ALICE IN WONDERLAND: UNA RECENSIONE DAL CHESHIRE

Cheshirecat

Nel Cheshire non abitano solo stregatti.
Ann Mitchell mi ha fiondato nella buca delle lettere elettroniche una recensione che vi sottopongo, senza darmi la pena di tradurla.

Ma intanto (anche se le notizie sugli incassi immediati non sono un termometro per la temperatura artistica di un film) segnalo il dato che circola in rete: Alice in Wonderland di Tim Burton, uscito mercoledì in Italia in anteprima mondiale, avrebbe incassato 1.400.000 euro in quel solo giorno.

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Tale incasso costitusice un nuovo record per i film Disney, poiché supera il precedente (riportato ancora con un lungometraggio dal vero, ma con ampio uso di effetti speciali), sempre con Johnny Depp in prima linea, raggiunto con Pirati dei Caraibi: La maledizione del forziere fantasma.

Ed ecco l’invio di Ann.

I have just returned from the Underland, Tim Burton’s Wonderland. I’ve met all the creatures, and while many of them are funny and cute, the Cheshire Cat is best of all. This vaporising feline appears suddenly, always at the right time and disappears as quickly, finally saving the day!

Alice in Wonderland is Disney’s latest 3D production. Alice Kingsley (Mia Wasikowska) is a 19 year old girl in Victorian era who escapes getting engaged by following a White Rabbit through a rabbit hole to Underland. There she meets the Mad Hatter, Tweedledee and Tweedledum, March Hare and Dormouse who try to convince Alice that she is the one who will help them return the crown to the White Queen (Anne Hathaway) from the evil big-headed Red Queen (Helena Bonham Carter).

Evidently there will be a battle scene in this plot but it is not too dark for all the family to enjoy.
Actually there is nothing dark in this Tim Burton film, except the stepping stones in the water surrounding the Castle. That is a little surprising considering Tim Burton’s other movies: Edward Scissorhand, Corpse of A Bride, Sweeney Todd.

The scenery and animation is superb. It is amazing how believable the characters seem. The actual people acting with animated characters looks effortless and real. Another favorite of mine was the Caterpillar with the voice and facial features of Alan Rickman.
All in all the many furry animals have such extreme personalities and they are so endearing, as you could expect from a Disney film, that there was a lot of laughter in the cinema tonight.

Teaparty
The music in the movie was in tune with the scenes, beautiful and exiting. Tim Burton has added many quotes to this film from the original Lewis Carroll books.“Why is the raven like a writing desk?” is used several times; it truly points out the madness of the Hatter (Johnny Depp). But one was left missing: “We’re all mad here!”

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WDC Digest (Gold Key) #46
Sopra, l’originale Cheshire Cat nella versione a fumetti della pellicola animata Disney, attraverso i disegni di Riley Thomson.

© Disney per tutte le immagini, compresa questa.

  • paolo |

    Giusto, padre Kolbe, che era un francescano… ricordo anche un fumetto su di lui disegnato da Nando Tacconi (quello degli Aristocratici) comparso sul Giornalino poco dopo la sua canonizzazione (citata infatti nell’ultimo quadro)

  • Franco |

    Sul Fan Club di FaceBook c’ anche un altro suggerimento, di Giulio Bonatti,
    che vi giro perché forse ormai c’è interesse anche qui per il tema.
    Dice Giulio: “Esistono fumetti sulle storie di sant’Antonio da Padova, san Francesco e Massimiliano Kolbe, di Dino Battaglia.
    Credo siano usciti sull ultima collana di repubblica dedicata ai maestri del fumetto.”
    Ho letto che Giulio ha vinto un premio per la sua autoproduzione e lo saluto e mi complimento.
    Poi, segnalo che Claudia ha un problema su FB, qualcuno può porvi rimedio?
    Claudia: “Sono l’amministratrice di questa pagina, scusatemi ma l’applet per pubblicare i post del blog di Luca dà di nuovo problemi, se avete altri programmi da suggerirmi o idee a riguardo grazie mille. Scusate per l’inconveniente.”

  • paolo |

    Curioso, ma da lettore del Giornalino tra il ’76 e l’84 non ricordo di storie su monaci/che. L’unica storia che ricordo riguardante San Francesco d’Assisi era il notevole “Il mistero dei sei fioretti” dell’82 (o ’83? vado a memoria, anche sul titolo) scritto da Tiziano Sclavi e disegnato da Gino Gavioli, un mistery in cui tre ragazzi cercano un tesoro in un monastero abbandonato usando i Fioretti di San Francesco come guida. La storia permetteva di presentare alcuni dei piu’ famosi Fioretti e il tesoro (attenti allo spoiler) altri non era che un manoscritto originale del Cantico delle Creature.
    C’era anche su Italia Missionaria il personaggio di Fra Gilino, fratone un po’ sempliciotto, disegnato da Renzo Maggi. E, sempre parlando di fratoni, c’e’ il Fra Caramba di Zorry Kid del grande Jac, con le sue giaculatorie e le penitenze per il povero Alvaron de la Gota nascosto nel suo convento

  • Willi |

    Su «Fluide Glacial» oltre a “Soeur Marie-Thérèse des Batignolles” di Maester ricordo anche “Vie de Saint” di Manel Fontdevila. MOLTO poco seri ambedue, in verità.

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