Accogliendo la richiesta di un lettore, il solerte Antonio Cadoni ci ha inviato interessanti osservazioni e immagini su Niso Ramponi, alias Kremos.
Nel prossimo post, Cadoni svela un retroscena rimasto abbastanza nebuloso sinora, nella carriera del grande e amatissimo illustratore, pittore e insegnante.
In questo post, intanto, alcune immagini di Kremos, tratte soprattutto dall’eccezionale giornale satirico Il Travaso delle idee.
L’amico, animatore e storico dell’animazione Mario Verger, estimatore di Ramponi e divulgatore in rete della sua attività, ha scritto in più siti (qualcuno probabilmente “evaporato” negli ultimi tempi) questo interessante passaggio:
Nel 1957, a causa d’una questione di copyright sollevata da un omonimo pittore, Ramponi dovette firmarsi prima (Fu)Kremos, poi semplicemente Niso.
In realtà fu più che altro una sua scelta – e della redazione del Travaso – stanchi di continue polemiche sollevate da un signore che ebbe mille ripensamenti e fece causa legale. Per quanto si risolse favorevolmente, Ramponi preferì chiamarsi definitivamente con lo pseudonimo di “Niso”. Gli appassionati del genere ne parlarono al lungo, ma pochi ne ricordano i particolari: abbiamo trovato, grazie alla figlia Anna Maria, un vecchio numero del Travasissimo nel quale Guasta spiegò il singolare quanto inconsueto “caso di omonimia”:
Su come stannop le cose, Cadoni parla domani.
Intanto, su Niso consiglio la lettura dell’intera biografia artistica, scritta qui da Verger.
Inutile dire che le vignettone di Kremos hanno a suo tempo varcato l’oceano.
La settimana proseguirà con interventi assortiti su Milt Kahl, Gianni De Luca, probabilmente Laurel & Hardy e altri interventi che fanno presagire un interesse per i periodici a fumetti cattolici e la loro storia.