MICHELE SANTORO LASCIA LA RAI (E JACOVITTI VA SU UN FRANCOBOLLO)

Mooreblonde Lo riporta Elisabetta Stefanelli, per l’ANSA. Chi l’avrebbe mai detto?
Ne parlerà giovedì? Pare di sì, raccontando la sua verità, ben diversa da quella che hanno battuto le agenzie e che, ancor oggi, a un giorno di distanza, spacciano alcuni giornali, abili a insinuare veleni, al soldo del loro “capoccia”.

La notizia è che Michele Santoro lascia la Rai come dipendente, al termine questa serie di Annozero su Raidue.

Si occuperà di docu-fiction sulla scorta di Corri, bisonte, corri, andato in onda lo scorso anno. e forse i suoi lavori andranno a finire su Raitre.
La decisione arriva al temine della seduta del Consiglio di amministrazione di Viale Mazzini.

When The Time Is Ripe from Shion Takeuchi on Vimeo.

Non è che sia esattamente un fulmine a ciel sereno, Santoro ci pensava da tempo: la polemica con il berlusconiano Masi, che ha fatto a lui (e a tutti gli spettatori “canonepaganti”) dei brutti scherzi risale almeno a quando, nel periodo pre-elettorale, era stata fermata la trasmissione Annozero, con gli altri programmi di approfondimento, per fare un favore al suo “capo”, il Presidente del Consiglio. Lo stop aveva portato all’evento Rai per una notte, trasmesso dal Paladozza di Bologna.

PosteItalianePinocchio2010 Nei blog le voci iniziano già a circolare. E suggeriscono altri piani. Un canale gestito da Santoro, con Luttazzi, Vauro, Travaglio, forse anche Gad Lerner, per esempio. I migliori, i colpiti da editti bulgari e da strali dei soliti arruffoni.
Qualcuno si scandalizza e punta il dito contro Santoro, sottolineando che la decisione sarebbe stata presa per ragioni di convenienza economica. Ma chiude la bocca a costoro Curzio Maltese, su Repubblica, in questo commento, portando argomenti logici: “Santoro guadagna 500 mila euro netti all’anno, che in tempi di crisi possono indurre ad amare riflessioni, ma dal suo punto invidiabile di vista costituiscono un compenso fuori dal mercato televisivo. Dove, per fare un esempio a caso, uno come Bruno Vespa, con un programma certo assai meno remunerativo per l’azienda Rai, guadagna tre volte di più.”

La notizia è degna di attenzione; nelle prossime ore si arricchirà di dettagli inediti.
Per arricchirla da subito, ho aggiunta una illustrazione meravigliosa, che è una statuetta ricavata da una delle celebri donnine di Fred Moore, e un video in 3D fatto da uno studente di animazione, Shion Takeuchi, che l’ha intitolato Quanto i tempi sono maturi (When The Time Is Ripe).

Quelli di lasciare la Rai per Santoro, per dire.

Chi si domandasse cosa c’entri con tutto il resto il bel francobollo appena emesso con il Pinocchio di Benito Jacovitti, può dare una sbirciata ai commenti che seguono questo post, che sono (come spesso accade) assolutamente OT, ma non meno interessanti.

  • Lancelot |

    Buongiorno a tutti.
    Tornando all’argomento del post, mi sembra che le somme più azzeccate, per così dire, le tiri proprio Curzio (e non “Corto”) Maltese, nell’articolo che avete già citato.
    La situazione è alluciinante, ai milioni di spettatori che pagano il canone non pensa mai nessuno: chissenefrega? Basta far quattrini e poi il popolo bue paghi e voti per il telepremier.
    “L’unica posizione comprensibile è quella del direttore generale Masi, che obbedisce agli ordini di Berlusconi. Meno chiaro è perché gli altri vertici aziendali siano così soddisfatti della chiusura dell’unico programma di punta della disastrata Raidue, il migliore di tutto il palinsesto per il rapporto fra costi e ricavi.
    “Ancora meno chiara è la ragione della mancata opposizione dei consiglieri di minoranza, a meno di non dar retta alla sindrome di accerchiamento dello stesso Santoro. “Alla destra diamo fastidio, alla sinistra non facciamo favori, quindi l’intesa è bipartisan”. L’ultimo dettaglio, in ordine d’importanza politica, è la possibile reazione dei milioni di spettatori di Annozero, che non pagano il canone soltanto per il Grande Fratello e per gli editoriali di Minzolini.
    “Ma purtroppo gli spettatori non contano nulla nei giochi di potere della Rai e forse neppure abbastanza per un Michele Santoro stanco di fare il paladino.”
    Tristezza, Paese infame.
    Torno ad Albione.

