GLI STILI DELLA SATIRA: STAINO, VAURO, ALTAN, ELLEKAPPA… E JOHN CALLAHAN (RIP)

Callahandream

Premetto che la battuta di John Callahan qua sopra, al di là di una risatella “fisica” automatica, mi fa pensare che… non mi piace. Purtroppo penso ancora che possa esserci, che dovrebbe esserci una specie di etica anche per chi fa il nostro (?) lavoro. E “prendersela” con Martin Luther King invia ai lettori della battuta un messaggio più “fascistoide” che comico. Non perché ci sia, per la satira, qualcosa o qualcuno di intoccabile, ma credo che l’obiettivo del vignettista debba comunque essere il Potere, altrimenti non funziona.

Un satirico di Destra, o “qualunquista”, individuerà giustamente degli oggetti di scherno fra i politici, gli uomini pubblici, gli attori, gli scrittori di Sinistra, o che hanno preso posizioni nette che trova “sballate” o opportuniste.

Un satirico di Sinistra farà l’opposto (a meno che non faccia parte della “opposizione fittizia”, nel qual caso partorirà una barzelletta di Pierino).

A parte queste premesse, nel “vignettare satiricamente” si può anche sbagliare (humanum est), poi si può imparare dallo sbaglio e si può correggere il tiro.
Altrimenti, mutatis mutandis, sarebbe come se, per esempio, gli esponenti di un partito che nelle loro file hanno membri conclamati della Mafia e della Camorra se la prendessero non tanto con loro per fare piazza pulita del malaffare, quanto con chi al loro interno denunciasse questo stato di cose.

Certo, è un paradosso, in un Paese civile non può accadere.
Per fortuna non ci sono partiti di questo tipo nei paesi civili; sarebbe bella (UH, UH) che poi, essendo presenti partiti siffatti, codesti potessero addirittura (non sia mai!) – AH, AH! – finire al… governo! Non posso nemmeno pensarci. Questa sì che sarebbe da ridere!

Il dibattito su cosa la satira dovrebbe fare o non fare potrebbe essere aperto. Se il caldo che fa non rendesse d’obbligo i condizionali.

Ciò detto, resta il fatto che cinque giorni fa (il 25 luglio) Callahan se n’è andato, ad appena 59 anni (a Portland, nell’Oregon), ed è una grossa perdita (anche se non per gli italiani, che non lo conoscevano). Callahan era rimasto paralizzato all’età di 21 anni, in seguito a un incidente d’auto. Si era dato all’alcol, poi aveva cominciato a disegnare; le vignette sono state, in qualche modo, la sua terapia per allontanare la bottiglia.

Qui ci sono il suo sito, sue foto, lavori, FAQ.

Sotto, la copertina di un dvd che lo riguarda, acquistabile (per esempio) su Amazon.

In dvd

004

Ellekappa-1

Cosa aggiungere?
Limitiamoci ad ascoltare degli interventi di rinomati satirici, a questo punto del post.

Tempo fa, Sergio Staino, al Meeting Antirazzista dell’Arci a Cecina, raccontava gli stili dei grandi vignettisti italiani: Altan, Ellekappa (vignetta sopra), Vauro e lui stesso.
Lo trovate sotto, in basso.

Le registrazioni sono cura di Simone Salis e Nicla Goffredo (grazie!).

Ascanio Celestini parla del suo rapporto con la tv e della satira come strumento sociale, ancora al già citato Meeting Antirazzista di Cecina.

Interviste della simpatica Francesca Fornario.

Grazie (e saluti) a tutti!
Godetevi gli interventi, compreso questo conclusivo, satirico, di Gemma del Sud con risposta (o anticipazione) di Elvie Klein.

  • Luca Boschi |

    Grazie, Enrico, ho evidenziato il tuo post qui:
    http://lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com/2013/08/john-callahan-e-il-suo-stile-di-satira.html#comments
    A presto!
    Luca

