Tocca ancora a Cesare Milella il compito di aprire un post con uno scatto.
In questo caso è un’occasione tristissima: la scomparsa di Carlos Trillo, amico di lunga data, grandissimo sceneggiatore argentino, da decenni uno dei più importanti, insostituibili, polimorfi del mondo.
Se n’è andato improvvisamente ieri, 8 maggio, mentre era in viaggia a Londra con sua moglie, la scrittrice Ema Wolf. Dopo un malore, è stato ricoverato in ospedale, ma non c’è stato nulla da fare.
Carlos, negli anni, mi ha anticipato costantemente i suoi lavori, che riteneva più significativi fra quelli da pubblicarsi in Europa.
Come questo, così introdotto da lui in una mail del 21 luglio 2008:
Questa è una storia per la GALLIMARD JEUNESSE, 100 tavole, si titola JUSEPE EN AMERIQUE (per ora), e racconta la storia della prima fondazione di Buenos Aires (noi abbitiamo in una cittá che prima è stata distrutta per la fame e gli indiani). Il fondatore, PEDRO DE MENDOZA, un uomo ricco ma con la sifilide, veniva al sud di America a trovare un albero magico che faceva guarire di quello che gli spagnoli chiamavano IL MORBO GALO, e in francesi IL MALE DI NAPOLI e cosí via…
O come questo, a ruota:
E questa è L´HERITAGE DU COLONEL, un albone di piu di 100 tavole con la storia di un pazzo a Buenos Aires che è figlio di un militare torturatore.
Lui, il figlio pazzo, ama le bambole e ha una storia tra realtá e incubi che esce a settembre da DELCOURT e qui puoi vedere la copertina.
Ma a volte, Carlos mi spediva degli impagabili cimeli sulla historieta, da lui tanto amata, al punto di averne scritto un compendio insieme al collega Guillermo Saccomanno: Historia de la historieta, pubblicata in Italia molti anni dopo dalla casa editrice ProGlo (Prospettiva Globale).
Luca!
Non ti ho risposto prima perche anche io sono lavorando molto. Sono stato alla Grecia e a Firenze (e un po a Roma, dove ho preso IRREPETIBILI,la quale parte argentina, come dicevi tu, é perfetta perche ha anche la nostra fotografia).
Ora ti mando cose nuove che faccio in questo periodo, ma prima di tutto, guarda questa lezione su come disegnare fumetti fatta da DANTE QUINTERNO negli anni ´30, quando iniziava la sua rivista col personaggio Patoruzu.
Sugli albi con i personaggi di Quinterno, Trillo aveva cominciato a scrivere nel 1966, in particolare su Patoruzú, ma anche su Tía Vicenta, prima di divenire, all’inizio degli anni Settanta, il coordinatore redazionale delle riviste satiriche Mengano e Satiricón, quest’ultima avversata dalla dittatura militare dell’infame generale Jorge Rafael Videla, che fu presidente dell’Argentina tra il 1976 e 1981, macchiandosi di crimini efferati (e di uccisioni eccellenti, persino nel campo del Fumetto) grazie anche alla complicità di alcuni Paesi europei che avevano interesse a “non sapere” e a chiudere entrambi gli occhietti.
Chi non l’ha mai incontrato di persona, può almeno vederlo in video, in questa intervista raccolta nel 2001 da Patricio Barton nella rubrica Grafoonauta (Canal á).
Ci mancherà la tua ironia sottile, Carlos, la tua presenza alle fiere (come in questa ultima, la Napoli Comicon del 20110, dove Cesare ha scattato questa foto, immortalando anche se stesso, me e un fan) e naturalmente la sua intelligenza nello sceneggiare.
La tua opera, invece, fortunatamente resta ben intatta nella sua fulgida integralità.
E come scriveva Carlos, talvolta, in chiusura delle sue mail:
Y hasta la victoria siempre!
LINK CORRELATI:
ARGENTINI IN ITALIA, NEL 1980, di Carlos Trillo
ALTRI MAESTRI DEL FUMETTO: ALVAR MAYOR
ANDRÉS CASCIOLI E L’HUMOR PERDUTO
BERNET, GLI ZOMBI, NORA MORETTI, LAURA BRAGA E ULTERIORI AUGURI DIFFUSI