A MATILDE TORTORA IL PREMIO GILDA (PER IL SUO LIBRO EDITO DA TUNUE’)

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Giorni fa Cartoonist Globale aveva annunciato la XXXII edizione del Festival Internazione Cinema e Donna, con sede a Firenze.

5stanze Oggi, condividiamo la notizia (e stappiamo delle metafordiche bottiglie di spumante: due, come la doppia copertina del saggio vincitore) che il Premio Gilda – libro è stato assegnato a Le Donne nel cinema d’animazione.

La cerimonia di consegna si è tenuta domenica 7 novembre al Cinema Odeon – Firenze; il Premio Gilda, giunto alla IV edizione, è stato assegnato all’attrice marsigliese Lara Guirao (foto sopra), interprete del film Le stelle inquiete ispirato al breve incontro tra Simone Weil e Gustave Thibon, il “filosofo contadino”, durante gli anni Quaranta in Francia. Per la prima volta, quest’anno, è stato ideato il Premio Gilda – libro, assegnato a Matilde Tortora.

Per chi se l’è perso, sotto l’articolo sul tema.

Trattasi di Ursulajpg Da oggi in poi potrebbe essere il caso di partecipare alla rassegna denominata XXXII Edizione Festival Internazionale di Cinema e Donne.

Perché?

Perché si parla di animatrici donne, esattamente di quelle che ha descritto la storica di cinema d’animazione Matilde Tortora (abituale collaboratrice anche di Napoli COMICON) nel suo saggio LE DONNE NELCINEMA D’ANIMAZIONE.

Eccone il contenuto, che trascrivo tardivissimamente (poiché è uscito nella scorsa primavera e l’ho divorato in una notte).

Disegnatrici, animatrici, scrittrici, registe: tutti i mestieri dell’animazione vengono declinati al femminile, in una prestigiosa antologia di contributi incentrati sulle maggiori artiste e professioniste del cinema d’animazione internazionale del passato e del presente.

Ciò avviene a partire dalle pioniere e, con alcuni excursus storici demandati a autorevoli studiosi di varie nazioni, delle varie epoche e delle varie cinematografie, si arriva d’un tuffo all’oggi.
Il volume rileva quanto il cinema d’animazione deve al talento, alla creatività e all’impegno di di artiste del disegno, della macchina da presa e della narrativa audiovisiva.

Cover original drawing by Signe Baumane Raccoglie interventi di grande livello, corredato di foto e documenti provenienti da importanti archivi (tra cui quelli di due grandi padri fondatori dell’animazione italiana, Gibba e Paolo Di Girolamo) che ci consentono di vedere le compagne che condivisero a vario titoli il loro lavoro d’animazione, le inchiostatrici, le coloritrici, le scompositrici, le caporeparto, le sceneggiatrici, le animatrici, le registe, che con loro hanno lavorato a film animati che sono parte oramai della storia d’animazione, nonché dei ben noti Caroselli e delle sigle animate televisive o di film.

Dal Canada due autorevoli studiosi, Marcel Jean e Julie Roy hanno contribuito con importanti testi e il National Film Board canadese ha permesso per essi di pubblicare le foto di grandi autrici e immagini dei loro film.

Importanti immagini, di cui alcune inedite, ci sono pervenute anche dall’Archivio della famiglia Indelli/de Roubaix, grazie a Patricia de Roubaix, nipote di Mimma Indelli, la grande pioniera di cui nel libro racconta Yves Josso, il suo maggior biografo.

Tre grandi conclamati autrici dell’animazione mondiale, Regina Pessoa (Portogallo), Ursula Ferrara (Italia, suo il cortometraggio Muà tus che qui riproduciamo, con musica di Rocco De Rosa; la vediamo nella foto di apertura, © Life) e Signe Baumane (Lettonia/USA), hanno partecipato al libro, disegnando per esso delle opere originali che illustrano la (doppia) copertina.

Al centro (o cuore che dir si voglia) del libro si situano il racconto per immagini fatto da Ursula Ferrara su “alcuni inconsapevoli maestri della mia tutta speciale passione per il cinema di animazione”: un incanto di petite histoire, di ironia, di disegni, di colori, di arte e il racconto di Regina Pessoa Me, Animation, Life: un testo luminoso, intenso, necessario e bellissimo come i suoi film animati.

Nel volume compaiono, ordunque scritti di:
Massimo Becattini, Paolo Di Girolamo, la già citata Ursula Ferrara, Andrea Fontana, Gibba, Marcel Jean, Yves Josso, Regina Pessoa, Julie Roy, Davide Tarò, Nunziante Valoroso, Mario Verger.

Tornando all’iniziativa fiorentina, essa si espande nei giorni 5-11 novembre 2010: una settimana di Cinema Internazionale d’Autrice. Mica Male.

