FRANCESCO CONIGLIO: 30 ANNI DI SCORRIBANDE EROTICHE

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L’opinionista Giampiero Mughini, che è anche un grande collezionista di libri illustrati, conoscitore di fotografia e fumetti, battitore di aste per la Little Nemo di Sergio Pignatone e addentro più di quanto si pensi al mondo dell’editoria che ci coinvolge, invia un segnale in più, se solo ce ne fosse stato bisogno, sulla crisi staventosa che si è abbattuta sull’Italia, non solo dal punto di vista economico, ma soprattutto da quello culturale.

SomarUn rapporto del quale si è dato conto proprio oggi (che non c’entra con Mughini) sottolineerebbe che appena il 33 % della popolazione, allo stato delle cose, sarebbe in grado di “decifrare” e interpretare dei testi di media difficoltà.
Se ne deduce che l’élite in grado di interessarsi e leggere post come questo sia ancora meno.
E l’altro 70% del Paese?

Cosa ha deforestato il cervello di oltre metà degli italiani, con danni irreparabili su tutti i versanti, provocando incremmento dell’analfabetismo di ritorno, coltivazione sistematica dell’ignoranza di andata e fossisilizzazione dell’inebetimento di sosta?

Tullio De Mauro punta l’indice contro la funzione sciacquacervelli compiuto dalla televisione (tutta), che ha rinnegato l’esempio virtuoso delle sue origini, con Alberto Manzi come mentore dell’analfabetizzazione e l’acculturazione di milioni di italiani che erano degli ignorantoni fatti e finiti nei primissimi anni Sessanta.

De Mauro, anche già qualche anno fa, ha scritto quanto segue (adesso la situazione è peggiorata):

Cinque italiani su cento tra i 14 e i 65 anni non sanno distinguere una lettera da un’altra, una cifra dall’altra. Trentotto lo sanno fare, ma riescono solo a leggere con difficoltà una scritta e a decifrare qualche cifra. Trentatré superano questa condizione ma qui si fermano: un testo scritto che riguardi fatti collettivi, di rilievo anche nella vita quotidiana, è oltre la portata delle loro capacità di lettura e scrittura, un grafico con qualche percentuale è un’icona incomprensibile.

Secondo specialisti internazionali, soltanto il 20 per cento della popolazione adulta italiana possiede gli strumenti minimi indispensabili di lettura, scrittura e calcolo necessari per orientarsi in una società contemporanea.

Questi dati risultano da due diverse indagini comparative svolte nel 1999-2000 e nel 2004-2005 in diversi paesi. Ad accurati campioni di popolazione in età lavorativa è stato chiesto di rispondere a questionari: uno, elementarissimo, di accesso, e cinque di difficoltà crescente. Si sono così potute osservare le effettive capacità di lettura, comprensione e calcolo degli intervistati, e nella seconda indagine anche le capacità di problem solving.

Strega1Se gli italiani sono ignoranti (forse riprenderemo il discorso in un prossimo post, perché penso che ne valga la pena), si capiscono molte cose circa la loro capacità di fare delle scelte sensate, anche in campo sociale e politico.
E si capisce perché ci troviamo nella situazione attuale, con una disabitudine generale e crescete alla lettura.

Ordunque, se gli italiani non leggono un accidente, e soprattutto non in modo sufficiente a far sopravvivere le case editrici che di pubblicazioni vivono (prive dei contributi, direi infami, dei quali usufruiscono solo alcuni giornali, di partito e non, e – mi risulta – un solo editore) è normale che quando la crisi morde con maggior convinzione, si chiuda la baracca.

Coniglio-Scarpa-Luca

E a questo punto torniamo a Mughini, del quale è stata pubblicata nella giornata di ieri un’intervista interessante da lui raccolta, rivolta a Francesco Coniglio (immortalato sopra a un’edizione di Napoli Comicon di qualche anno fa, con il presente blogger e Laura Scarpa, direttrice di Scuola di Fumetto). Il tutto è avvenuto sul quotidiano Libero.

