AVOTAR (O AL MAR?)

Avotar

Questo annuncio grafico viene da Melissa Corazza, che saluto se mi legge.

E questo da Marta Trucco: penso che non abbiate bisogno alcuno di questo promemoria, ma forse potete rilanciarlo a qualche bisognoso

Il 12 e il 13 giugno pensate di andare al mare?

Fate girare questo messaggio! COMUNQUE VOI VOTIATE… E’ IMPORTANTE!
E’ molto importante per me, per te, per i tuoi amici, per i tuoi figli e per i tuoi nipoti, presentarsi al referendum abrogativo del 12-13 giugno 2011.

E’ l’unico strumento, oltre alle elezioni, che ci fa sentire parte attiva di questo Stato.
Il referendum avrá quattro quesiti, uno piú importante dell’altro. Ve li elenco in maniera molto molto stringata.

Per ogni approfondimento andate qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Referendum_abrogativi_del_2011_in_Italia

Primo quesito (Acqua) Vuoi eliminare la legge che dá l’affidamento a soggetti privati o privati/pubblici la gestione del servizio idrico?

Secondo quesito (Acqua) Vuoi eliminare la legge che consente al gestore di avere un profitto proprio sulla tariffa dell’acqua, indipendente da un reinvestimento per la riqualificazione della rete idrica?

Terzo quesito (Centrali Nucleari) Vuoi eliminare la legge che permette la costruzione di centrali nucleari sul territorio italiano?

Quarto quesito (Legittimo Impedimento) Vuoi eliminare la legge che permette al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri di non comparire in udienza penale durante la loro carica?

Behemot

Come per ogni referendum bisognerá raggiungere il quorum. 25 milioni di persone, il 50% degli aventi diritto, dovrá recarsi alle urne per rendere il referendum valido.
La vera unitá di noi tutti per far valere i nostri diritti di cittadini, capaci di dare una forte risposta a leggi che remano contro di noi.

Votototototo

RICORDA: Condividi questo post con tutti i tuoi contatti, perché questa volta abbiamo la possibilitá di salvare il paese, gira la mail a tutti i tuoi contatti.

Molti cittadini non sapranno nemmeno che ci sarà un referendum da votare il 12 giugno.
Copia-incolla e pubblicizza il referendum in CCN (copia nascosta per evitare spam e furto email) a parenti, amici, conoscenti e non conoscenti.

Passaparola!!

E (se vuoi) ascolta questo brano di Neil Gaiman interpretato da lui stesso: The Problem with Saints.

Balloon
A votare o al mare?

  • Eluana |

    Bel post, grazie!
    Belle foto.

  • Questo Giuliano Qui |

    Il Comitato Forteguerri Organizzato (CFO), organizza
    “Diamoci una mano”:
    formiamo una catena umana intorno a Piazza Duomo (PT) oggi, 10 giugno, alle ore 18.
    .
    Una catena umana per cercare di raggiungere il quorum ai referendum del prossimo 12 e 13 giugno e per far votare SI – e quindi, abrogare le relative norme – ai quesiti sull’energia nucleare, sulla privatizzazione dell’acqua e legittimo impedimento.
    .
    Invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare
    e naturalmente a votare 4 SI domenica e lunedi.
    …………………………………………………………..
    dal numero di giugno 2011 di Altreconomia N° 128
    L’emozione della libertà.
    Roberto Mancini
    È quella che sta sorgendo nel Paese, nonostante lo strapotere delle oligarchie e gli eccessi di arroganza dei cosiddetti “moderati”.
    E questa emozione non resta effimera, fine a se stessa. Perché invece è l’impulso del risveglio che porta a scoprire la passione per la democrazia.
    Precisamente quella passione che moltissimi – ormai la maggioranza dei cittadini oggi in Italia – vogliono esprimere affermando il loro “sì” all’abrogazione delle norme che hanno stabilito il ritorno all’energia nucleare, la privatizzazione dell’acqua e il “legittimo impedimento” per i governanti a partecipare ai processi che li vedono imputati.
    A suo modo il governo Berlusconi ha colto quanto sia pericolosa questa emozione, ammettendo apertamente che il provvedimento emanato apposta per “sospendere” la decisione sul nucleare serve, dopo la catastrofe di Fukushima, per impedire ai cittadini di votare.
    Il loro infatti, secondo il governo, sarebbe solo un “voto emotivo”. In un certo senso, molto diverso da quello inteso dalla destra al potere.

