto Benigni, Giuseppe Bertolucci, Marco Ferreri, Sergio Citti, Massimo Troisi, Mario Monicelli, Carlo Lizzani, Pupi Avati, Alessandro Benvenuti, Paolo Virzì.

Era partito dalla Toscana alla conquista della Capitale, dove si faceva il Cinema e il Teatro, all’inizio degli anni Settanta con Benigni, per sostare a casa del (purtroppo) dimenticato Donato Sannini: un mecenate sul quale Jiga Melik avrebbe da raccontare parecchie cose.

E spero proprio che un giorno si decida a farlo, magari dopo aver parlato un po’, insieme, per organizzare questo ricordo anche di Bruno D’Alfonso, che avevamo ipotizzato mesi fa.

Segue un altro strano video, manco per niente professionale, dove Franco Casaglieri partecipa una sorta di Carlo Monni Show in quel di Montemurlo, un paesetto vicino a Prato, dove per un po’ visse anche il musician Ginger Baker, che intervistai in uno dei rari momenti di sobrietà che attraversava in quello strano periodo.

Per il video sotto, arciamatoriale, si consoglia di sistemare un po’ il volume.

Ellera Monni Castelli

  • emiliano |

    Mamma mia quanto ci sarebbe da raccontare, e ancora di piu’ da farci raccontare…mi limito a descrivere non chi era il Monni, ma chi era Carlo per me.
    Io giovane ragazzaccio con la presunzione di diventare Poeta, mi avvicinavo a lui con riverenza antica, e Carlo con violenza mai fisica, mi guardava con gli occhi fermi, era bello i Monni! schietto e puro come un cantuccio di pane raffermo, ma sempre in fermento, e quel fermentare mi ha contagiato, mi ha aiutato a capire cosa volevo fare da grande.
    le giornate passate con lui a parlare di poesia, di metrica, delle giuste parole da centellinare fra i righi, dell’importanza del ” non scritto”, di come la tromba se suonata in modo genuino potesse diventare veicolo di un emozione, mi hanno fatto crescere,e scoprire un mondo che avevo in tasca da sempre. Carlo mi parlava di Stile! ed io come un coglione all’inizio non riuscivo a capire cosa intendesse ! poi una sera davanti ad un piatto di pasta, mi guardo’ in modo diverso e mi disse: Bravo! tu hai stile! …Carlo per me era una montagna ed io un topolino che ne ambisce l’ombra ! ed ora che non c’e’ piu’ lo ringrazio per avermi permesso di capire l’importanza della tromba suonata come solamente Carlo poteva fare. Perche’ lui si…aveva stile! e allora vorrei dedicargli quest’ottava… in punta di piedi per non dargli noia!
    La lacrima che solca lenta il viso,
    carezza scalda e l’anima mia doma,
    i Monni c’ha lasciato all’improvviso,
    mi pesa il cor come al ciuco la soma,
    e L’Arno che Firenze un di ha diviso,
    c’ha i piedi scalzi e il vento nella chioma…
    Ma guarda Monni quanta meraviglia,
    da sempre questo fiume ti somiglia…
    ciao Carlo!

  • Luca |

    Grazie a te, Paola!
    Anni fa dovevamo incontrarci, ma… gli eventi precipitarono, a quanto pare!
    Se hai qualche notizia o informazione da aggiungere su Carlo… Siamo qui a leggerla!
    Grazie, e buone cose!
    L.

  • Paola |

    Che bello questo post, Luca. Grazie davvero. Siamo tutti ancora sconvolti per la rapidità con cui tutto è accaduto.

  • Sebastiano |

    puglia,
    basso salento

  • Francesca Samp |

    Ciao, posso chiederti in che posto vivi, Sebastiano?
    Dov’è il tuo DESERTO?
    In Italia mi sembra di stare spesso in mezzo al deserto, soprattutto d’intelligenza, trovo che sia desolante.

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