PALMIRO, LUPO CRUMIRO

Palmiro lupo crumiro

Ecco la rara locandina di questo film in Technicolor® Fantascope distribuito nelle sale italiane nel 1962 e (mi risulta) mai più rieditato. Una laconica sintesi contenutistica leggibile a questa pagina così ne definisce i contenuti: Antologia di dodici brani di disegni animati realizzati dai bravi Hanna e Barbera.

© Time/Warner per le immagini.

Lupo_de_lupis

Le eroiche battaglie di Palmiro Lupo Crumiro è, quindi, una compilation ottenuta con una dozzina di altri cortometraggi animati di Hanna-Barbera, distribuiti singolarmente negli States in precedenza, in abbinamento a vari lungometraggi, ma ancora inediti in Italia. Loopydeloop

Con tutta probabilità questo assemblaggio di shorts circola nei cinema europei (o di almeno due o tre nazioni, compresa l’Italia, appunto) ma non in America.
Oltre all’Italia potrebbe essere uscito in Francia, in Germania o nel mercato scandinavo, ma non ne sappiamo niente.

Invece, è certo che quando Loopy de Loop si chiamava ancora Palmiro e non Lupo De’ Lupis, i telespettatori italiani non avevano ancora visto nulla di Hanna-Barbera sul piccolo schermo, ignoravano l’esistenza di Yoghi, Braccobaldo Bau, Wally Gator, Gli Antenati, I Pronipoti e così via.

Tellatale-loopy.JPG Di seguito, alcuni oggetti (per così dire) di merchandise con il lupo e non.
Un libretto illustrato, Odd Jobber, dal quale si deduce qualche difformità dal design adottato nei disegni animati, concepiti in planned animation, ma per uno schermo più grande da riempire di quello da cui si affacciavano Ruff’n’Reddy e compagnia. Atipico, tutto sommato, per i personaggi di Hanna-Barbera in questa fase low budget della loro attività.

Sotto, un altro libretto, con altri due lupi, Hokey Wolf e Ding-A-Ling, chiamati in un primo tempo in Italia con i nomi abbastanza azzeccati di Lupotto e Bubbolo.
Questo Little Golden Book esce anche in Italia nella collana analoga Un piccolo libro d’oro.
Ancora sotto, un papazzo, a dire la verità ben poco somigliante, di Mr. Jinx (Ginxi, il gatto a cui prestava la voce italiana Franco Latini).

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  • Moerandia |

    Non mi piacevano molto i cartoni animati di Lupo De’Lupis, non per lui, ma perchè pur buono e simpatico le prendeva sempre. Andava già meglio quando compariva in quelle graziose storie, scritte e disegnate da chissà chi, nelle quali i personaggi di Hanna&Barbera comparivano a rotazione sul “Corriere dei Piccoli” degli anni Settanta.
    A pensarci la mitica Hanna&Barbera è stata una fetta importante della nostra infanzia, e naturalmente non è più come prima: è stata assorbita dalla Warner Bros e ribattezzata Cartoon Network; non so se escano ancora serie coi personaggi classici disegnati alla vecchia maniera, ma vedo di sfuggita in televisione varie serie moderne, strillate e fracassone, con degli orridi disegni rigorosamente “super-deformed”, oppure, come capitato ai Fantastici Quattro, con dei pessimi stili manga e delle animazioni stile “divano spostato nel salotto” che i primi cartoni animati giapponesi non avevano: i “Fantastici Quattro” di Hanna&Barbera erano ben’altra cosa (sulla serie Marvel attuale stendo un velo pietoso).
    Saluti e Buon Anno.
    G.Moeri

  • Anna |

    Comunicato di servizio…
    Scopro che vari interventi di commento che potrebbero essere spediti in coda a questo post sono invece (forse giustamente) a seguito di quello su Ruff e Reddy, poco sotto.
    Chi è interessato guardi anche là.
    Io, personalmente, preferisco questo Palmiro, o Lupo de’ Lupis che dir si voglia, a quell’altro lupo che si vede in questo post, e che da noi si chiamava se non sbaglio “Ugo Lupo” e non “Lupotto”.
    Ma forse si tratta del solito problema: lo stesso personaggio viene ribattezzato in continuazione in assenza di un controllo serio
    I bambini venivano presi per scemi allora come adesso. Non c’era cura nelle produzioni destinate a loro, nei cartoons americani come in quelli giapponesi.
    E vi ricordate come facevano girare le palle quelli delle TV quando interrompevano un cartoon poco prima della sua fine, senza rispetto?
    Madonna! Erano considerati come dei riempitivi, in attesa degli “avvenimenti agonistici” o di chissà quale discorso di Giuseppe Saragat o di Giovanni Leone.
    Succede ancora nelle private?

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