GRAPHIC NOVEL ITALIANI/E A PARIGI (servizio imminente)

Inaug5-1

Ne parleremo presto, grazie alla curatrice, Paola Bristot, che intanto ci ha inviato queste immagini.

E’ una bella mostra, allestita a Parigi presso l’Istituto Italiano di Cultura, visitabile fino al prossimo 2 marzo (segnatevi la data).

Si tratta di graphic novel italiani (o italianE, dovremo pur deciderci a dar un gender condiviso a questo genere letterario: la questione, in italia, è più controversa della legge elettorale post-porcellum), che si avvele di un incredibile pantheon di autori.

Appelez décembre 7

Presentazione1

Fronte cartolina1-1

Fronte cartolina1-3

Fronte cartolina1-4

  • Francesca Sampieri |

    O le ovaie, che dir si voglia.

  • Francesca Sampieri |

    Bellissimo post, notevole anche quello su Spiegelman. Non posso essere a Torino domani e ciò mi rompe tantssimo le palle!!!

  • Gaia |

    Ciao Luca,
    mi chiamo Gaia e collaboro con l’ufficio stampa Einaudi.
    Conosco l’evento di cui parli qui, perchè parteciperà anche uno dei nostri migliori autori Lorenzo Mattotti, e mi faceva piacere segnalarti dal nostro sito lo speciale dedicato all’applicazione gratuita per iPad del suo Jeckyll&Hyde. Davvero molto bella!
    Ecco il link:
    http://www.einaudi.it/speciali/Lorenzo-Mattotti-Jekyll-Hyde-applicazione-iPad
    Mi piacerebbe segnalarti anche un altro nostro titolo, potresti lasciarmi un uto indirizzo email?

  • tomaso prospero |

    Quando sloggiammo da Pola e poi da Trieste dove ci eravamo fermati a casa del fratello di mia nonna paterna, Uggero Castellazzi, ufficiale decorato della prima guerra mondiale, antifascita della prima ora ( nel 1923 affrontò, vestito da ufficiale, dall’alto della scale di casa sua un’oda di camicie nere armate di manganelli e bottiglie di olio di ricino, scagliando su di loro un pesante medagliere( onoroficenze della guerra di Libia e prima guerra mondiale).
    Narra la leggenda famigliare che poi Uggero caricasse i manganellatori e con sovrumana energia riuscisse a debellare la teppaglia mettendola in ignominiosa fuga.
    Comunque lo “zio”Uggero” è rimasto nel mio immaginario una figura eroica.
    Di lui mi ricordo poco ( morì di leucemia alla fine degli anni40?? devo chiedere a proposito lumi a mio fratello): però quando avevo cinque anni o giù di lì mi portava in giro e al ritorno avevo sempre un paio di scarpine nuove .
    Le foibe??? in casa non se ne è mai parlato, ma l’amico Antonio Danelon fuggito da Pola con noi e poi, dopo MOdena, finito a Roma ed infine in Sicilia,me ne accennò più di una volta, anche se in modo generico.
    Per KOma ho scritto qualcosa,una sintesi in chiave interrogativa, poiché n0n credo si possa essere categorici nell’affermare questa o quella interpretazione.
    Certamente in Francia , fra il 2003 e il 2008, Wazem avrà certamente rilasciato più di una intervista a carattere esplicativo, ma io su internet non l’ho trovata.

  • nestore del boccio |

    Luca, ho telefonato alla libreria della “mia” città e ho fatto mettere da parte l’integrale de Koma. Domani passo a prenderlo.
    Tomaso, sono interessato alle Foibe…ti ricordi qualcosa? Cosa sai?

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