Ieri il regista e animatore Marco Giolo, che ha scritto un breve intervento nei commenti del dibattito sui temi di questo post, ha aggiornato la storia delle sue peripezie per la realizzazione di un suo progetto con un altro significativo episodio, che riporto anche di seguito, perché potrebbe essere sfuggito ai più.
Ogni commento è superfluo.
E anche difficoltoso, dovendo recuperare la mascella dal pavimento.
Grazie, Marco; a te di nuovo la parola.
Novembre 2011.
Ricevo un’email da Gianfranco Noferi, videdirettore Rai Yoyo, nella quale mi dà appuntamento da lui a Roma per la settimana seguente.
Io mando email di conferma.
7gg dopo prendo il treno (e anche 2 autovelox perché ero in ritardo causa deviazione lavori in corso: 450 € di multe in un solo colpo!) e arrivo puntuale negli uffici Rai.
Aspetto più di un’ora per sentirmi dire che mi avevano mandato per sbaglio un’email destinata all’altra persona che stava lì aspettando con me (non so chi fosse). Ma niente paura, il dott. Noferi: «[…] comunque l’ho ricevuta lo stesso, non è contento? Adesso però la saluto perché vado a pranzo».
Durata del colloquio: 30-40 secondi; costo totale del viaggio: 580 €.
Nel Fan Club di Facebook ci sono due commmenti, degli amici (e operatori del settore) Pierpaolo Putignano e di Elisa Poggese, che saluto (ciao e a presto!).
Aggiornamento
Al dott. Noferi siamo costretti a pagare uno stipendio di circa 300mila euro annui (se non è cambiato nel frattempo), avrebbe perciò potuto prendersi la resbonsabilità del suo errore e offrirsi perlomeno di rimborsarmi i soldi del viaggio.
La settimana seguente, ricevo una telefonata per un appuntamento presso la Rai di Roma dalla dott.ssa Mussi Bollini. Confermo e arrivo puntuale la settimana successiva.
Comincio col mio discorso ma lei mi interrompe dicendomi che mi aveva chiamato solo per dirmi che non avrebbe prodotto il mio film (intercalando questa notizia con auto-elogi sul suo operato manageriale del tipo «il GT Ragazzi l’ho inventato io! I cartoon di Corto Maltese – fatti in Francia – li ho voluti io!»), cosa che avrebbe potuto dirmi anche per telefono o via email.
Durata del colloquio: 4 minuti.
Poi mi saluta: «Adesso devo andare perché dobbiamo trovare il modo di risparmiare un milione e mezzo di euro»… Magari avrebbe potuto trovare anche il modo di risparmiarmi il viaggio e la giornata di lavoro persa se mi avesse detto di no anche via email o per telefono, senza farmi andare fino a Roma (cosa che io non avevo chiesto).
Questi ed altri aneddoti sono il risultato di – parafrasando Berlusconi, che di management televisivo ne sa qualcosa – «manager che sono lì non certo per le loro competenze manageriali – e nemmeno per la loro sensibilità a quanto pare- ma per motivi politici, raccomandazioni e regalìe».