BUON COMPLEANNO, ENRICO BAGNOLI!

Strippy detective

Un grandissimo disegnatore e “organizzatore di fumettisti”, inventore di linee editoriali di tutto rispetto e appassionato sincero di buoni comics ascolta oggi il rintocco che segna la sua ottanteseiesima primavera.

Anche se siamo in estate (e ieri erano 38 gradi, all’ombra).

Di Enrico Bagnoli e del suo ministaff fu l’dea di Strippy, la ragazzina detective che fu onorata con un albo proprio nell’anno del Maggio Francese, quando la Arnoldo Mondadori eslorava nuovi orizzonti fumettistici per conquistare nuove fasce di lettori, in particolare quegli adolescenti che manifestavano il loro entusiasmo per Superman, Batman e gli altri supereroi della DC Comics, onorati da quegli anni in poi con albi propri in formato comic book.

Quasi come gli originali di Oltreoceano.
Ma contenevano varie storie realizzate nella Penisola, abilmente miscelate a quelle tradotte.
Bisognerebbe ristamparle, queste avventure autoctone, forse mai tradotte per il mercato estero.
Eh!

Toldo e Bagnoli

Di Bagnoli, realizzata insieme ad Antonio Toldo, è l’illustrazione con Batman e Robin qua sopra.

Bagnoli (Milano, 21 agosto 1925) è stato un fumettista precoce, già all’opera all’età di 18 anni, collaborando con le Edizioni Alpe di Giuseppe Caregaro , etichetta per la quele realizzava episodi di Volpe e Saetta. Dopo la guerra, lavora per il settimanale della Casa Editrice Universo L’Intrepido, e anche per Dinamite e Topolino.

Dal 1954, Bagnoli esercita la sua professione per molte case editrici straniere, come la francese Dargaud, l’inglese Fleetway Publications e la tedesca Springer Verlag. Negli anni Sessanta, presso la già citata Mondadori, Bagnoli è responsabile di testate come Classici Audacia, oltre che di Superman e Batman. Per queste pubblicazioni fa realizzare storie nuove a dei colleghi, e disegna anche personalmente illustrazioni per rubriche varie.

Lo splash panel per l’episodio L’artiglio della Gatta, in perfetto sile made in USA contemporaneo (quello della rivisitazione spietata dei personaggi e dell’impaginazione delle tavole, dovuto soprattutto a Neal Adams) è di una coppia di fumettisti italiani.
Si firmano Paul and Peter Montague, ma sono in realtà Paolo e Pietro Montecchi.

Montague

Cover La Gatta

SupermanJPG

Sopra, una bellissima tavolta, firmata, con Superman e compagni. Proviene dalla collezione di originali di Romano Felmang.

EnricoBagnoli-autoritratto Nel 1969, Bagnoli diventa redattore del Corriere dei Piccoli. Quella della Società Editrice Fratelli Crespi & C., che lo pubblica, ha l’aria di essere una vera e propria linea culturale strategica. O almeno lo è secondo le intenzioni di qualche suo dirigente, che offre carta bianca appunto aBagnoli, affinché programmi e diriga albi di grandi autori francofoni.

Letture di questo tipo saranno fondamentali nell’educazione dei ragazzi italiani a un gusto narrativo e grafico assai sofisticato, quello che più tardi spingerà alcuni di loro, una volta divenuti cresciutelli, ad apprezzare riviste come Totem, Pilot, o Comic Art: le più legate alla bande dessinée. Infonderanno anche l’amore per il fumetto nelle menti di giovani lettori che in futuro diverranno a loro volta cartoonist, come ha fatto notare in una sua intervista Franco Saudelli, ricordando la personale esperienza e il suo imprinting.

In questo momento della sua multiforme esperienza professionale, Bagnoli è un vero e proprio paladino del fumetto avventuroso franco-belga. Poco prima se n’era occupato alla Mondadori suscitando, e poi dirigendo, la celebrata collana dei Classici Audacia (1963-1967): uno dei ripetuti tentativi dell’azienda di moltiplicare i lettori di fumetti evitando corposi investimenti in riviste vere e proprie, che richiedono l’impegno di redattori esperti e causano problemi di gestione non secondari.

Una volta chiusi i Classici Audacia, valutati dai contabili di Arnoldo poco redditizi, Bagnoli porta con sé personaggi e know how per riprodurne pedissequamente i parametri negli Albi Ardimento, che ne costituiscono l’ideale prosecuzione.

AudaciaTra i fumetti di altissimo livello di scuola franco-belga che i ragazzi italiani incontrano in questo periodo, vanno citati almeno gli umoristici Mignolino e Clorofilla (Chlorophylle) e Robiolina (Sybilline) di Raymond Macherot; I Puffi (Les Schtroumpfs), Rolando e Pirulì (Johan et Pirlouit) e Poldino Spaccaferro (Benoît Brisefer) di Peyo (al secolo Pierre Culliford); Gastone l’addetto di redazione (Gaston Lagaffe) di André Franquin; Lucky Luke di Morris (Maurice de Bévère) e René Goscinny, Umpah-Pah (Oumpah-Pah) di Albert Uderzo e ancora di Goscinny.

Tra le menzioni d’onore, ecco i western non convenzionali e non hollywoodiani Comanche di Hermann (Hermann Huppen) e Greg (Michel Regnier) e Blueberry di Gir (Jean Giraud) e Jean-Michel Charlier; ed ecco le serie di ambientazione storica, come Cavaliere Ardente (Chevalier Ardent) di François Craenhals, e Corentin di Jacques Van Melkebeke e Paul Cuvelier.

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Molto séguito, infine, riscuotono le serie di ambientazione contemporanea, come Dan Cooper di Albert Weinberg, Bernard Prince di Hermann e Greg, Ric Roland di Tibet (Gilbert Gascard) e André-Paul Duchâteau, Michel Vaillant di Jean Graton.

In seguito, Bagnoli lavora presso la Fratelli Fabbri Editori, occupandosi di editoria didattica.

Dal 1985, disegna l’alfredocastelliano Martin Mystère della Sergio Bonelli Editore firmandosi con lo pseudonimo di “Henry”.

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224 - Martin Mystère - Enrico Bagnoli

L’agenzia afNews di Gianfraco Goria ci ricorda che Bagnoli ha appena terminato di disegnare l’episodio Ritorno ad Allagalla, che si riallaccia a Il terrore di Allagalla, una delle prime storie da lui disegnate per Dinamite nel 1946, 65 anni fa.

Proprio quest’oggi, a Nizza, Bagnoli spegre (dopo pranzo) ottantasei candeline insieme agli amici, tra cui Alfredo Castelli (che a Nizza, anche, pè domiciliato) in rappresentanza di tutti i colleghi fumettisti.

Auguroni di cuore, attendiamo questo nuovo episodio allagalliano!

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