UNA MOSTRA SU EUGENIO BENNI, A ROMA!

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BenniDisegni e personaggi di una vita:
Eugenio Tonino Benni

Vernissage sabato 11 maggio 2013 ore 18.30
Coworking SPQwoRk
Via di Portonaccio 23/b
Roma

Info su orari di apertura e conferme partecipazione
Telefono 06/45444976 Cellulare 3291375521
www.spqwork.com eventi@spqwork.com

Il Coworking SPQwoRk di Roma, con grande onore, dedica la settima tappa del ciclo espositivo “ESPONITE” ad Eugenio Tonino Benni, illustre disegnatore e uomo di pubblico, scomparso quattro anni fa.

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 12 giugno 2013.

La critica

“Eugenio Benni appartiene, anima e corpo, a questa bistrattata ma straordinaria genìa di artisti che hanno amato il loro lavoro sopra ogni cosa. Tra granelli di grafite e fumo di china, Tonino – è così che tutti lo conoscono – ha consacrato una vita intera al disegno prestando la propria opera a molte tra le più note serie del fumetto italiano con non poche prestigiose collaborazioni in campo internazionale, su tutte, la realizzazione delle matite per “L’uomo mascherato”, uno tra i più popolari personaggi della narrativa illustrata mondiale. […]

Benni ha la mano calda dei grandi: Micheluzzi, Alessandrini, Milazzo; ha la mano dei più illuminati interpreti della modulazione del segno: ben inciso, senza ripensamenti, traccia dinamica che sa suggerire in sé i volumi e le ombre, i pesi e le levità.”
Maurizio Longobardi

Cenni biografici:
Eugenio Antonio Benni, conosciuto come Tonino Benni (Hayange, 8 gennaio 1939 – Chieti, 2 maggio 2009), è noto per essere stato uno dei fumettisti che ha disegnato i personaggi di Capitan Miki, Il grande Blek, L’Uomo Mascherato. Si trasferisce in giovanissima età presso la nonna materna Cristina Ciampoli a Raiano, in Abruzzo, dove passerà il resto della vita.

Nel 1961 comincia l’attività di fumettista grazie all’incontro con Nicola Del Principe, che lo ingaggia nel proprio studio.

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Il sodalizio con Del Principe si rivelerà molto prolifico e durerà fino alla fine degli anni Ottanta.
In questi anni Benni lavora ad una vasta serie di fumetti tra i quali Yuma Kid per la Casa Editrice Il Ponte di Renato Bianconi, del quale cura anche i testi, Pat Emoul che verrà successivamente pubblicato dai F.lli Spada nel Superalbo “Rip Kirby”, Tom Billy By, Zorro, Joe Ringo, La Freccia Nera, Il Camionista, Il Centravanti, Alcina la Maga, Angelica, Teodora e molti altri tra i quali spiccano Capitan Miki e Il grande Blek, fumetti rimasti nella storia.

In questi anni produce anche una serie di vignette che saranno inserite nella rivista Il Solletico. L’inizio degli anni Ottanta vede la collaborazione di Benni con lo Studio Giolitti di Roma per il quale realizzerà una serie di fumetti di genere horror-splatter; a breve distanza seguiranno le pubblicazioni degli albi Zippo Panino e Sfitty per la Editrice Bianconi.

All’inizio degli anni Novanta, Benni inizia la collaborazione con Romano Felmang realizzando i disegni di Phantom, L’Uomo Mascherato, che lo porterà ad aggiungere il proprio nome alla lista dei fumettisti che, negli anni, si sono alternati nel disegno di quello che è considerato uno dei più famosi fumetti del mondo.

La copertina di Alan Mistero (meglio precisare) non è di Benni, bensì della EsseGesse. Ma Benni ha collaborato col trio per la testata, come per le altre di Sinchetto, Guzzon e Sartoris.

Di seguito, ripropongo il ritratto di Eugenio Benni che l’amico e collega Romano Felmang aveva scritto di lui, al momento della sua scomparsa.

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Sabato 2 maggio è scomparso a Chieti, un mio grande amico, importantissimo e prolificissimo artista del fumetto italiano fin dai primi anni Sessanta.
Eugenio Benni, di lui si tratta, ci ha lasciato dopo una breve quanto improvvisa malattia. Sue sono le illustrazioni, inedite, di questo post.

Eugenio nasce in Francia nel gennaio 1939 da padre franco-tedesco e da madre italiana. Vede la luce in una in una cittadina della Lorena, ma a soli cinque anni rientra in Italia e si stabilisce in Abruzzo dove vivrà con la sua famiglia.

Da ragazzo è un appassionato lettore dei fumetti cosiddetti a striscia, i suoi preferiti sono Tony Boy, Sciuscià, Il Piccolo Sceriffo, Tex.

