IL POPEYE DI BELA ZABOLY (E IL BRACCIO DI ERTO DI MARCO TONUS)

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Così Braccio di Ferro spiega cosa contraddistingue un fumettaro.

Braccio di erto_tonus
L’occasione è propizia per ricordare che oggi, proprio oggi (oggidì) a Pordenone si tiene una mostra singolare che riguarda l’opera di Marco Tonus.
Quella di Braccio di Erto è una delle dieci cartoline con le copertine dei più grandi fumetti pordenonesi di sempre, che hanno accompagnato intere generazioni di lettori sulle rive del Noncello.

Gli organizzatori dell’evento, valevole per la sola domenica 13 (oggi, Festa Consumistica della Madre) ammoniscono: “Non lasciate che tornino nell’oblio a causa dell’internet. Riscoprite i fumetti locali che hanno fatto la storia della nona arte!”

Il tutto a Pordenone Comics. L’appuntamento è all’interno degli spazi espositivi della Fiera di Pordenone, all’uscita dell’autostrada.

Domani, la collezione completa di rivisitazioni di personaggi storici dei Comics worlwide(s) compiuta dal valente Marco Tonus.

Un grazie indiretto a Raffaella Spinazzi per la segnalazione (mediata) dell’evento.

Popeye Natale-1

Il resto delle immagini di questo post, restando in tema, riguardano un fumettista del quale si è sempre parlato poco, perché la sua arte, sopraffina direi, è rimasta schiacciata fra quella di altri due grandi: Elzie Crisler Segar, creatore di Popeye, e Bud Sagendorf, continuatore dell’opera di Segar sia nella produzione per i quotidiani che nei comic books.

Zabolydemo

Zaboly viene seguito soprattutto negli anni della Seconda guerra mondiale e non si limita a disegnare Thimble Theatre (la serie che mette in scena anche Popeye), lavorando ogni domanica anche su Sappo, la serie topper, che in cima alla pagina affianca le avventure di Braccio di Ferro, Olivia e compagnia, disposte spazialmente sul foglio immediatamente sotto.

Ne vediamo un esempio dopo il bump, qua sotto, insieme ad altre immagini di Zaboly, commentabili in seguito in maniera più approfondita.

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Zoo's who

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Sappo

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La canzone estiva che compare in questo post è di Joi Lansing ed è stata diffusa tramite Scopitone. S’intitola The Silencer.

LINK ALL’AROMA DI SPINACIO

CASTOR OYL E IL DISEGNATORE DI FUMETTI

POLDO SBAFINI COME CIPPUTI

SU “L’AUDACE BONELLI” J. WELLINGTON WIMPY SI CHIAMA “GIGIONE”

SEGAR NASCE E MUORE

SCHIFFIO SCHIFFI E IL TEATRO DEI BEI TIPIBILL BLACKBEARD, GASOLINE ALLEY E LA COLLEZIONE DI CHRIS WARE

  • getterbop |

    Ciao a tutti da Getterbop
    come appassionato di Popeye sin dai tempi dei mitici Oscar Mondadori, ho preso e letto il primo numero della serie dell’ IDW.
    Lodevole il tentativo di creare storie nuove, ma il problema principale di questo fumetto è che SOLO un omaggio, non aggiunge nulla all’ affascinante teatrino creato da Segar e soprattutto, è priva dell’umorismo sferzante dell’ autore di Braccio Di Ferro.
    Nonostante ciò, è comunque un ‘iniziativa da sostenere, sia perchè a partire dal secondo numero ci sarà in appendice Sappo, sempre con storie nuove, ma soprattutto perchè dopo il successo del volume cartonato con una selezione delle storie realizzate da Bud Sagendorf per i comic book, la IDW ha deciso di lanciare la ristampa integrale di quasi 100 numeri ( che mi venga..) dei suddetti albi!
    http://www.midtowncomics.com/store/dp.asp?PRID=CLASSIC+POPEYE+ONGOING+%231_1211829
    Da comprare in attesa che qualcuno si decida a pubblicare le strisce post-Segar!

  • paolo |

    Leggo adesso gli interventi di getterbop e del Sig.. Moeri.
    Ho anch’io finalmente ricevuto dopo una lunga attesa il volume 6 del Popeye Fantagraphics, sperando, tra l’altro, che venissero ben spiegati gli ultimi mesi di Segar. Ho trovato invece la spiegazione abbastanza scarna gia’ riportata da getterbop e la ripetizione della scelta a mio parere arbitraria gia’fatta negli anni ’90 nel formato ad albo di finire la storia della valle dei Goon (che finisce in maniera mediocre, sia come grafica che come sceneggiatura), saltare a pie’ pari la storia dei pescicani mangiapanini (piu’ giustificata nell’ottica autoristica di Fantagraphics) e di non finire la storia di Demonia. Insomma, una pubblicazione veramente autoristica avrebbe dovuto terminare la storia della Valle dei Goon con la striscia del 31.12.1937 e spiegare meglio, possibilmente con materiali di archivio, come Doc Winner (ma non c’era anche Joe Musial?) avesse continuato la striscia durante la malattia di Segar, se esistevano gia’ dei disegni preparatori, appunti di sceneggiatura di Segar, etc. Questo sarebbe a mio parere un approccio autoristico e filologico piu’ corretto, considerando inoltre (come giustamente fa notare il Sig. Moeri) che il lettore Fantagraphics ha gia’ una cultura fumettistica di base che gli permette di apprezzare la filologia

  • Luca Boschi |

    Okay, Retronika!
    🙂
    Per tentare di dare abbastanza visibilità a questo post l’ho dirottato sul 31 maggio, ultima “possibilità ravvicinata” per per poterlo mostrare senza che si perda il link che lo riguarda, che da giugno cambierebbe.
    Solini non era solo lo sceneggiatore di alcune storie di Rebuffi.
    La sua lunga carriera affonda le radici nell’anteguerra. E’ anche lo sceneggiatore della prima storia di Colantuoni, di molte di Walter Cremonini e compagni (come Perego, Pescador, Piccardo…).
    Ed è stato anche editore, in età abbastanza avanzata, gestendo testatee nelle quali erano coinvolti anche Perogatt ed Egidio Gherlizza.

  • salvatore giordano (retronika) |

    Mille grazie! Si, le tavole erano firmate D. Mira , quindi sia Sfortunello che Gigetto erano disegnate da Marco Scalia, in settimana recensisco il numero di gigetto in mio possesso e aggiungo le tue dovute e precise delucidazioni. Il discorso relativo a Solini è dato dal fatto che ho trovato un albo brasiliano scansionato di Saturnino ed era firmato dal solo C.Solini (nome che non conoscevo) mentre il tratto era evidentemente rebuffiano. Pensavo si trattasse di un clone (se marco scalia “lucidava” i fumetti delle produzioni Walter Lantz e cartacopionava i disegni di Uderzo e Morris tutto è possibile :-\ ) , su facebook Sandro Dossi e Laca Pasol mi hanno spiegato che Solini era lo sceneggiatore e rebuffi non firmava anche se disegnava. Tutto qui.

  • Luca Boschi |

    Ciao, Salvatore!
    Cerco di radunare le idee, dopo il tuo “falso allarme” e, visto che nessuno sembra sia interessato a gareggiare, posso rivelare che il disegnatore (e creatore) di Sfortunello e Gigetto è Marco Scalia, che realizzava tutto da solo.
    Mentre non ho capito il tuo commento relativo a Rebuffi e Solini…
    Queste tavole erano misteriosamente firmate “D. Mira”?
    Grazie!
    L.

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