La pirateria è uno dei temi più caldi per i fumetti degli anni Cinquanta.
Una serie dai toni decisamente comici, basata sulle gag e sul divertimento verbale è quella creata per le Edizioni Dardo da Mario Fantoni, talento più significativo di una famiglia di fumettisti che annovera il padre Guido (L’Avventuroso, Giungla!) e la sorella Liliana.
Capitan Pappafico, il cui buffo nome deriva dalla vela dell’albero di trinchetto, guida la nave “Caterina” con una ciurma multietnica, dove risalta il fido consigliere Loreto, un pappagallo parlante con pipa e cappello.
Lanciate su Cri Cri con l’episodio Lupino di mare, le avventure di Capitan Pappafico, discendente del pirata del 1600 Pappafico Nero, proseguono su Chicchirichì prima e su Tarzanetto poi, toccando i luoghi più svariati (dalla Norvegia alla Svizzera, dalle Ande al Polo) e sono tradotte anche all’estero.
In Francia, il simpatico lupo di mare è riopreso addirittura da due editori diversi, divenendo Le capitaine Pappafic per le edizioni Impéria, e Cap’tain Vir-de-bord per le edizioni Aventures et Voyages.
In questo rapido post, alcune copertine di Biribu con Capitan pappafico realizzate appositamente dall’ottimo Jean Cézard, e che con tutta probabilità lo stesso Mario Fantoni non ha mai visto (oltre a non aver mai saputo, sino a poche settimane fa, che le sue storie avevano visto la luce all’estero e che qualcuno le aveva proseguite).