Umberto Randoli ci invia un curioso e divertente messaggio, partendo dalla notizia di base riportata, con le due foto che aprono anche questo post (© degli aventi diritto) dalle pagine di Repubblica, con il titolo quasi wertmulleriano Signora delle pulizie distrugge capolavoro d’arte contemporanea: pensava fosse sporcizia .
Senza timore di apparire retrogrademente reazionari, o chiusi alle tendenze dell’arte (sedicente) contemporanea, non possiamo che appoggiare in toto il sentimento della donna delle pulizie in questione, imputandole al massimo una certa mancanza di originalità, in quanto (ci fa notare Umberto), prima di lei già il simpatico cartoonist argentino Quino (al secolo Joaquin Lavado) si era espresso come lei.
Intanto, la notizia, come l’ha riportata Laura Longhi, preceduta da un video quasi del tutto sconosciuto (epperciò va divulgato). Si vede una certa Sophie Madeleine che performs Oil & Gold accompagnata dall’ukulele, uno dei nostri (miei) strumenti musicali preferiti.
Sophie Madeleine “Oil & Gold” – Live at the Loft from Indaba Music on Vimeo.
Una dipendente dell’impresa di pulizie del museo d’arte di Dortmund ha distrutto parte di un’installazione artistica dello scultore tedesco Martin Kippenberger.
L’inserviente, scrupolosa nel lavoro ma evidentemente a digiuno d’arte, ha fatto sparire il contenuto in gesso di una bacinella di gomma nera, situata sul pavimento all’interno di una grata colorata in legno alta due metri e mezzo.
L’opera dell’artista, deceduto a Vienna nel 1997, si intitolava Quando incomincia a gocciolare dal soffitto ed era stata assicurata per un valore di 800mila euro. Al momento i periti stanno valutando i danni ma l’installazione appare definitivamente compromessa. La donna per questo errore rischia di pagare più di un milione di dollari.
il tutto genera un vago senso di disagio.