67 anni e due giorni fa, il 29 maggio, il Sergente Gregor Duncan, il cartoonist bellico autore della vignetta sopra, fu ucciso nei pressi di Anzio mentre lavorava al giornale Stars and Stripes, celebtre foglio destinato alle truppe alleate, il cui supplemento a fumetti presenta characters come Li’l Abner, Blondie, Joe Palooka, Terry and the Pirates…
Per alcuni appassionati lettori italiani, queste pubblicazioni costituirono il primo impatto con una meravigliosa galleria di personaggi delle strisce in massima parte del tutto sconosciuti nella Penisola.
Ne metto una paginata intera del 1945 a mo’ d’esempio alla fine del post.
Quando fu ucciso, Duncan aveva solo 34 anni, ma era già una firma “antica” (a suo modo) del cartooning, avendo lavorato a testate come PM, Life, Judge e, tra le altre cose, per l’industria dei comic book aveva disegnato la prima storia di Golden Arrow in Whiz Comics. Fino al n. 17 di quel comic book disegnò anche Dan Dare.
A questa pagina un po’ di informazioni raccolte da Rob Stolzer sulla vita di Gregor Duncan, un altro degli artisti dimenticati che gli italiani dovrebbero onorare perché, la si pensi come si vuole, nei giorni terribili della II Guerra mondiale si è sacrificato per noi, anche se non lavorava con fucile ed elmetto ma “solo” con matiete grasse e inchiostro di china.
Così Rob Stolzer racconta la fine di Duncan, ritratto nella foto a destra a Napoli, pochi giorni prima della sua morte:
On May 29th, Gregor Duncan and Sgt. Jack Raymond were sent to Anzio, to gather material for a new series of drawings on the former beachhead. Illustrator Ed Vebell, Duncan’s Stars and Stripes boss in Naples, was supposed to go, but since Duncan was the new man and needed experience in the area, they switched assignments. While on the way to Anzio, the Jeep that Duncan and Raymond were driving was hit by an German 88 shell. Raymond survived, but Duncan was killed, due to shell fragment wounds.
Sopra, una foto di Gregor e Janice Duncan, scattata nel maggio 1944 a Napoli, pochi giorni prima della morte del cartoonist. Uscì su War Stories: Veterans Remember WWII.
La precede una copertina del 1937 della rivista umoristica Judge, dove Duncan si era autoritratto con Janice, quando erano ancora fidanzati.
La storia di Duncan non ha apparentemente niente a che fare con quelle dei “resistenti” della Linea gotica sull’Appennino tosco-emiliano. Ma non è così. Duncan, i suoi amici e camerati americani, i partigiani muniti di armi miserabili che sarebbero stati trucidati dai nazisti o l’avrebbero fatta franca, sono uniti nel medesimo barnbarico affresco della guerra: un quadro che tendiamo a dimenticare, a rimuovere o (i più giovani) a ignorare.
Il progetto del film Sui sentieri di Libertà, del quale abbiamo già parlato, nato dall’iniziativa della regista Lucia Vannucchi, ha come obiettivo l’eplorazione di alcuni fra gli aspetti meno conosciuti degli episodi del periodo della Liberazione e dell’immediato dopoguerra. Parla di storie di italiani, contemporanee al sacrificio di Duncan, che hanno rifiutato di arruolarsi al fianco dei nazisti e di affiancare i repubblichini.
L’esposizione dei fatti avviene attraverso gli interventi di alcuni testimoni del periodo, materiali d’archivio del Bundesarchiv e dell’Istituto Luce, estratti di filmati e di programmi radiofonici dell’epoca, fotografie, e così via.
Il video è in ricordo di Albertina Tonarelli e di Minos Gori, intervistati nel corso del documentario e scomparsi durante la sua lavorazione.
Alla realizzazione del film, le cui riprese sono iniziate nel 2009 e che si è protratto per tutto il 2010, hanno collaborato l’Istituto Storico della Resistenza di Pistoia e l’A.N.P.I. Regionale e Provinciale, l’Assessorato alla Cultura della Provincia di Pistoia con Marco Tempestini e l’assessore Chiara Innocenti, Enrico Bettazzi per la consulenza storica, la Mediateca Regionale Toscana e molte altre persone che hanno collaborato a vario titolo.
Sui Sentieri di Libertá Trailer from Xavier Agudo on Vimeo.
Le voci narranti che intervengono nel film appartengono ad un gruppo eterogeneo che racconta dalle più diverse prospettive ciò che avvenne sull’Appennino tosco-emiliano dalla fine del 1943 al 1945. Sono Venanzio Bizzarri, Valerio Puccianti, Nevio Borgognoni, Germano Pacelli, Loris Guidotti, Pellegrino Bonacchi, Albertina Tonarelli e Minos Gori.
Provenienti da diverse esperienze politiche e umane, a partire dagli inizi del 1944 fino alla Liberazione, con ruoli diversi hanno preso parte attiva alla Resistenza. Ottaviano Papini, allora bambino, testimonia il conflitto dal punto di vista della popolazione civile. Altri testimoni raccontano episodi tragici di rappresaglie avvenuti nei paraggi, ma non esattamente in quell’area, più o meno nello stesso periodo, per esempio a Cireglio e a Biagioni.
Ad aprire ulteriormente lo scenario sulle molteplici imprevedibili realtà di questo periodo storico così denso, interviene anche Anton Langer, ex soldato tedesco, disertore.
E’ uno dei vari militari della Wehrmacht che volle unirsi ai partigiani locali e che ancora vive sull’Appennino, avendo deciso, da allora, di non mettere più piede in Germania.
Gli interventi degli intervistati si alternano con la lettura di stralci del diario di Giuseppe Vivarelli, detto “Peppone”, uno dei responsabili dell’addestramento della Brigata Buozzi. Attraverso le sue parole, con grande efficacia espressiva, Peppone riporta notizie e compie valutazioni di alto interesse storico e sociale.
Nel film viene ricordata anche la non secondaria figura di un altro tedesco, ormai deceduto, Kurt Kayser, responsabile della SMI (Società Metallurgica Italiana) durante l’occupazione, che si distinse per avere salvato molti operai dalle deportazioni e dagli arresti oppenendosi nascostamente alle indicazioni del regime nazista.
Nello scatto sopra, Lucia Vannucchi intervista la staffetta partigiana Albertina Tonarelli, nell’estate 2009.
Un momento del backstage con Ottaviano Papini, che descrive l’attività della società metallurgica, produttrice di armi per conto delle SS nella località montana di Campotizzoro.
Sotto, un sopralluogo nella Foresta del Teso.
Mercoledì 1° giugno alle ore 17, nell’Auditorium della Biblioteca San Giorgio, Sala Tiziano Terzani, verrà presentato, con la prima proiezione aperta al pubblico, il film in questione, Sui sentieri di libertà, prodotto da Prisma Vision.
Parteciperanno:
Massimo Cervelli della Regione Toscana; Ugo Di Tullio della Mediateca Toscana; Silvano Sarti, Presidente dell’ANPI regionale; Enrico Bettazzi, storico e Vice Presidente dell’ISRPT; Ottaviano Papini, Presidente dell’ANPI montagna pistoiese; la regista Lucia Vannucchi e molti altri!
Info: Assessorato alla Cultura, Provincia di Pistoia, tel. 0573-97461
e mail cultura@provincia.pistoia.it
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