  • enrico |

    Caro Luca,
    incappo tardivamente nel tuo ricordo, nobilmente e intelligentemente dedicato a John Callahan e sono molto sorpreso: l’obbiettivo della satira non è LA LIBERTA’, attraverso la critica e la rivelazione delle contraddizioni e delle ipocrisie del POTERE? Non trovi originale, ma, contemporaneamente, molto umana, tenerissima, e perciò più vera e quindi più forte, l’intuizione di rappresentare un Martin Luther King che da piccolo, come tutti i bambini, può aver fatto la pipì nel letto? Cosa c’entrano i Fascisti e i Comunisti, la politica, la Destra, la Sinistra? Il talento, quando c’è, è invariabilmente, spesso fatalmente, stimolato e attratto dalla LIBERTA’, non dal potere. C’è tutta una sfilza di mezze calzette, se parliamo di originalità di pensiero e di libere espressioni, che in recenti passaggi politici e culturali della ns. Storia, sono stati convinti, proprio da ideologie e apparati di solito molto vicini, o del tutto assimilabili al Potere, di poter moraleggiare contro chi non è allineato alla loro sensibilità, buttando tutto in maggiore o minore corrispondenza a presunti valori e principi (dogmi?) etici, di solito fissati secondo criteri maggioritari e di eccellenza numerica, anziché qualitativi. Il talento, quando c’è, prescinde da tutto questo, ma ce ne rivela la futilità rispetto a visioni e prospettive di vita più libere. Callahan aveva molto talento e anche per questo ha sofferto e visto molto, piuttosto che il contrario. Era bloccato a vita e, perciò, forse, gli veniva spontaneo interessarsi a cosa blocca la gente nella vita, a cosa ci toglie la Libertà. Del Potere, di Sinistra, di Destra, di Sopra, di Sotto, non sapeva che farsene e non si è mai occupato. Grazie, comunque, per avere ricordato il suo lavoro e la sua scomparsa ai tuoi lettori.

  • Polonius |

    L’antifascismo si fa in tanti modi, come quello che si è visto a Grosio, in provincia di Sondrio, a suo tempo fu una delle capitali della Resistenza antifascista. Una frase di Mussolini fatta scrivere dal regime e recentemente restaurata – come l’intero palazzo che la ospita – è stata imbrattata con la scritta “Vergogna”. Autori, due partigiani di 87 e 83 anni.
    Bravissimi.
    Se si deve far sapere come la storia è andata (e che su quel muro una scritta fascista è stata fatta), è anche bene far sapere che la Storia ha condannato i fascisti, Mussolini, gli assassini di allora e i loro eredi fascisti assassini di oggi. Alcuni sono molto in vista. Alcunoi non vanno a commemorare le vittime della strage piduista di Bologna, forse perché alla medesima loggio o a una sua derivata appartengono anche oggi.
    VERGOGNA anche a loro! Marchiato a fuoco dove non batte il sole, così come i nazisti loro alleati marchiavano gli ebrei che andavano a uccidere.
    Giuseppe Cecini, 83 anni, è stato sindaco, Giuseppe Rinaldi, 87 anni, è il presidente provinciale dell’Anpi (“ma ora dovrò dimettermi: chi è indagato non può avere cariche nella associazione”). Incredibile, comunque enorme onore al merito per questo anziano signore che ci ricorda le infamie di Mussolini.
    “Bisogna essere forti nel coraggio. Mai voltarsi indietro quando una decisione si è presa, ma andare sempre avanti”, dice la roboante frase mussoliniana restaurata nel 2005 con l’intero palazzo, che ospita uffici comunali e il parroco e che durante la Resistenza era sede delle Brigate Nere.
    I partigiani (e le persone di buon senso, non assassine) non l’hanno mai presa bene, ma né la minaccia di non presenziare più alle cerimonie ufficiali né tre incontri col sindaco di allora sono serviti. Mentre il primo cittadino attuale non ha ancora deciso il da farsi. Sarebbe bene che si sbrigasse e incorniciasse la scritta VERGOGNA.
    Allora i due hanno agito in proprio, all’alba di qualche giorno fa: hanno appiccicato in cima a una canna da pesca un pennello e hanno scritto un bel “Vergogna” con grafia tremante (per l’età o per l’indignazione?), ma più che chiara. “La frase era stata cancellata il 25 luglio 1943, abbiamo festeggiato l’anniversario aggiungendo una parola”, dice uno dei due stagionati teppisti. Che – racconta il quotidiano La provincia di Sondrio – se la sono vista male: in piazza passavano giovani che avevano appena finito di far bisboccia e che hanno preso a calci l’auto dei partigiani accusandoli di inciviltà.
    Ma gente sopravvissuta a picchiatori e squadracce non si fa spaventare da qualche ragazzotto, e i due hanno risposto agli insulti con gli insulti.
    Giovani fascistii, forzitalioti, lobotomizzati dalle onde di Arcore.

  • Luca Boschi |

    Ciao, Fany!
    Be’, le due ragazze non fanno satira politica, ma sociale direi proprio di sì. Sono uno specchietto del nostro tempo. Penso che spieghino anche come siamo messi, e perché una rivista satirica come “Il Male”, che aveva uno zoccolo duro nelle scuole, oggi non potrebbe più esistere, defungendo all’istante per mancanza di vendite.
    Questa è solo una parte delle spiegazione suu “cosa ci azzeccano”…
    Ciao e a presto!
    L.

  • fany |

    AH!la satira…
    L’amore non si spiega!!
    http://fany-blog.blogspot.com/2009/08/lamore-non-si-spiega.html
    ciao Luca
    PS: ma le due ragazze con la satira che ci azzeccano?

  Post Precedente
Post Successivo