Credo che sia della nostra amica Marilena Nardi questa vecchia vignetta che esprime anche il pensiero del sottoscritto rispetto a Bettino Craxi, definito da qualcuno “Beatino“, visti gli sperticati elogi della sua persona che abbiamo dovuto tollerare, con scandalo, negli anni scorsi.
Se così è, Marilena ce lo dirà.
La vignetta sotto, invece, è sicuramente di Mauro Biani. Il © è dei rispettivi autori.
Oggi, l’argomento torna di attualità a seguito di uns sciagurata, sconsiderata proposta di un tizio del Pdl, tal Marco Stella, che vorrebbe far intitolare all’inquisito di Hammamet una strada di Firenze.
Gulp!
Quando ho letto frettolosamente l’oscena notizia ho pensato che la proposta provenisse dal PD, essendo stato Craxi, com’è noto, socialista (del PSI) e quindi a sinistra nell’arco parlamentere. Mi aveva fatto schifo il concetto e adesso, pur stupendomi un po’ meno, mi sembra ancor più paradignatico sul “come siamo messi” in Italia.
Come riporta Sara Frangini sul Fatto quotidiano di oggi, la questione ha già, logicamente, sollevato sacrosante critiche e toste spaccature fra i politicanti fiorentini
E le voci contrarie si sono fatte sentire anche fuori dall’aula del Consiglio comunale, con l’Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili pronta a dare battaglia. Perché sono anni che la presidente Giovanna Maggiani Chelli chiede, sempre senza risultati, l’intitolazione di una strada al magistrato fiorentino Gabriele Chelazzi che a lungo indagò sui mandanti esterni delle stragi di mafia.
Quelle, per intendersi, che secondo alcuni sarebbero da collegarsi al patto scellerato stretto fra mafia e stato (tramite alcuni dei suoi servi traditori) che era stato scoperto e avversato dal giudice Borsellino.
Il sostituto procuratore, fianco a fianco con Pier Luigi Vigna, ha portato avanti le inchieste e i processi per l’autobomba di via dei Georgofili.
Lo ricorda la presidente Maggiani Chelli: “Chelazzi ha lasciato a tutti noi materiale importantissimo per affidare ai posteri l’arresto dei concorrenti in strage per i massacri del 1993”.
E lo ha ribadito il procuratore capo Quattrocchi, pochi minuti dopo la sentenza sulle stragi che ha visto condannare i maggiori nomi di Cosa Nostra, ammettendo che “la Procura di Firenze non smette di indagare sull’accaduto”.
Il Craxi pensoso sopra è di Andrea Pazienza, che più volte lo sbeffeggiò quando entrambi erano ancora in vita, in tempi (dunque) non sospetti, molto prima del primo avviso di garanzia allo specchiato leader.
Questo originale, insieme a un altro raffigurante l’onorevole Natta, che con esso faceva il paio, è stato battuto all’asta da parte di Little Nemo.
Il Bobo a lato, invece, è ovviamente del caro Sergio Staino.
Insieme a Fricca (F. Ricca) dedichiamo al politicante scomparso la lapide sotto nell’attesa di conoscere come il giovanile Matteo Renzi si pronuncerà, circa l’intitolazione di una strada a Craxi. Il contenzioso più aspro, probabilmente, si accenderà sulla qualifica da attribuirgli.
Questo “cavolo a merenda” è un cortometraggio indipendente realizzato in Giappone, collegabile in qualche modo a questo post sui Gatti Milanesi.
E già che ci sono aggiungo questo, ハッタリオープニング, altrettanto amatoriale.