  • Verbena |

    Scusate, avevo sbagliato a postare.
    Io non pago il canone perché non ho nemmeno televisore e a suo tempo ho fatto la disdetta, come la legge consente di fare.
    Ma quelli che lo pagano non saranno felici di sapere che molti dei loro soldini andranno nella liquidazione succulenta di Santoro, e magari nel contratto successivo se gli riacquisteranno qualcosa.
    Masi, naturalmente, ha fatto di tutto per toglierselo di torno, su richiests di un grande corruttore, e probabilmente Santoro non ne poteva più. Sono gli effetti a lunga gittata dell’Editto Bulgaro?
    Secondo me ha fatto male ad accettare la liquidazione e doveva restare in Rai.
    Grande è la curiosità di sapere cosa dirà nella prossima puntata di AnnoZero.
    Ma così non va, il servizio pubblico ha subìto un ulteriore affronto, e con lui i cittadini.

  • Luca Boschi |

    Caro Franco, grazie!
    Come scrivevo altrove, spero che tu non sia Franco Bellacci, che avrebbe un interesse specifico, nevvero…
    Nel senso che fu nostro collaboratore per la prima edizione dello Jacovitti (autore al quale le Poste Italiane hanno dedicato, fresco fresco, un bellissimo francobollo dedicato a Pinocchio; qui il permalink di afNews, su segnalazione dello jacovittologo Gianni Brunoro: http://www.afnews.info/wordpress/2010/05/francobolli-fumettosi-pinocchio-di-jac-e-stilton/).
    Ma sto scherzando. Una cosa un po’ più seria, invece, la scrivo qui, en passant, prima che ancora sia ufficialmente annunciato dalla NPE…
    Non credo, onestamente, che potremmo mai ristampare “I Disney Italiani”. Anni fa l’idea era nell’aria, per un altro editore, ma si scontrò davanti a difficoltà oggettive.
    Quel libro ha avuto una funzione storica importante (mi permetto di dirlo), ma adesso è assolutamente superato. Negli ultimi venti anni è accaduto di tutto; dovrebbe essere riscritto e integrato almeno di tante pagine quante ne aveva nell’edizione originale della Granata Press.
    Più facile è recuperare il testo del volume su Jacovitti, e anche in questo caso sarà integrato, corretto, riempito di immagini nuove e possibilmente rare.
    Un’idea del genere è già stata espressa “nelle sedi competenti” (lo dico in burocratichese).
    Aspettiamo solo di metterci al lavoro.
    E quando (e se) staremo lavorando, questo blog lo riporterà tosto.
    Saluti e felici letture!
    L.

  • Franco |

    Non c’entra nulla con le pur lodevolissime iniziative della NPE (ho preso il primo volume dedicato a Landolfi e farò altrettanto con il secondo e con Jacovitti).
    Ma mi riallaccio all’ultima immagine, il volume Jacovitti della Granata Press.
    Un volume fantastico che acquistai al momento della pubblicazione.
    Ahimé non acquistai invece “I Disney Italiani”, ed ancora oggi mi chiedo perché…
    Perché non proporre una ristampa di questi due meravigliosi volumi?
    E’ una preghiera.

  • Sarah Muppet |

    La statuetta è più bella di Santoro!

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