Con l’anno corrente (in trotto ancora per poco) arresta la sua corsa anche il grande caricaturista David Levine, che per quasi mezzo secolo ha disegnato le copertine della New York Review of Books, oltre ad aver illustrato in punta di pennino vignette per giornali e riviste in tutto il mondo.
Levine, che ha caricaturato intellettuali e atleti, politici e celebrità di ogni tipo, senza una particolare predilezione per il mondi dello spettacolo, aveva affrontato anche l’obiettivo forse più difficile: ritrarre anche se stesso.
L’aveva fatto con questa immagine a destra (che fu pubblicata sulla copertina di un antico numero di The Comics Journal, adesso scomparso come oggetto cartaceo anch’esso, proprio da questo mese).
Levine era venuto a trovarci almeno una volta anche in Italia, dove era stato premiato al Festival della Satira Politica di Forte dei Marmi, organizzato dai bravi Franco Calotti e Cinzia Bibolotti. Ciò in occasione di una sua mostra.
Sono certo di aver scritto di lui almeno in quella occasione, nel secolo scorso. SIGH!
Levine ne n’è andato oggi a New York, era nato a Brooklyn e aveva 83 anni.
Sotto, una delle sue non troppo frequenti fotografie, scattata lo scorso anno al fianco di Vincent Altamore, al quale appartiene e il ©.
Figlio di un negoziante e di un’infermiera con simpatie comuniste, cosa nient’affatto indolore e consueta negli States, l’insigne caricaturista era stato di sinistra per tutta la vita.
Oltre che sulla New York Review of Books, a cui aveva contribuito con 3.800 disegni dal 1963 al 2007, le sue illustrazioni sono apparse su Time, Newsweek, Esquire, Playboy, The Nation, Rolling Stone, il New Yorker. Sotto, uno dei suoi dipinti, non troppo noti nemmeno a chi apprezza da sempre le sue “testone” caricaturate. La galleria completa, o quasi, è visitabile on line nel suo sito d’artista: http://www.davidlevineart.com/
Qui, molte altre informazioni sulla vita di Levine e sulle sue benemerenze, fra cui si conta anche la Legion d’Onore.
Sopra, un servizio dello scorso anno, di circa 8 minuti, sui presidenti americani ritratti da Levine, in occasione di una mostra American Presidents & Selected Paintings e del libro che ne raccoglieva il contenuto.
