Oggi il nostro amico Gipi gioisce, e insieme a lui anche noi e il mondo (per così chiamarlo) del Fumetto in generale in seguito alla straordinaria accoglienza oottenuta alla Mostra del Cinema di Venezia del suo film, che esce in questo week-end nelle sale italiche.
Naturalmente è L’ultimo terrestre, lungometraggio del quale si è parlato ripetutamente anche in rete, opera prima di Gianni Pacinotti, con, nel cast, Gabriele Spinelli, Anna Bellato, Teco Celio, Stefano Scherini e Roberto Herlitzka, prodotto dalla Fandango in collaborazione con Rai Cinema e Toscana Film Commission.
Andiamocelo a vede’.
Una delle ragioni per cui in Internet questo film non è passato inosservato dipende anche dalla comparsa nella fluida e digestiva rete del video del TG3 che annunciava l’arrivo degli alieni in Italia.
Interpretato dalla bellissima (e intelligentissima) Maria Cuffaro (mica da una sciaquetta grata a Minzo-Manzo, mi spiego?) il video ha raggiunto quasi 700000 visualizzazioni su You Tube e che è stato ripreso anche da testate giornalistiche internazionali. Trattasi in realtà di un estratto del film. Sssst!
Eccolo sotto.
Il canicolare Edo Chieregato (ciao!) ci ricorda che il film è tratto da un grahic novel di Giacomo Monti, reso nuovamente disponibile sul mercato nella speranza che anche in piccola parte il film possa dare un po’ di visibilità al lavoro di Giacomo, che quelli di Canicola (fumettistica associazione culturale) hanno sempre considerato un grande narratore dalla forte vocazione letteraria.
L’opera ritorna in libreria con una nuova edizione che aggiunge in appendice il racconto conclusivo Contro gli dei e sfoggia una nuova veste grafica.
A ridosso dell’apocalisse annunciata del 2012, Giacomo Monti ci presenta un’Italia immorale assai berlusc- onianamente corrotta (la nostra Italia!) dove sbarcano gli alieni senza però destare una particolare emozione, poiché regna la disillusione generale.
Così ha affermato Gipi in una recente intervista su Repubblica: «Giacomo Monti è un autore geniale, il libro è bello. È andato un passo più avanti di quanto avevo fatto io. Ha avuto intuizioni sull’Italia contemporanea perfette per essere messe in una storia. Io continuavo a finire sulle mie costanti autobiografiche.
[…] Ora avevo voglia di lavorare più di tecnica, di scrittura: ho preso la storia di Giacomo e l’ho trasformata. C’è molta roba mia comunque, ma la chiave di racconto mi lascia il riparo dalla visione degli altri».
I racconti di Monti, in genere, come tutti sanno restituiscono un affresco lucido e spietato dell’Italia di oggi.
Le storie si dipanano in poche pagine, dieci, sei, anche solo due tavole se sono sufficienti per coinvolgere il lettore.
Le vicende che narra sono di persone comuni, ragazzi di provincia, baristi, camerieri, contadini, prostitute, trans, ripresi in un frammento “qualsiasi” della loro esistenza che riesce impietosamente a mostrarci con vivida chiarezza la loro miseria di uomini e donne qualsiasi.
Monti mira all’essenzialità, bandisce le dilatazioni inutili e, come i grandi maestri della scrittura breve, distilla solo ciò che è necessario per descrivere un ambiente, una persona, un personaggio. Nelle storie più recenti il fantastico invade il quotidiano, e magari sono proprio i toni della sua normalità che ci spaventano fino a inorridirci, perché ancora dimostrano l’effimero dell’esistere.
Monti è interessato alle relazioni tra le persone, alla loro solitudine, ai loro tic, e con il suo bianco e nero netto e un disegno näif, indaga lo spazio tra i personaggi utilizzando una grammatica personale, che suggerisce spesso tempi inediti di lettura dell’azione, sebbene proponga modelli grafici classici.
Rilevante nell’opera di Monti è la matrice fortemente letteraria: alcuni suoi racconti ricordano la secchezza del migliore Raymond Carver, altri, dove il quotidiano è invaso da una fantascienza inquietante, sembrano attingere dall’immaginario di Thomas Pynchon.
Sulla pagina You Tube della Fandango è possibile vedere alcune clip del film e un estratto audio (riportato anche sotto) della trasmissione radiofonica La zanzara, in onda su Radio 24, nel quale Giuseppe Cruciani annuncia l’arrivo degli alieni intervistando un sacerdote, padre Daniel (che in realtà è lo stesso Gipi camuffantesi).
L’autore
Giacomo Monti è un autore che in pochi anni è riuscito ad imporsi nel panorama contemporaneo con un immaginario narrativo preciso e un segno chirurgico nella sua descrittività.
Dal 2004 ha pubblicato disegni e fumetti principalmente su Canicola e su altre riviste come Hamelin, Lo straniero, Glömp (Finlandia), “Strapazin” (Svizzera), Graffiti (Brasile) e alcune cartoline a fumetti sul settimanale Internazionale.
Canicola è un progetto editoriale, a cura di Edo Chieregato e Liliana Cupido, dedicato al fumetto di ricerca tra i più apprezzati in Europa. Ha ricevuto diversi riconoscimenti sia in ambito nazionale che internazionale, tra cui il Premio “BD Alternative” per migliore rivista indipendente internazionale al Festival di Angoulême (2007).
Canicola ha collaborazioni con editori, riviste, gallerie internazionali ed è stato ospite di diversi festival tra cui Helsinki, San Pietroburgo, Buenos Aires, Amburgo, Lucerna, Stoccolma, Bologna, Madrid.
Un po’ di informazioni in più su questo torrido progetto si ricavano dal sito www.canicola.net