LA (FUMETTISTICA) CINA E’ VICINA! di Angelo Nencetti

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Angelo Nencetti, direttore del Museo Italiano del fumetto e dell’immagine (MUF) di Lucca, ci invia una serie di scatti e un’entusiasta estenazione su un importante traguardo appena tagliato dall’istituzione fumettistica lucchese.

Champignons

Cosa indica? Il costante ed assiduo lavoro realizzato nel corso di questi ultimi tre anni sta dando grandi risultati.

Uno dei frutti è lo storico gemellaggio che si sta concretizzando fra il Museo del fumetto di Lucca ed il costituendo omologo Museo del fumetto Cinese Hangzhou.

La città cinese, famosa fra l’altro per essere – ricordata anche da Marco Polo – la capitale storica della produzione della seta, con i suoi 6.400.000 abitanti nell’area urbana e 3.931.900 nella città propria, è una tra le metropoli più industrializzate e all’avanguardia del mondo.

Con la città cinese, sede del Museo Nazionale della seta, l’Amministrazione comunale di Lucca, attraverso il proprio Assessorato ai Musei sta organizzando una grande mostra dedicata alla via della seta che sarà, all’interno delle grandi mostre organizzate negli spazi del costituendo MustMuseo della città (in apertura a Palazzo Guinigi il prossimo ottobre) uno degli eventi espositivi del prossimo autunno-inverno.

Grandi sono i numeri per il costituendo Museo del fumetto Cinese, che si estenderà su 30.000 mq. di superficie attrezzata e conterrà quanto di più innovativo la tecnologia odierna può garantire.

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Tisselli, cosa guarda?

Virtuality

Esterno

I contatti avvenuti ed i proficui rapporti fra i direttori\referenti dei due Musei del fumetto porteranno a breve a collaborazioni continue fra le due realtà culturali con relativi scambi (materiali, opere, strutture ospitati a Lucca come anche in Cina) e con un’importante ricaduta turistica.

Saremo prossimamente ospiti all’inaugurazione del Museo di Hangzhou; sono orgoglioso di aver realizzato questo ulteriore accordo per conto dell’Amministrazione comunale di Lucca fra realtà culturali internazionali a conferma di un lavoro certosino da me posto in essere in questi anni, che ha quale segno una positiva visibilità del Museo di Lucca divenuta ormai internazionale.

Spaccato

Dall'alto

Si tratta appena dell’inizio di una serie di progetti che prenderanno forma a Lucca (e nei suoi dintorni) nei prossimi mesi Per il momento, lasciamo tutto avvolto in una nebbia di mistero. Oltre a Nencetti, nelle immagini di questo post compare Sergio Tisselli e, per la prima volta, pubblichiamo alcuni progetti del costituendo museo cinese dalla avveniristica architettura.

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L’edificio è composto da otto strutture tondeggianti, vuote al loro interno, che alla lunga ricordano i balloons e ospitano ognuna una funzione diversa, con spazi in cui il visitatore potrà sperimentare l’animazione e confrontarsi con la tridimensionalità.

Gli otto “palloni” che compongono la struttura che si compenetrano a vicenda; ogni pallone contiene una specifica funzione dello spazio espositivo, tra i quali tre teatri, un cinema con 1.111 posti a sedere e una biblioteca interamente dedicata al fumetto.

Una delle strutture del museo cinese è dedicata all’esperienza interattiva, in quest’area infatti i visitatori potranno sperimentare attivamente tutti i tipi di tecniche di animazione come la schermata blu, stop motion, il disegno, e l”attrazione principale di questo spazio sarò un gigantesco zootropio.

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L’esposizione è caratterizzata da un percorso continuo che si sviluppa tramite una spirale attraverso i diversi ambienti. Quando i volumi entrano in contatto si aprono, andando così a creare gli spazi connettivi necessari e delle volumetrie interne suggestive, forse ancora più futuribili e azzardate di quelle descritte nel filmato sotto, che riguarda il talentuosissimo Frank Gehry.

Laun Hangzhou is a metropolis with 6.4 million inhabitants 180 km southwest of Shanghai. The Museum will become a new focal point on the less populated southern side of Qiantang river. The CCAM will consolidate the city’s leading position as China’s capital of the animation industry. The first phase of the Comic and Animation Centre is close to completion, the series of hill-shaped buildings containing offices, a hotel and a conference centre. The new museum will be the icon of this larger development.

