Lo scatto su commissione di questa barboncina mi è stato spedito da Luca–Laca Montagliani, che ringrazio.
Siamo ai post estivi, frivoli, eterei, non necessariamente specifici (oddio), ma si spera egualmente simpatici.
Il mostruoso abbigliamento dell’animaletto, in grado di suscitare le vibrazioni più contrastanti nella platea dei visitors, è solo l’adescamento per stimolare la lettura e la visione di quanto vi propongo oggi, in attesa di impostare un discorso che si spera proficuo sui premi elargiti in Italia e sul loro significato. Il tutto, prendendo a pretesto il recentissimo tributo rivolto all’amziano Del Connell (1918), finalmente riportato alla ribalta, pur effimera, del comicdom internazionale.
A destra, una sua foto di qualche anno fa.
Ecco una sua sintetica biografia, tratta dalle pagine della San Diego Comic-Con 2011.
Del Connell began working as an artist at Disney Studios in 1939 and soon segued into the story department.
He contributed to many shorts and features, including The Three Caballeros and Alice in Wonderland.
He began writing Dell Comics for Western Publishing Company as a freelancer in 1950 and joined its editorial staff in 1954, though he continued to be the firm’s most prolific writer.
Among the many comics he originated were Super Goof, Wacky Witch, The Close Shaves of Pauline Peril and Space Family Robinson, which was adapted into the popular TV series Lost in Space.
He eventually became editor-in-chief of the West Coast office of Western Publishing’s comic book division until it ceased activity in 1987. For over twenty years, he also wrote both the daily and Sunday editions of the Mickey Mouse newspaper strip. Del, at age 94, will be on hand to accept his award.
The Bill Finger Award honors the memory of William Finger (1914–1974), who was the first and, some say, most important writer of Batman. Many have called him the “unsung hero” of the character and have hailed his work not only on that iconic figure but on dozens of others, primarily for DC Comics.
ed ecco un’altra foto di Laca che immortala nel suo complesso la scena, ambientata visibilmente presso la stazione di Lavagna (o Sestri? Chi si ricorda? nello scorso gennaio avanzato). La cagnolina in tulle appartiene a una ragazza di origine messicana che contrappone la zuccherosità degli animaletti in rosa alla proposta brutalona del sé, non del tutto rilevabile dalla foto.
Dal vero, la scenetta è meglio.
Già, perché al fianco di Laca ci sono io, che gli chiedo di mirare bene quest’obiettivo.
Per visionare questa rassegna di rosei felini daio lineamenti sfuggenti potrebbe essere di qualche giovamento il tappeto musicale fornito dal video sul tema che sotto Kelly Hilton interpreta a modino, con pacata eleganza.
Alcune mostruosità legate alla gattina dai lineamenti approssimativi, ma che tanto ha influenzato la grafica di “babacci” degli ultimi anni.
Un fucile di Hello Kitty, perfettamente funzionante, forse non autorizzato, ma non abbiamo trovato informazioni sufficiente ad affermarlo o a negarlo.
Sometimes, a bag full of bite-sized, custard-filled, Hello Kitty-shaped pancakes is all you need to be happy. At this storefront in Harajuku, a woman in a pink bandanna in a small pink Hello Kitty-ed out room takes your order through a Hello Kitty head-shaped window with a giant pink ribbon. When she hands you the bag full of Hello Kitty pancakes, she says: “Please take your Kitty-chan!
Why do Hello Kitty-branded businesses always have to go for overkill?
Sotto, unghie finte con la gattina, da applicare su quelle vere per fare figura al ballo per l’entrata in società.
Una casa piena di Hello Kitty.
La tipa che ha collezionato tutto ciò dev’essere pazza, vien fatto di pensare.
Poi…
… è consigliabile CLICCARE BENE sull’immagine e ingrandirla per avere una sorpresa, mentre si scorre sulla foto seguente: un chiosco di kebab, necci con ricotta, pancakes e frittelle, nonché polpettine unte fritte, tutto rigorosamente a forma di Hello Kitty.
Sicuramente, da qualche parte, ci sarà anche un gattino dormiente che ha appena finito di giocare con la sua simile stilizzata (in verità il sensio di questa foto nel blog è esclusivamente quello di increnemtare le visite, poiché sembra che migliaia di visitatori consutino la rete solo per squittire ghignando quando si imbattono in immagini di teneri felini).
La sorpresa è che la tipa dell’immagine sopra, ingrandendo il dettaglio, risulta inesistente. E’ solo il frutto della fantasia di un abile pittore iperrealista.
Tratta di un dipinto a olio di tal Natalia Fabia, dal titolo “I heart Hello Kitty!”. venduto a $ 7,000. Secondo me nemmeno troppo.
A translation and additional info about the cartoon can be found on the ChinaGeeks.org:
Regardless of what the disclaimer says, it is probably obvious even to those who don’t speak Chinese that this video makes repeated and explicit reference to real life events.
The milk powder death, the fire, the illegal demolitions, the beating of protesters, the self-immolation, the “Tiger Gang” car accident, etc. are all references to real-life events that any Chinese viewer would be immediately and intimately familiar with…Of course, sarcastic animations and other web jokes about these incidents are common.
What is not common is the end of the video, which depicts a rabbit rebellion where masses of rabbits storm the castle of the tigers and eat them alive…The clip ends with what seems almost like a call to arms for the new year, with Kuang Kuang saying it will be a meaningful (有意义, could also be translated as “important”) year and then the end title reading: “The year of the rabbit has come. Even rabbits bite when they’re pushed.
Anche in questo video-showreel Kelly Hilton schiaffa qualche Hello Kitty, il personaggio per la creazione del quale ha posato, a suo tempo, il felinazzo sotto.
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