    È vero: i referendum hanno finalmente diffuso nel Paese la sensazione che si possa cambiare, che i cittadini possano contare intanto per fermare i progetti più deliranti.
    Questa percezione è decisiva: l’iniquità, che sembra vincente e insuperabile, in verità non è necessaria, può essere sconfitta.
    Sorge da qui l’emozione della libertà, che si dispiega divenendo passione, ma anche esercizio di intelligenza e di creatività civile.
    Se proviamo a chiederci quale sia lo stesso filo che lega chi – in rapporto al nucleare, all’acqua e all’eguaglianza di tutti dinanzi alla legge – si colloca sul versante opposto alla tutela del bene comune su questioni così essenziali, non è difficile capire che questo unico filo di collegamento è dato dall’avidità.
    Il gelo del cuore chiuso dall’avidità è infatti riconoscibile chiaramente alla radice del desiderio perverso di fare affari gettando il Paese contemporaneamente nella trappola del nucleare, nell’assurda privatizzazione di un bene naturale e universale come l’acqua, nonché nella pretesa di monopolizzare il potere esecutivo del governo ponendolo al di sopra di ogni legge.
    Se la democrazia fosse immaginabile come un albero, provvedimenti del genere somiglierebbero a letali colpi di scure.
    Basta pensare all’entità della posta in gioco per comprendere che non si tratta affatto di questioni settoriali.
    Sono invece nodi cruciali per la qualità della convivenza civile, per poter stabilire se essa è fondata sulla prepotenza oppure sulla giustizia, sulla passione per il bene comune o sul bisogno patologico di accaparrarsi ogni possibile profitto in termini di denaro e di potere.
    Il paternalismo in malafede di chi denuncia con disprezzo l’eventualità del “voto emotivo”, facendo di tutto per sabotare la consultazione democratica dei referendum, non ha dalla sua uno straccio di argomentazione razionale su nessuno dei quesiti referendari.
    Il ricorso all’energia nucleare è inaffidabile, pericoloso, incontrollabile, inadeguato da ogni punto di vista: ambientale, sanitario, tecnologico, economico, come anche sul piano della sicurezza. Lì dove governanti e amministratori locali in diverse regioni del Paese non sanno minimamente fare fronte al problema dei rifiuti, si vorrebbe far credere che invece il problema delle scorie nucleari è facilmente risolvibile.
    La trovata di privatizzare l’acqua, a sua volta, è così palesemente contraria al buon senso e alla giustizia che persino i sostenitori di questa sciagurata politica di mercificazione di ogni cosa cercano di camuffare la loro scelta, dicendo per esempio che saranno privatizzati gli acquedotti e non l’acqua.
    Siamo di fronte alla barbarie tipica della logica secondo cui il profitto va cercato a tutti i costi.

    La pretesa di impunità e di immunità nei confronti della legge è il tassello che si incastra perfettamente nel quadro di questa mentalità ostile alla democrazia.
    In risposta a questo tentativo di saccheggiare l’Italia e di sottrarle definitivamente la democrazia, il voto emotivo, passionale, lucido e razionale che dice “sì” all’abrogazione delle norme sottoposte al referendum è il primo grande atto di civiltà, prima ancora che di azione politica, che può generare una globale inversione di tendenza.
    Si tratta della svolta che porterà a isolare e a sconfiggere democraticamente chi confida nella rovina della comunità e nella passività dei cittadini.

  • Anto Lisei |

    Scalfari dice che sull’acqua potrebbe non esserci il quorum (a parte che non ha nessun senso imporre un quorum, lo toglieremo, spero non per referendum).
    Il 20% degli elettori se ne frega sistematicamente, sempre.
    Se un 30% decide di non votare, si somma con il 20 e il referendum fallisce.
    Quindi, bisogna mandare tutti a votare, per il SI’ o per il NO.
    Chi dice pubblicamente che non va a votare è un assoluto irresponsbile, se anche avesse fatto qualcosa di buono, in passato, solo per aver detto questo, se lo dirà, sarebbe bda ficcare nel cesso, lo dico con molta eleganza. A bere l’acqua del cesso.
    Ciao, amici!
    Comportatevi bene. Passate parola

  • Lorella |

    Avotar fa schiantare!
    E che schianti anche qualcun altro, pliiiiis!

  • Parrocchiano |

    Ricevo la Newsletter e rispondo, e giro.
    Il referendum è valido se raggiunge il «quorum» dei votanti: 25 milioni di elettori + 1.
    E’ necessaria la nostra mobilitazione e possiamo riuscire perché da soli, senza aiuto di tv e di giornali abbiamo raccolto quasi un 1 milione e mezzo di firme per i 2 referendum sull’acqua.
    Un mio amico di Colonia mi dice che i voti all’estero non sono raccolti dai consolati/ambasciate, ma dovevano essere spediti per posta ordinaria in Italia al ministero degli esteri (Frattini dry).
    Si capisce perché le poste sono boicottate in tutta Italia: non fare arrivare in tempo i voti degli Italiani all’estero; hanno PAURA!
    FACCIAMOGLI PRENDERE 4 VOLTE TERRORE E SPAVENTO
    Paolo Farinella, prete
    Parrocchia S. Torpete – Genova

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