The museum will contain a multitude of interventions such as ground storage, natural ventilation and adiabatic cooling, all focused towards an excellent energy efficiency rating. The structural concept by Arup enhances the sustainable profile of the building: the aerodynamic design results in even wind pressure and lower need for air-conditioning. The box in box construction of the bubbles permits different conditions inside the building and improves the energy efficiency.

MVRDV won the competition of EMBT, Atelier Bow Wow, Tongji Institute of Architectural Design and Tsinghua Architectural Design. The MVRDV team consists further of Kossman.deJong exhibition architects, local architect Zhubo Architectural & Engineering Design, Arup engineers and JongeMeesters graphic design.

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  • Franco |

    Lucia ha scritto in un fan Club che “dopo guardo che si dicono, mi son sembrati piuttosto nostalgici, citano spesso l’umano che li nutriva, quel tal del bosco, sposato a Diana cacciatrice. Sai la famosa attrice.”
    http://www.facebook.com/group.php?gid=257562090238&v=wall

  • Francesca Sampieri |

    Ciao, introduco un argomento di sicuro interesse: ma come cazzo fate voi a difendevi dalle malefiche zanzare tigre?

  • Grin |

    L’architettura cinese contemporanea
    può impressionare, indubbiamente.
    Ma impressionano molto anche le esperienze personali e professionali di artisti di estrema potenza connettiva, come Ai Wei Wei ad esempio, che hanno “prodotto” architettura in Cina in tempi piuttosto recenti.
    In termini di architettura intesa come arte (cioè dove estetica, parametri tecnici e funzionalità coincidono generando un equilibrio armonico), realizzare contenitori di immagini non è una cosa molto diversa da realizzare uno stadio olimpico.
    Si sa che la Cina soffre di una disfunzione comune
    ai paesi in rapido sviluppo, aggravata dal carattere di estrema esuberanza estremamente contenuta, della sua popolazione. I sintomi si rivelano in uno smisurato desiderio di mostrarsi, desiderio comune ai fantasmi, la Cina è stato un paese fantasma per lungo tempo.
    Non è ancora un paese capace di rinnovarsi, perché è ancora troppo ansioso di emergere dal proprio passato.
    Un passato antichissimo che la Cina contemporanea, purtroppo, poco conosce.
    Per questo il senso di decadenza è in realtà molto più forte in Cina di quanto non lo sia in Europa.
    Un museo del fumetto in un paese troppo ansioso di attualità può essere molto utile, essendo il fumetto una forma d’arte che riporta (in modo fantasioso oltreché fantastico) l’attuale al reale.
    Quindi la notizia del gemellaggio col Museo del Fumetto di Lucca è positiva per la Cina ma anche per il mondo e naturalmente per Lucca.
    Complimenti e buon lavoro!

  • Mastro Proteus |

    Salute a tutti, ragazzi!
    Il discorso sul fumetto cinese, o meglio sulla “mano d’opera” dei cartoni siglati con tutte le sigle del mondo ma in realtà eseguiti in Cina sarebbe lungo.
    E’ un malcostume che riguarda la forza lavoro e i meccanismi della società capitalistica.
    O se vogliamo la “globalizzazione”. Per i cartoni è già cominciata da tanti anni: si sfrutta la forza lavoro che costa meno.
    Marpionne e la Fiat Crisler arrivano quasi in ritardo da questo punto di vista.
    Il libero mercato riguardava già Hanna-Barbera, lo Studio Ghibli…
    Gli stessi “Wuzzles” erano animati in Giappone a Tokyo anche se passavano per statunitensi e così credo anche i Gummi Baers.
    Silver ha fatto animare il suo (non bello) Cattivik in Viet Nam o in India?
    Non ricordo.
    Anni fa questo blog fece una salutare campagna contro l’imperialismo cinese a proposito delle ultime Olimpiadi.
    Cosa possiamo fare per riemergere dalla nostra decadenza?

  • Andrea Cara |

    Bello, molto bello.
    Meno bello il fatto che, come mi diceva mio fratello per averci a suo tempo lavorato, i disegni delle Winx vengano fatti in Cina (e anche in Corea) e non in Italia.
    D’altronde i costi…

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