Lo scenario di una meravigliosa località toscana potrà rallegrare fino a tutto luglio l’occhio dell’appassionato di fumetti, di illustrazione e di arti in generale se costui si recherà presso la Fortezza di Montepulciano (Siena) per godersi la mostra Il Grifo – il fumetto è arte.
L’evento si svolgerà dal 4 giugno al 31 luglio è curato dal giornalista di Rai Uno Vincenzo Mollica, organizzato da Lorenzo Paganelli e promosso dallo stesso Comune di Montepulciano.
Tra gli ospiti celebri che saranno presenti al momento dell’inaugurazione, sabato 4 alle ore 17, è stato convocato anche quel Danijel Zezelj sul quale la rivista puntò molto. Daniel inaugurerà la mostra attraverso una performance di live painting un po’ insolita, ma allo stesso tempo spettacolare: ci sarà la sassofonista americana Jessica Lurie (sua moglie) ad accompagnarlo nella dimostrazione.
A mo’ di assaggio, sotto una performance di qualche tempo fa (maggio 2007) che rende l’idea della commistione tra disegno e musica di cui sono stati protagonisti Daniel e Jessica, con Danilo Gallo e Giorgio Pacorig.
Rivendichiamo la storia di una rivista che voleva semplicemente compiere un atto di giustizia: che venisse riconosciuta l’arte che alimenta il fumetto.
Questo il proclama, dal tono assai forte e ambizioso, che sintetizzava lo spirito di una rivista, Il Grifo, ben nota ai lettori di Cartoonist Globale.
Un “manifesto” che ha raccolto opere di autori che vanno da Federico Fellini a Hugo Pratt, da Milo Manara a Guido Crepax (passando per Vittorio Giardino e Andrea Pazienza)…
Si riparla, con l’occasione di questa mostra, che fa seguito a un’altra napoletana, organizzata anni fa a Castel dell’Ovo, dell’indimenticata epopea delle riviste di fumetti da edicola: un periodo cronologicamente remoto ma ancora vivo e palpitante nella memoria di molti di noi. Il Grifo ne fu uno degli ultimi grandi baluardi, sfoggiando un cast da brivido.
Gli angloamericani non hanno mai vissuto alcuna diatriba in merito alla “artisticità” o meno del Fumetto, dato l’ampiezza del termine art, che si applica da sempre, con disinvoltura, anche a vignette e tavole originali.
Sostanzialmente, la mostra racconta l’epopea della rivista Il Grifo, che nacque dal bisogno primario di mettere in evidenza che il fumetto non può essere relegato, come molti sedicenti educatori volevano, ad un ruolo di poco conto.
Trattasi, il Fumetto, di un medium che può essere foriero di grandi emozioni anche nella sua versione più popolare del fumetto seriale, fatto da autori che, come Hugo Pratt, anche lui impegnato nel progetto, scelsero di fare fumetto d’autore, definendo la propria arte letteratura disegnata.
Tutto questo, in contrasto, con quel modello di serialità svuotato di contenuti che si andava affermando già dal 1991, anno in cui è nata questa rivista.
Quello che gli organizzatori propongono è un viaggio attraverso gli autori che hanno creduto in questa rivista, al punto da realizzare molte storie che sono diventate negli anni dei classici.
Nel percorso di questo viaggio, i visitatori sono presi per mano da registi, attori, fotografi, pittori, poeti e fumettisti, proprio a significare ancora una volta come l’arte non sia un qualche cosa a compartimenti stagni incomunicabili ma una sorta di grande giardino dove tutti giocano insieme.
Fra i più illustri compagni di viaggio presenti in questa mostra ritroviamo: Dino Battaglia, Franco Battiato, Roberto Benigni, Stefano Benni, Enki Bilal, Charles Bukowsky, Dino Buzzati (Poema a Fumetti, Zio Paperone), Italo Calvino (Lezioni Americane) Giorgio Cavazzano, Leonard Choen, Mauro Cicaré, Paolo Conte, Guido Crepax, Robert Crumb, Peppino De Filippo, Aldo Fabrizi, Federico Fellini, Max Fleischer (Betty Boop, sotto nel cartoon Minnie the Moocher, con Cab Calloway), Aurelio Galleppini (Tex), i già citati Vittorio Giardino, e Francesco Guccini, Giovanni Guareschi, Alexandro Jodorowsky, Bob Kane, Lucio Dalla, Giulietta Masina, Jean Giraud – Moebius, il già citato Vincenzo Mollica (su Bruce Springsteen, Superman, Braccio di Ferro, Gruau), Nanni Moretti, Josè Muñoz, Pier Paolo Pasolini (inedito), Andrea Pazienza Nicola Piovani, Jean Renoir, Mario Schifano, Sergio Staino, Art Spiegeleman, Alex Toth, Totò e i suoi pensieri, Cesare Zavattini, Wim Wenders e Daniel Zezelj.
Un’ampia sezione, forse la più significativa di tutta la mostra, è dedicata al contributo di Federico Fellini, determinante per la rivista; Fellini, primo a sostenerne il progetto e primo collaboratore, tornò a occuparsi di fumetti grazie a Il Grifo, dopo l’esperienza del Marc’Aurelio, giornale satirico in cui esordì come disegnatore. Paradossalmente, aprì e chiuse la sua vita facendo fumetti.
Sotto, una delle tante vignette schizzate senza pretese da Fellini su un foglio volante, seguito da una memoria su Betty Boop, personaggio caro a Mollica, che le dedicò in passato anche una mostra e un libro: Boopismo.
Informazioni e aggiornamenti si potranno ottenere dal sito degli Editori del Grifo.
Per chi non sa come fare a giungere a Montepulciano, terra che a suo tempo ospitò Andrea Pazienza, si può leggere qui.