Nel centoventesimo anniversario della nascita, Reggio Emilia, come sappiamo già da questo post, ricorda il grande artista Carlo Bisi (Brescello 1890 – Reggio Emilia 1982). Disegnatore, fumettista, illustratore, incisore e pittore, Bisi è stato una delle colonne portanti del Corriere dei Piccoli, dove lavorò per oltre quaranta anni e sulle cui pagine divenne proverbiale Sor Pampurio con il tormentone: “Sor Pampurio arcicontento del suo nuovo appartamento”.
Ne parleremo ancora.
Con l’occasione, Pier Luigi Gaspa regala ai lettori di Cartoonist Globale una rarità: un assaggio delle avventure di un personaggio creato da Bisi affiancandolo al più celebre Sor Ppmpurio, e del quale si conosce poco o niente.
Pier Luigi estrae queste informazioni da un ennesimo lavoro enciclopedico le cui tessere sta componendo da tempo, e che riguarda la figura dell’uomo di scienza nel Fumetto.
Questo suo breve testo è anche, di fatto, un’anteprima di tale ponderoso tomo.
A lui la parola (dopo la storiella).
Quattro anni più dopo Dinamello, è la volta del Piramidone di Carlo Bisi, un bislacco scienziato dall’aria inoffensiva e simpaticissima; pur animato sempre dalle migliori intenzioni, sulla scia del predecessore Alambicchi, è sempre destinato a veder fallire i propri ritrovati. Come nel corso della sua prima apparizione, sul numero 11 del 13 marzo 1927. Per averne un’idea, riprendiamo i consueti ottonari a piè di vignetta:
Il dottor Piramidone
Ha scoperto una lozione
Che alle teste lisce e terse
Può ridar le chiome perse.
Insomma, prima ancora dell’idea meravigliosa di Cesare Ragazzi, un rimedio assai ambito da una buona parte della popolazione maschile. Che infatti si affretta a far la coda per ricevere il miracoloso trattamento.
Il geniale inventore spruzza la lozione e immediatamente ai suoi ‘pazienti’ crescono barba e capelli… Il problema è che non smetteranno, allungandosi a dismisura:
Né la crescita s’arresta:
In un’ora non c’è testa
O una faccia senza il velo
D’un chilometro di pelo.
Possiamo immaginare i problemi di ordine pubblico. Il povero Piramidone si ritroverà davanti una serie di pubblici ufficiali che gli sventolano davanti al naso arci e supermulte. Non c’è davvero riconoscenza, per i benefattori dell’umanità.
Nel secondo episodio, lo sfortunato inventore crea un preparato che rende pentole e stoviglie lucidissime, finendo per accecare le massaie, che gli presentano infine il conto dell’oculista. Seguiranno a stretto giro di posta pastiglie “che fan dotti gl’ignoranti”, un concime in grado di far produrre super-frutti, pozioni che calmano i nervi e fan dormire, un arcilubrificante per le automobili, e persino una lampada a luce naturale (talmente forte che però fa credere ai passerotti l’arrivo del giorno, con cinguettii frenetici che disturbano il sonno dei clienti di un albergo).
Non mancano super colle e preparati che fanno ringiovanire… e una serie di altri ritrovati che nascono con le migliori intenzioni; ma che non hanno fatto i conti con la sbadataggine e l’insipienza dei loro utilizzatori, i quali spesso e volentieri sbagliano a usarli, li rovesciano, li scambiano con altri prodotti, causando una serie di problemi che – ingiustamente, diciamolo pure – vengono imputati al povero Piramidone.
E pensare che il suo è in realtà il nome commerciale dell’1-fenil-2,3-dimetil-4-dimetilammino-5-pirazolone, farmaco utilizzato per le sue proprietà analgesiche e antireumatiche, come si legge nelle farmacopee. Il nostro povero inventore finisce invece per procurarli, i mal di testa, sia pure non per suo demerito!
E siccome a nessuno piace veder frustrati i propri sforzi, il nostro scienziato ad un certo punto deve anche essersi un po’ stancato, smettendo di realizzare le sue prodigiose invenzioni sul numero 51 del 18 dicembre 1927, dopo trenta episodi, ovviamente di una singola tavola ciascuno.