Innazitutto, una precisazione, SIGH.
Oggi ha inizio Napoli COMICON alla Mostra d’Oltremare.
Da oggi e nei prossimi giorni, quindi, in qualità di webnauta il sottosctitto “come KO”.
Non sarò in grado di rispondere a mail, embeddare materiali, inserire commenti, recensire o segnalare libri, fumetti, autori con tempi da espresso o gestire ospitalità (ché non è il mio mestiere) e via di questo passo.
Dal 1° maggio in poi, ne riparliamo e invece di festeggiare con tutti i lavoratori (poche decine di persone, purtroppo, ormai), potrò tornare a dissodare la tonnellata di messaggi di ogni tipo che avrò ricevuto.
Scusassero, ma sono giorni de fuego.
E’ passato un annetto buono, nel frattempo, da quando per la prima volta segnalai l’opera meritoria di Paolo Cossi e di Marco Pugliese sul tema del disastro del Vajont.
I due fumettisti erano presenti all’edizione di Napoli COMICON 2012 già con questo volume, per ripercorrere le fasi del clamoroso disastro dal punto di vista opposto a quello giornalistico e investigativo.
Sotto, un “magico trio” della manifestazione, al servizio del PdF (Popolo del Fumetto).
… E qualche illustrazione eseguita in diretta presso lo stand delle Edizioni Lavieri.
Qualche nota sugli autori.
Marco Pugliese è nato a Trieste nel 1983, si diploma con lode presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Dopo una brevissima esperienza da docente si trasferisce a Milano, dove tuttora vive.
Fumettista, illustratore, storyboard artist freelance, a tempo perso trascura il suo blog, “Il poco utile”.
www.marcopugliese.blogspot.com
Tra le numerose pubblicazioni di Paolo Cossi (singolare e generoso artista un po’ ruspante): <em>Il terremoto del Friuli (Becco Giallo, 2005); <em>La storia di Mara (Lavieri, 2006); Medz Yeghern, Il Grande Male (Hazard, 2007); Anarchia per erbe bollite (Lavieri, 2008); Un gentiluomo di fortuna, biografia di Hugo Pratt a fumetti (Hazard, 2009).
Suoi libri sono stati tradotti in Francia, Belgio, Svizzera, Olanda, Corea, Norvegia e Spagna. Nel 2009 il parlamento della comunità francese del Belgio gli conferisce il premio Condorcet-Aron per la democrazia per Le grand Mal (Dargaud, 2009).
Sul Vajont, se infatti, grazie anche ad artisti come Paolini (non quello che sta dietro ai giornalisti annuendo), si conosce tutto o quasi delle vicende del disastro, soprattutto quelle storiche, tecniche e giudiziare, è anche vero che a distanza di anni l’aspetto umano, quello di chi si avvicina alla valle e alle sue persone va affievolendosi con l’incedere delle nuove generazioni.
Il recupero degli autori è dunque volto alla freschezza, non solo narrativa, alla trasmissione dei fatti, alla riscoperta dei luoghi non solo per come erano e per cosa hanno subìto ma anche per come oggi sono.
Al volume, ovviamente pubblicato da Lavieri, è allegato il DVD con il documentario “La valle del Vajont” della Sunfilms.
A proposito di disegni…
Questi (sotto) sono su un muro interno (di un locale).
Il quiz è per Alfredo Castelli.
Putacaso, Alfredo ricorda in quale città l’ha graffito?
Vediamo un po’.