Ed ecco le informazioni più tecniche. La sede è il Cinema Odeon a Firenze.

In anteprima europea e in collaborazione con la Delegazione del Québec a Roma una sezione sulla storia dell’animazione delle registe dell’Office National du film di Montréal coordinato da Julie Roy.

Cover original drawing by Regina Pessoa

Il libro viene presentato adesso, quando questo post va on line, appunto al Cinema Odeon (alle ore 19).

intervengono Matilde Tortora, Julie Roy, Ursula Ferrara, Massimo Becattini.

A seguire, alle ore 21 proiezione dei film delle registe dell’Office National du film di Montréal coordinato da Julie Roy.

In the Beginning from Katie Wendt on Vimeo.

A parte questo settimana, tornando a bomba sul tema del cinema al femminile, il post si chiude con il sintetico display dei lavori di una talentuosa animatrice, la cui foto si vede sotto, di seguito, seguita dal suo ultimo film (che è anche il “capolavoro” portato all’esame del corso al quale si è diplomata).
Si chiama In the Beginning e lei è Katie Wendt; CLIQKCKando sul nome si spalanca il suo blog con tutte le informazioni, biografiche e curriculari, per i curiosoni.
Complimenti.

Painting

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Card_blog

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Qui c’è una persona, con il suo ritratto a seguire.

Taraportrait

  • Hellana da Pavia |

    Brava Matilde, complimenti a te!
    Interessante anche questa discussione su un film fatto da una donna e che non conoscevo affatto.
    Già che ci sono, invito gli amici e le amiche a consultare il sito degli Editori Gabrielli http://www.gabriellieditori.it diffonderlo e sostenerlo.
    Lo staff è composto prevalentemente da donne che difendono con orgoglio e dignità uno spazio di libertà in un contesto editoriale di predominio berlusconista. Senza dire che editano libri straordinari.

  • paolo |

    cara Francesca, le musiche sono quelle che hanno creato problemi di copyright: infatti Nina Paley ha usato nelle parti in Flash con Sita canzoni di Annette Henshaw, una cantante jazz della fine degli anni ’20, i cui testi sono ancora proprieta’ della Sony e della Universal! (le registrazioni sono invece public domain) Questi simpaticoni le hanno quindi ingiunto di pagare i diritti d’autore, il che’ blocca la distribuzione normale del film.

  • Franc. Samp. |

    Grazie, Paolo! Sto guardando “Sita” mentre scrivo, mi sembra davvero un film curioso, Sita stessa è fatta con la tecnica di South Park, poi ci sono altre tecniche… Le musioche sono molto carine. Grazie per questa dritta,
    I titoli di testa fanno pisciare dal ridere.
    Non sapevo che anche in Germania i film dello Studio Ghibli arrivassero con tutto questo ritardo. Chissà se è successo lo stesso per tutta Europa.
    Io so che il cinema della mia città, non tanyto piccola, aveva messo in programmaz. solo nei pomeriggi (per bambini) La città incantata. matta bestialità! Quindi se lo sono cagato in pochi…

  • paolo |

    Puoi caricarti giu’ Sita a gratis da archive.org e altri siti, qui elencati:
    http://www.sitasingstheblues.com/watch.html
    Su Sita c’e’ tra l’altra tutta una questione di copyright che non e’ stata ancora risolta. Questa (insieme col fatto che e’ un film totalmente indipendente)
    pone grossi ostacoli alla sua distribuzionenelle sale normali. Anche per questo e’ messo a disposizione gratuitamente in rete.
    Per quanto riguarda i film di Miyazaki che arrivano solo adesso dopo >15 anni melle sale italiane: credo avvenga in tutta Europa, in Germania sono usciti in sala Laputa e Kiki solo un paio di anni fa, e Totoro sta per uscire. In questo caso, non prendiamocela quindi solo con la distribuziobne italiana…

  • Francesca Samp. |

    Ne sapete “troppe”, ragazzi!
    Ho sentito parlare di “Sita Sings the Blues” e ho cercato in internet qualche fotogramma o spezzone.
    Ma come mai in Italia non si è visto?
    Mi sembra che si stiano facendo un po’ di stronzate in giro… Con ‘sto cacchio di distribuzione di mmmmmmerda che abbiamo in Italia.
    Ora ho visto dai trailer che arriva “Porco Rosso” con un ritardo abissale. Ma era già apparso in dvd tradotto o mi sbaglio?
    In dvd aveva circolato perché un mio amico ce l’aveva. Stupendo senz’altro, ma fuori tempo, tutto è digitale sembra quasi un ritorno al passato.
    Ma invece *E’* il passato!
    E di “Sita” nada.
    Mah!
    Abbracci.

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