Lo riporta Elisabetta Stefanelli, per l’ANSA. Chi l’avrebbe mai detto?
Ne parlerà giovedì? Pare di sì, raccontando la sua verità, ben diversa da quella che hanno battuto le agenzie e che, ancor oggi, a un giorno di distanza, spacciano alcuni giornali, abili a insinuare veleni, al soldo del loro “capoccia”.
La notizia è che Michele Santoro lascia la Rai come dipendente, al termine questa serie di Annozero su Raidue.
Si occuperà di docu-fiction sulla scorta di Corri, bisonte, corri, andato in onda lo scorso anno. e forse i suoi lavori andranno a finire su Raitre.
La decisione arriva al temine della seduta del Consiglio di amministrazione di Viale Mazzini.
When The Time Is Ripe from Shion Takeuchi on Vimeo.
Non è che sia esattamente un fulmine a ciel sereno, Santoro ci pensava da tempo: la polemica con il berlusconiano Masi, che ha fatto a lui (e a tutti gli spettatori “canonepaganti”) dei brutti scherzi risale almeno a quando, nel periodo pre-elettorale, era stata fermata la trasmissione Annozero, con gli altri programmi di approfondimento, per fare un favore al suo “capo”, il Presidente del Consiglio. Lo stop aveva portato all’evento Rai per una notte, trasmesso dal Paladozza di Bologna.
Nei blog le voci iniziano già a circolare. E suggeriscono altri piani. Un canale gestito da Santoro, con Luttazzi, Vauro, Travaglio, forse anche Gad Lerner, per esempio. I migliori, i colpiti da editti bulgari e da strali dei soliti arruffoni.
Qualcuno si scandalizza e punta il dito contro Santoro, sottolineando che la decisione sarebbe stata presa per ragioni di convenienza economica. Ma chiude la bocca a costoro Curzio Maltese, su Repubblica, in questo commento, portando argomenti logici: “Santoro guadagna 500 mila euro netti all’anno, che in tempi di crisi possono indurre ad amare riflessioni, ma dal suo punto invidiabile di vista costituiscono un compenso fuori dal mercato televisivo. Dove, per fare un esempio a caso, uno come Bruno Vespa, con un programma certo assai meno remunerativo per l’azienda Rai, guadagna tre volte di più.”
La notizia è degna di attenzione; nelle prossime ore si arricchirà di dettagli inediti.
Per arricchirla da subito, ho aggiunta una illustrazione meravigliosa, che è una statuetta ricavata da una delle celebri donnine di Fred Moore, e un video in 3D fatto da uno studente di animazione, Shion Takeuchi, che l’ha intitolato Quanto i tempi sono maturi (When The Time Is Ripe).
Quelli di lasciare la Rai per Santoro, per dire.
Chi si domandasse cosa c’entri con tutto il resto il bel francobollo appena emesso con il Pinocchio di Benito Jacovitti, può dare una sbirciata ai commenti che seguono questo post, che sono (come spesso accade) assolutamente OT, ma non meno interessanti.