BILBOLBUL E IL BEAT ITALIANO

Tre e due cinque

Qualche immagine di transito con una settimana circa di ritardo.

Sono (anzi, siamo) Leonardo Gori, Andrea Sani, il sottoscritto (con maglia a righe da carcerato), Donald Soffritti davanti al Paperinik di Francesco Guerrini (il primo a destra) disegnato con pastelli Faber Castel che non sbavano e non si cancellano.
Ottimi.

Alcuni di costoro a suo tempo hanno ascoltato il brano musicale che segue, sigla anche di un famoso programma di dediche radiofoniche, forse il primo in assoluto a livello potenzialmente nazionale, messo in onda da Radio Montecarlo: Il Balla Balla.

L’anno è il remoto 1966. il complesso I 4 Del Teschio, il brano è, ovviamente, Balla Balla.

Qualcuno, già che c’era, ficcava nel mangiadischi anche quest’altro brano beat, il cui pre-video era stato girato nel locale chiamato Paip’s (che ricordava nel nome il Piper dell’Avvocato Crocetta), in corso Europa a Milano.

$(KGrHqZHJEkFB,eqsk2EBQc4dUv)qw~~60_35Il film dal quale il brano è tratto si intitola L’immensità (La ragazza del Paip’s), con Don Backy, Caterina Caselli, Nicola Di Bari, Patty Pravo, Giuliana Rivera (qualcuno forsa se la ricorda con Raffaele Pisu in Ma che domenica, amici!), Giunj Marchesi, Elio Crovetto (sempre presente, presente, a Settevoci, una specie di controfigura ante litteram più simpatica e intelligente dell’attuale Crosetto di Fratelli d’Italia), Valentino Macchi, Piero Mazzarella.
Regia di Pasquale Vincenzo Oscar De Fina.

Con Luca Raffaelli, ecco me stesso e Don Backy in un programma televisvo prodotto da Carlo Bonetti nell’anno di Orwell.

In tre Luca Boschi, Don Backy, Luca Raffaelli, Rai 3 - blog

Luca e Don Backy

E questi siamo noi ora (io e Don Backy). Non scatto eccezionalmente fotogenizzante, ma vabbe’.

Un pezzo d’epoca eccezionale è quello in cui c’è anche Adriano Celentano con Don Backy a cantare Fate la carità da Il monaco di Monza con Totò e Erminio Macario.

Bancone

Nella foto sopra, i relatori al bancone dell’Auditorium della Sala Borsa, con la presenza del solerte organizzatore Alessio Trabacchini (il secondo da destra).

Le foto si riferiscono alla presentazione del cofanetto I Disney Italiani, nell’ambito della rassegna BilBOlbul, sulla quale sicuramente torneremo.
La casa editrice, ovviamente, è la NPE, mentre le foto sono di Valentino Sergi (grazie).

Anche sotto la neve, la settima edizione di BilBOlbul ha avuto un grandissimo successo. Le mostre sono state visitate da migliaia di persone nei quattro giorni di festival.
Molto seguiti anche gli incontri e gli eventi con gli autori, oltre che alla BilBOlbulblioteca Salaborsa anche negli oltre 60 spazi della manifestazione, e i laboratori alla Fumettofficina, che è diventata il punto di ritrovo per i bambini e le loro famiglie.

Le mostre continuano anche nelle prossime settimane.

Un brano contemporaneo: I Hate Being A Grown Up, di Jenna Marbles.

Uno un po’ coevo: I Cavernicoli: Non hai pietà (1966).