Nel 1960 si diploma in pittura all’Istituto d’Arte della sua città.
L’anno successivo, vista la sua grande attitudine per il disegno ed il ritratto, viene indirizzato a Milano, presso lo Studio di Nicola Del Principe, il quale è già un artista di primissimo piano nel fumetto comico italiano (Trottolino e Soldino) lavorando soprattutto per le varie testate delle Edizioni Il Ponte di Renato Bianconi.

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Inizia da quel momento una proficua e sterminata produzione con lo studio Del Principe, in cui Eugenio rimarrà moltissimo tempo, fino a tutti gli anni Ottanta, caratterizzando con il suo disegno dinamico, immediato ed asciutto e con l’enorme produzione di migliaia e migliaia di tavole, lo stile dell’intero studio. Anche i nuovi disegnatori che andranno a lavorare con Del Principe cercheranno, invano, di imitarlo.

Di fatto, tutta questa enorme produzione è stata per anni sempre attribuita allo stesso Del Principe.

Eugenio si trasferisce inizialmente a Milano presso un parente, poi, una volta avviato il lavoro, ritorna in Abruzzo.

Il primo personaggio che Del Principe gli commissiona è Yuma Kid, una imitazione di Lone Ranger, del quale Eugenio cura anche i testi prendendo spunto dai film western dell’epoca.
Produce anche materiale per il mercato franco-belga fino al 1965, come ad esempio Pat Emoul, serie giallo-umoristica che verrà pubblicata in Italia dalle Edizioni F.lli Spada sul Superalbo Rip Kirby.

In seguito, cura l’adattamento a fumetti di Quentin Durwad, il romanzo di Walter Scott, disegnando oltre 1000 vignette.
Un altro personaggio per il mercato francese è Gallix, nato sulla scia del successo di Asterix.

Nel 1964, dopo che la EsseGessE ha abbandonato le Edizioni Dardo, i fratelli Nicola e Mario del Principe propongono a Benni di disegnare Capitan Miki ed Il Grande Blek, personaggi per i quali realizzerà una trentina di episodi, ciascuno al ritmo di due (un Miki ed un Blek) a settimana!

Per il giornalino La Mia Bambola, dell’Editrice La Terza, Benni realizza le puntate de la Storia Vera del Cane Toby, contemporaneamente a centinaia di divertenti vignette osée che appaiono su Il Solletico, insieme a quelle di E. Magni, Onofrio Bramante ed altri autori.

Quest’ultima esperienza lo introduce al fumetto sexy, che comincia ad affollare le edicole italiane. Per la stessa Editrice La Terza realizza una quindicina di episodi di Alcina la Maga (1972/73), mentre per l’Editrice SIE disegna Angelica (1969/74) per oltre 60 albi e Teodora (1970/74) per 52 albi.

Nel campo dei fumetti di avventura, sempre per la SIE disegna Joe Ringo (1969/70) per 11 albi e La Freccia Nera (1969/70) per 17 albi. Per la Edinational si occupa di Robin Hood (1976), che disegna per quattro albi.

Dal 1972 al 1978, Benni si trasferisce in Sardegna, ma continua la collaborazione con lo studio milanese e con Bianconi, per i quali realizza alcuni episodi di Tom Billy By e Zorro, ispirandosi alla serie televisiva di Walt Disney. Ed ecco che anche per Benni arriva la grande occasione: un’ottima proposta di lavoro in California, che Eugenio, da vero abruzzese radicato alla sua terra, rifiuta per restare in Italia.

Sul finire degli anni Settanta, il fumetto tradizionale entra in un periodo di crisi, mentre si sviluppa il fumetto hard, che Benni, come molti altri disegnatori italiani esegue per l’Edifumetto-Squalo: Il Tromba, Il Camionista, Il Centravanti ecc ecc, fumetti che non producono alcuna soddisfazione personale, così ad essi segue per il bravo disegnatore un periodo di rigetto.

Verso la metà degli anni Ottanta; Benni collabora con gli studi romani di Giolitti e Sergio Rosi e con l’editore Francesco Coniglio.

Del 1987 è una della ultime collaborazioni di Benni con Del Principe-Bianconi, seguendo la moda dei paninari disegna cinque numeri di Sfitty e cinque di Zippo Panino.
Negli anni Novanta collabora con il magazine Fantomen.

Un profilo e un ricordo di Eugenio Benni, con informazioni che sottolineano soprattutto il legame con la sua terra, si trovano a questa pagina di TuttoRaiano. Raiano è il paese in cui Benni ha sempre vissuto, in provincia dell’Aquila. A causa del terremoto, come le cronache hanno riportato, l’ospedale dell’Aquila è divenuto però inagibile, Eugenio Benni è stato ricoverato in quello di Chieti, dove si è spento.

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