… E parcheggia il destriero all’Auditorium, per sottoporsi a un fuoco di fila di domande da parte di Luca Raffaelli e Francesco Coniglio.
Il tutto nell’ambito del ciclo Lezioni di fumetto.
DOMENICA 13 MAGGIO – TEATRO STUDIO, ORE 18
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
Biglietti 8 euro
Una festa per gli amanti del fumetto western.
Domenica prossima all’Auditorium sarà presente, illustrerà e racconterà di sé Giovanni Ticci, uno degli storici disegnatori di Tex, forse il più apprezzato interprete del personaggio.
L’artista senese esordì nel 1968 su Tex con la storia Vendetta indiana, il n. 91 della serie.
Nel volgere di pochi anni è diventato uno dei più grandi disegnatori western al mondo, come ben rivelano anche le sue illustrazioni realizzate per conto del MUF (Museo Italiano del Fumetto) di Lucca.
Il seguito del testo relativo all’avvenimento si può leggere facendo un possente CLICK sotto.
Coraggio! Era una pratica comune anni fa, non è difficile! 🙂
Le note ufficiali che accompagnano l’iniziativa sottolineano che quando nel 1968 Ticci ha esordito sulle pagine di Tex con la celebre “Vendetta indiana” (scritta da Gianluigi Bonelli), i più tradizionalisti fra i lettori del ranger, lo bocciarono come troppo innovativo, troppo americano.
Di certo, Giovanni Ticci è stato il disegnatore che ha segnato il passaggio tra il classico fumetto popolare e il fumetto che, pur rimanendo popolare, non nasconde ambizioni artistiche ed espressive.
Rimasto fedele al personaggio di Bonelli, Ticci è il protagonista di una meravigliosa evoluzione del segno: se una quarantina di anni fa nei suoi personaggi emergeva il dinamismo attraverso la loro deformazione e una particolare ricerca delle inquadrature, negli anni è proprio il movimento, la tensione e la poesia del west a travolgere i loro corpi e i loro volti.
Con Ticci si è arrivati a vedere il mondo dei personaggi di Tex attraverso la lente della loro stessa emozione. Ed è bello scoprire come, nella costruzione generale della scena, nella sua struttura architettonica, si possa trovare un’onda sinuosa, un’armonica figura geometrica a ordinare la vignetta.
In questa complessità compositiva, si potrebbe avere un legittimo dubbio: non è che Ticci, sotto sotto, stia coltivando l’ambizione impossibile di arrivare all’astrattismo texiano?
Sotto, una foto scattata dal sottoscritto all’interno del prestigioso Palazzo Guinigi (che secondo le intenzioni espresse tanto tempo fa dai politici di Lucca avrebbe potuto essere destinato esso stesso, almeno in parte, al Museo del Fumetto) in occasione della mostra dedicata nel 2010 alla Sergio Bonelli Editore.
Da sinistra, Gallieno Ferri, appunto Ticci, Roberto Diso, una visitatrice della mostra, Fabio Civitelli.
Bene, OT: i badges sopra riguardano il posizionamento di questo blog nella giornata di oggi nella classifica generale. Non è male che si trovi al posto n. 66 nella classifica (italiana) dei blog dedicati alla Cultura. Si sa bene quanto i fumetti siano stati snobbati nei decenni dalla Cultura in generale e questo risultato (non perseguito strenuamento, ma ottenuto per caso) mi sembra un segnale positivo. So che l’anno scorso era al 45mo posto, ma quest’è.
Quanto alla grafica del blog, non per decisione personale dello scrivente, al quale non è stato comunicato nulla sui cambiamenti apportati da parte dei grafici web del Sole 24 Ore (semplicemente me lo sono ritrovato così), è tornata ad essere quella che era con appena una piccola miglioria relativa alle immagini, che si possono vedere… subito, evitando di clikkare sul titolo, che in passato era davvero asettico e standardizzato, per nulla invitante.
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