Una volta si leggeva molto e, anche in Italia, c’era bisogno di produrre.
Quindi si arruolavano anche dei fumettisti non esattamente di primo piano, ma la cui attività, pur frastagliata, vale la pena di registrare (anzi, è doveroso!).
Parliamo un attimo di questo, circa ventottenne quando esce in edicola questo suo parto, forse disegnato col rapidograph direttamente su fogli di carta burro (da ingegneri) per far risparmiare ai tipografi lo scatto fotografico necessario per le impressioni in offset.
Si chiama Guido Monici ed era stato amico (anche compagno di lavoro) di Giorgio Montorio. Giancarlo Malagutti, al quale dobbiamo la ricerca in merito, afferma (e condivido) che era più grafico che fumettaro.
Aveva una fissa per il segno a pennino, perdeva ore per realizzare il tratto perfetto. Anche per questo non ha mai fatto molto da professionista.
Forse, a memoria d’uomo, per vivere faceva l’operaio o l’elettricista alla Montedison.
Malagutti ci ha inviato oggi anche una foto di Monici, forse l’unica esistente, e quindi la condivido, riproponendo il contenuto decisamente “pasquale” di questo post..
La prima storia che di Monici ho rintracciato esce cinquantadue anni fa precisi sull’albo speciale Piccolo Boy presenta Fantasie di Pasqua, 64 pagine in bianco e nero a lire 150 (prezzo molto alto per l’epoca, da vera strenna). L’albo non riporta data (come anche precisa la Guida al Fumetto Italiano delle Edizioni IF), ma esce indubitabilmente in edicola nell’aprile 1960.
Sotto, una “clip” della predetta Guida dove si riporta la copertina dell’albo.
Trattasi dello stesso albo che conteneva questa storia, con l’autocaricatura dello stesso Liorni Senior, all’interno del suo studio; un numero speciale del quasi micoroscopico ed economicissimo Piccolo Boy (una cover sotto).
Guido Monici ha lavorato un po’ anche per le Edizioni Alpe, dove occasionalmente si firmava (con il solo cognome). Proprio da quella traccia ha preso le mosse la ricerca. Notizie seconvolgenti sul suo lavoro, Malagutti non ne ha trovate (e o nemmeno) a parte il dettaglio che negli anni Settanta inventava e disegnava barzellette per la rivista, allora popolarissima, 3/4 d’ora.
Per dare un’idea di cosa si trattasse a chi in quel periodo non era ancora senziente, eccone due copertine firmate El Cubano (al secolo Giancarlo Mangini, oggi ottantenne, che disegnava anche per Il Monello, Intrepido, alcuni periodici Disney e la Domenica Enigmistica, che poi muterà la testata in Domenica Quiz). Una riguarda Vittorio Gassmann, l’altra Minnie Minoprio.
Già che ci siamo, ecco anche la foto di El Cubano.
Non ne disponiamo, invece, di Guido Monici, nato a Marcaria (MN) il 9 giugno 1932,
deceduto a Mantova il 20 giugno 1984.
Sua è la vignetta finale della disavventura pasquale del 1960.
Anche in questo caso, come per altri del passato: chi conosce qualcosa di più su quest’autore è pregato di comunicarcelo, anche privatamente, dopo un abbordaggio pubblico su questo blog.
Grazie.