Forse, sapendolo adesso, sarà difficile che oggi pomeriggio gli spettabili visitors di questo tapino blog possano fiondarsi al Charles M. Schulz Museum di Santa Rosa (CA), o almeno non potrà farlo quell'”oltre un milione” che, secondo stima fatta da Cgil, partecipa allo sciopero generale indetto dalla confederazione sindacale contro la manovra economica del governo, notoriamente ingiusta e depressiva.
Cuore della protesta è Bologna, città che a suo tempo, in primavera, ha ospitato la vedova di Schulz con alcuni illustri fedelissimi dei Peanuts (come si vede più sotto).
Nella città della Lasagna Verde parla Susanna Camusso della segreteria Cgil, mentre Gugliemo Epifani è in Canada per il Congresso della Confederazione internazionale dei sindacati.
Intanto, a Milano, il sornione segretario del Pd Pierluigi Bersani si intrufola a sorpresa nel corteo già partito all’altezza di Piazza Fontana. Cosa ci fa? Se troverà le parole (una volta tanto), lo spiegherà lui al suo ex elettorato deluso (avrebbe fatto meglio a sostenere le lotte dei lavoratori già da qualche mese, invece di essere la caricatura della caricatura fattagli in TV da Maurizio Crozza).
Manifestazioni in tutta Italia, esclusi Piemonte, Toscana e Liguria, dove lo sciopero generale si terrà il 2 luglio.
Stop di 8 ore nel settore pubblico e di 4 in quello privato, con l’eccezione dei metalmeccanici della Fiom che scioperano per l’intera giornata e che quindi, col cavolo vanno a Santa Rosa per partecipare all’evento che segue:
The “Running Fence” Revisited
The Charles M. Schulz Museum is partnering with the Sonoma County Museum to present The “Running Fence” Revisited, co-produced by the Museum and Wolfram Hissen from estWest films. This is a new film that recaptures the excitement that still vividly lives in the memories of the people who saw the Running Fence 34 years ago.
All shows start at 7:15pm with a small reception prior, starting at 6:30pm.
Però, forse, imbarcandosi su un razzo, possono farcela per l’evento di domani: SATURDAY, JUNE 26 ● 1–3pm, orario in cui si tiene la “visita a sorpresa” con laboratorio annesso dal titolo Editorial Cartoonist for a Day: Workshop with Rob Rogers.
Così recita il comunicato stampa:
Join Rob Rogers, the award-winning, nationally-syndicated cartoonist from the Pittsburgh Post-Gazette, and learn to create your own editorial cartoons.
Rogers will help children and adults choose a topic, message, and metaphor, and draw and develop their own cartoon. After the workshop, Rogers will speak with visitors and sign his new book, No Cartoon Left Behind: The Best of Rob Rogers.
In pratica è la presentazione con dediche e annessi e connessi del suo ultimo libro.
Costoro hanno cotanta possanza di vignettisti editoriali e a noi tocca Forattini. Ahimè, questo è quanto.
In questa pagina, varie immagini del Museo (ce ne fossero, di questo tipo, dalle nostre parti!). Una inquadratura dell’edificio, i cappuccini che vengono serviti nel Caffè di Snoopy, un omaggio del grande Mort Walker ai soldati fumettistici che hanno ben servito l’esercito degli Stati Uniti e una foto scattata recentemente a Bologna, in occasione della scorsa Fiera del Libro per Ragazzi (alla quale, ahilui, il nostro/vostro blogger ha mancato di ntervenire per difficoltà a esercitare l’artifizio dell’ubiquità, talvolta messo a punto con efficacia, in passato).
Attovagliati si vedono… non già Salvatore Gregorietti (graphic designer), come recitano le indicazione del Museo Schulz, che è invitato a correggerle, bensì il critico e docente universitario Daniele Barbieri, a sinistra; con lui ci sono Jean Schulz (vedova di Charles), Umberto Eco e Fulvia Serra, a lungo direttrice di Linus, Alter e Corto Maltese.
Sotto, alcuni interessanti esempi di tavole esposte al museo nelle diverse mostre permanenti e temporanee.
January 25, 1954 — Long before the popularity of Avatar, the early 1950s saw a short-lived 3-D movie fad.
July 8, 1980 — Pulling from cinematic pop culture, Peppermint Patty (Piperita Patty) attempts to emulate Bo Derek from the movie 10.
February 17, 1952 — Notice the pain-staking attention to detail in the setting that would later disappear from Peanuts as its landscapes became more abstract and minimal.