Una delle lacune più gravi che questo blog non ha ben ricolmato è la seguente: aver scandalosamente taciuto della grande arte di Drew Friedman, uno dei più rinomati e riconoscibili illustratori americani contemporanei, un genio capace di aver abbinato con esiti inediti una tecnica di raffigurazione iperrealista al forte senso del grottesco che ne caratterizza l’indole creativa.
L’occasione è l’uscita, a fine mese, di questo suo nuovo libro antologico, per i tipi della Fantagraphics, prenotabile su Amazon sin da ora a prezzo stracciatello: Too Soon? Famous/Infamous Faces 1995-2010.
Ho messo una traduzione storpiata del suo titolo nel (mio) titolo di questo post; naturalmente non sarebbe corretta per un’edizione italiana del libro (magari avvenisse!), ma mi sembrava che suonasse bene e attirasse l’attenzione. Nei prossimi giorni, con tutta probabilità, ritorniamo a parlare di quanto è appena accaduto a Napoli COMICON, chiusasi ieri. Premiati, eventi, numero dei visitatori e altri dettagli sui vari aspetti della manifestazione si possono trovare per il momento nel sito ufficiale: www.comicon.it
Friedman ha lavorato, nel corso del tempo, su “bibbie della controcultura” non troppo marginale come National Lampoon, RAW, Screw, SPY e Mad, oltre che a (negli ultimi quindici anni) pubblicazioni più integrate nel sistema della cultura (alta o bassa) ufficiale tipo Entertainment Weekly, Mother Jones, Newsweek, The New York Times, Rolling Stone, The New Republic, The Weekly Standard, financo Time.
Chi non ha mai visto in faccia Drew Friedman può farlo grazie al video sotto, che risale a un paio di anni fa, girato durante una sessione di dediche del libro More Old Jewish Comedians (a destra la sua copertina).
Il luogo è la libreria californiana Skylight Books di Silverlake, dove l’artista è stato raggiunto dallo staff(etto) di Comics on Comics.
Drew parla del suo approccio fumettistico con la politica (il senatore McCain come Braccio di Ferro, Hillary Clinton come Lucy Van Pelt dei Peanuts). Be’, Barack Obama l’ha ritratto nei panni di un suo illustre predecessore sulla copertina New Yorker del 26 gennaio 2009…
Nel video, Friedman accenna anche al fatto di essere cresciuto a pane e “Uncle Stan” (Lee).
Una delle figure (fra i comedians) che sembra aver molto colpito Friedman, quando l’ha incontrato, è stato Groucho Marx (sotto, una sua foto durante la discutibile sua senescenza).
Sotto, immagini del libro, eventuli e varie, cotillons.
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