Rivendichiamo la storia di una rivista che voleva semplicemente compiere un atto di giustizia: che venisse riconosciuta l’arte che alimenta il fumetto.
Questo il proclama, dal tono assai forte e ambizioso, che introduce la singolare mostra STORIA DI UNA RIVISTA – IL FUMETTO E’ ARTE, a cura di Vincenzo Mollica e Lorenzo e Mauro Paganelli, visitabile a Napoli fino al 10 gennaio: un “manifesto” che raccoglie opere di autori che vanno da Federico Fellini a Hugo Pratt, da Milo Manara a Guido Crepax (passando per Vittorio Giardino e Andrea Pazienza)…
Si parla dell’indimenticata epopea delle riviste di fumetti da edicola: un periodo cronologicamente remoto ma ancora vivo e palpitante nella memoria di molti di noi. Il Grifo ne fu uno degli ultimi grandi baluardi, sfoggiando un cast da brivido.
Con colpevole ritardo, dovuto a una disfunzione di TypePad, che si era “ingoiato” il testo di questo post invece di metterlo on line al momento opportuno, insieme agli organizzatori dell’iniziativa vogliamo rivendicare il diritto nostro e di tutti di esclamare con i polmoni “spiegati”: il Fumetto è arte!
Chi potrebbe negarlo?
Gli angloamericani non hanno mai vissuto alcuna diatriba in merito, dato l’ampiezza del termine art, che si applica da sempre, con disinvoltura anche a vignette e tavole originali.
Ma noi in Italia, dove una parte della casta cultural-dirigenziale è ancora affetta da puzza al naso?
Ma torniamo al manifesto ideologico del Grifo, che specifica come in un periodo artistico e culturale come il nostro, in cui è sempre più difficile capire e far capire cosa è arte e cosa no, noi vi sia la presunzione di mostrare ciò che sicuramente lo è stato, magari per cercare di capire insieme cosa in futuro (forse) lo sarà.
Con queste premesse, a Castel dell’Ovo, a Napoli, si è aperta una mostra d’arte dedicata alla letteratura disegnata, promossa dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Napoli, curata dal giornalista Vincenzo Mollica e organizzata da Lorenzo Paganelli per Grifo Cult.
Partecipono, tra le istituzioni, il Sindaco della città di Napoli Rosa Russo Jervolino, l’Assessore alle Politiche Giovanili Giulio Riccio, il consigliere del Comune di Napoli Francesco Minisci, Vincenzo Mollica e Lorenzo Paganelli, oltre a Francesco Guccini, Milo Manara, Tanino Liberatore, Vittorio Giardino e tanti
altri autori.
La mostra racconta l’epopea della rivista Il Grifo, che nacque dal bisogno primario di mettere in evidenza che il fumetto non può relegato ad un ruolo di poco conto.
Trattasi di un medium che può essere foriero di grandi emozioni anche nella sua versione più popolare del fumetto seriale, fatto da autori che, come Hugo Pratt, anche lui impegnato nel progetto, scelsero di fare fumetto d’autore, definendo la propria arte letteratura disegnata. Tutto questo, in contrasto, con quel modello di serialità svuotato di contenuti che si andava affermando già dal 1991, anno in cui è nata questa rivista.
Quello che gli organizzatori propongono è un viaggio attraverso gli autori che hanno creduto in questa rivista, al punto da realizzare molte storie che sono diventate negli anni dei classici.
Nel percorso di questo viaggio, i visitatori sono presi per mano da registi, attori, fotografi, pittori, poeti e fumettisti, proprio a significare ancora una volta come l’arte non sia un qualche cosa a compartimenti stagni incomunicabili ma una sorta di grande giardino dove tutti giocano insieme. Fra i più illustri compagni di viaggio presenti in questa mostra ritroviamo: Dino Battaglia, Franco Battiato, Roberto Benigni, Stefano Benni, Enki Bilal, Charles Bukowsky, Dino Buzzati (Poema a Fumetti, Zio Paperone), Italo Calvino (Lezioni Americane) Giorgio Cavazzano, Leonard Choen, Mauro Cicaré, Paolo Conte, Guido Crepax, Robert Crumb, Peppino De Filippo, Aldo Fabrizi, Federico Fellini, Max Fleischer (Betty Boop, sotto nel cartoon Minnie the Moocher, con Cab Calloway), Aurelio Galleppini (Tex), i già citati Vittorio Giardino, e Francesco Guccini, Giovanni Guareschi, Alexandro Jodorowsky, Bob Kane, Lucio Dalla, Giulietta Masina, Jean Giraud – Moebius, Vincenzo Mollica (su Bruce Springsteen, Superman, Braccio di Ferro, Gruau), Nanni Moretti, Josè Muñoz, Pier Paolo Pasolini (inedito), Andrea Pazienza Nicola Piovani, Jean Renoir, Mario Schifano, Sergio Staino, Art Spiegeleman, Alex Toth, Totò e i suoi pensieri, Cesare Zavattini, Wim Wenders e Daniel Zezelj.
Un’ampia sezione, forse la più importante di tutta la mostra, è dedicata al contributo di Federico Fellini, determinante per la rivista; Fellini, primo a sostenerne il progetto e primo collaboratore, tornò a occuparsi di fumetti grazie a Il Grifo, dopo l’esperienza del Marc’Aurelio, giornale satirico in cui esordì come disegnatore. Paradossalmente, aprì e chiuse la sua vita facendo fumetti.
Il tutto, fino al prossimo 10 gennaio!
Per informazioni
Uff.stampa: Simone Mina
Mail: simone.mina83@yahoo.it