Ci scrive oggi (13 novembre 2013) la ricercatrice Lucia, in coda a un altro post, rispondendo a una nostra domanda sulla sua attività:
(…) è una catalogazione di 25 mila manifesti, che sta facendo il Ministero dei beni culturali. Io e qualche altro ci stiamo occupando degli autori, poi ci sono quelli che si occupano dei manifesti veri e propri.
Alcuni autori sono assai noti, altri assolutamente sconosciuti, altri hanno una produzione vastissima ma della loro biografia non si sa assolutamente nulla: senza il vostro post, anche su Enrico De Seta le notizie sarebbero state molto più scarne! Per questo vi sono veramente grata.
E’ un lavoro bellissimo quello che faccio, ed affascinante. quando sarà finito sarà disponibile in web e consultabile da chiunque abbia voglia perdersi in questo fantastico mare di immagini e persone.
Per cui… andiamo avanti!
A due anni e mezzo di distanza dall’inaugurazione della bella iniziativa Cinema a pennello, torniamo virtualmente per un post o due nella suggestiva cornice di Palazzo Marinozzi, dove in passato sono stati organizzati dal Centro del Collezionismo altri importanti eventi riservati a personaggi dello spettacolo italico e non, fra i quali Totò, Abbe Lane, Marisa Allasio, Gina Lollobrigida, le gemelle Kessler, Catherine Spaak e così via.
Ci è stato chiesto di ristrutturare questo post (scriviamo adesso, anovembre 2013) e quindi sembra il caso di riproporre all’attenzione di followers novizi questi capolavori di “arte applicata”, proprio mentre ci apprestiamo a tornare sull’argomento commentando l’opera di Enrico De Seta.
Quella, di cui grazie a Roy Mann possiamo mostrare oggi una nuova sventagliata di immagini è l’unica esposizione permanente a livello nazionale esclusivamente dedicata alla grafica pubblicitaria cinematografica, tema interessante per una buona parte di followers di Cartoonist Globale.
Attraverso i pennelli di Tino Avelli ecco l’immagine impiegata per il poster del film Vera Cruz
Di Renzo Cenci, Un tram che si chiama Desiderio.
Di Angelo Cesselon, Le avventure di Enea.
Di Alfredo Capitani, Gli amori di Carmen.
Del grandissimo Anselmo Ballester, al quale in passato abbiamo dedicato un intero post, il disegno (dipinto) per il poster di Il sindacato di Chicago.
Un altro classico del cinema italiano: Poveri ma belli; immagine non definitiva (un bozzetto di presentazione prima di compiere l'”esecutivo”) dipinta per il manifesto da Arnaldo Putzu.
Studio di Angelo Casselon per Il gigante.
Di Luigi Martinati Il bostoniano e La valle dell’Eden
Ancora qualche foto dello scorso 25 giugno, giorno dell’inaugurazione della mostra (ah, come passa il tempo!)
Claudia Cardinale è al bar. Quindi, la sera cimenta nel taglio della torta.
Non è finita. Prossimamente altri post sulla storia del “cinema dipinto”, attività attorno alla quale si è sviluppata nel Novecento una vera e propria corrente artistica, popolare, che la critica (spesso miope e dalla narice fallace) ancora stenta a valorizzare.
LINK CORRELATI
CLAUDIA CARDINALE E IL CINEMA A PENNELLO, di Felix De Paul
CLAUDIO VILLA IN POSTER (MA NON SOLO!), GRAZIE AD ANSELMO BALLESTER