Per la prima volta, in via ufficiale, Francesco dichiara che la sua casa editrice, la Coniglio Editore, chiude i battenti.
La perdita, per il nostro mondo, è davvero micidiale.

Qualche passo dell’intervista di Mughini, leggibile per intero qui (a parte la mancanza di corredo redazione in questa pagina):

Blue_196_197Lei quando cominciò a guadagnarsi il pane facendo dell’editoria et similia?

«Con un gruppo di amici fondammo a Roma un cineclub, L’Officina film club, che ebbe un qualche successo. Avevo 19 anni quando con Luca Raffaelli e Luca Boschi (omissis, ma grazie, Francesco! NfT) creammo una piccola fanzine, “L’Urlo”, in cui ci avventammo a vantare la dignità del fumetto e dei suoi autori, ivi compresi i loro diritti d’autore».

Sono gli anni in cui a Milano esce un sofisticato mensile dedicato al fumetto di qualità, “Linus”. Voi ragazzacci de “L’Urlo” che cosa ne pensavate?

«Pensavamo tutto il bene possibile della prima serie, quella animata da Giovanni Gandini e Oreste Del Buono. Pensavamo tutto il male possibile della rivista, quando arrivò a dirigerla Fulvia Serra. E siccome al Festival del fumetto di Lucca c’eravamo inventati una sorta di premio ironico dal titolo “Una vita sprecata per il fumetto”, lo assegnammo alla Serra».

Il personaggio che fa da trampolino alla sua carriera di editore è l’Alberto Lupo disegnato da Silver…

«Silver aveva cominciato da aiutante di Bonvi, il famoso disegnatore di fumetti bolognese. Lui faceva già una rivistina centrata sulle avventure di Alberto Lupo, di cui vendeva 20mila copie a numero. Creai una nuova sigla editoriale, l’Acme, e ne divenni l’editore. Per molti anni ne vendemmo sino a 120mila copie a numero. Un successo incredibile».

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Thumbfalsecut1322476622966_475_280

Blue_08_672-458_resizeDA «L’URLO» A «COMICS WEB»

Nato a Lucca nel 1957, Francesco Coniglio, grande appassionato e collezionista di mu- sica (specie il “progressive rock”), editore per oltre 30 anni, a cominciare da una piccola fanzine (“L’Urlo”) adesso sul punto di trasformarsi in semplice editor per “spingere” i libri degli amici più bravi, ha pubblicato la prima rivista italiana dedicata al fumetto erotico di qualità (“Blue”, 200 numeri dal 1990 fino al dicembre 2009, una parabola da 20mila a 2mila copie), le altre riviste “X Comics”, “Touch” e “Musica Leggera” (diretta da Maurizio Becker).

Nel 2010 ha dato vita anche a “Comics Web”, una rivista gratuita in formato pdf consultabile online che raccoglie autori esordienti di fumetti.
Francesco
Coniglio è anche l’autore delle colonne sonore dei primi cinque film porno girati da Rocco Siffredi come regista.

LA CONIGLIO EDITORE

Fondata nel 2001 a Roma da Francesco e dal fratello Diego, pubblica soprattutto volumi riguardanti il fumetto e la musica leggera, con qualche incursione nella narrativa e nella saggistica varia. Tra gli autori pubblicati ricordiamo: Milo Manara, Filippo Scozzari, Andrea Plazzi, Laura Scarpa, Gianluca Piredda, Federico Fiumani, Luciano Ceri, Pasquale Panella, Cynthia Powell, Maurizio Becker, Giulio Borrelli e Giuliano Compagno.

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Festa Coniglio a Firenze

Sopra, una remota foto scattata in un sontuoso hotel di Firenze da Paolo Altibrandi, in occasione di una festa della casa editrice A.C.M.E., primi anni Novanta del secolo scorso.

Touch

Grazie a Loris Cantarelli per la collaborazione.