OGGI, NOTIZIE DI DESTRA

Il quotidiano della Destra governativa Il Giornale annuncia che Michele Santoro ha deciso di occuparsi del caso Campania. Fai la cosa giusta è il titolo della puntata di Annozero che andrà in onda stasera alle 21.05 su Raidue. Se ne fa cenno sotto.

Intanto, chi vuole può godersi (si fa per dire) lo spettacolo fornito dall’ex militante di Lotta Continua Paolo Liguori, detto Straccio, che interviene in un modo che si commenta da solo all’interessante programma TV Talk per difendere un calendario erotico promosso a “prodotto collaterale” del suo TGCom.

Nessun moralismo da parte nostra, naturalmente. Ma istruttivo e divertente è vedere questo scontro di “mondi” e di “educazioni” che tracimano dal tubo catodico: meglio delle risse con la Santanché domenicale che sfoggia la propria ignoranza.





Grazie a Lady Groover per aver selezionato questo estratto, tagliando i blateramenti inutili e coprendo i fotogrammi scollacciati del servizio che Liguori ha curato spacciando per news la sua pubblicità. L’oscuramento ha il fine di evitare che la censura impietosa di YouTube cancelli il video in sé, gettando il bambino sporco con l’acqua saponosa.

Il climax della sbroccata, secondo Lady Groover è nel passaggio: “e ‘sto ragazzino viene a dirmi cosa fare!!!”: invettiva vomitata contro un giovane interlocutore che ha osato contestare la scelta di interrompere le trasmissioni di Mediaset con inutili siparietti telegrafici di notizie liguoriane.

E torniamo al Giornale. Il quotidiano della Destra scrive “La redazione della trasmissione ha annunciato un reportage infuocato sui poliziotti di Napoli, un ipotetico allarme sulla scarsa fiducia dei cittadini campani verso le istituzioni e ovviamente la vicenda del sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino, accusato dai magistrati napoletani di essere «a disposizione del clan dei Casalesi» e sul quale pende una richiesta di autorizzazione all’arresto inviata dai pm a Montecitorio.”


Tra gli ospiti il direttore di Libero (altro quotidiano della Destra governativa concorrente diretto del Giornale; per tale ragione quest’ultimo si guarda bene dal riportare il nome di battesimo di tale direttore per evitare di fargli pubblicità), il leader dell’Italia dei valori Antonio Di Pietro e il giudice Piercamillo Davigo.


Il meraviglioso video messo qua sopra per tirar su il morale è “What’s the Use of Won’drin’?” da “Who Killed Amanda Palmer”.

Please, visit http://www.whokilledamandapalmer.com/ for ordering info…


The song features Annie Clark of St. Vincent on guest vocals
The video stars Amanda Palmer, featuring Casey Long and
Drew Hildebrand


Directed by: Michael Pope
Produced by: BriAnna Olson


Director of Photography: Hillary Spera
Assistant Camera: Rebecca Lane



Grip/Electric: James Holland
Art Department: Casey Long
Production Assistant: MJ DeArmitt

Makeup: Desi

Editor: Michael Pope



Special Thanks:
Paige Stevenson
Ahnika Delirium
Peter Sand

James Holland


“What’s the Use of Won’drin’?” by Rodgers and Hammerstein for “Carousel”,

  • satrapo |

    Care Amiche e Amici,
    Ricevo dal Movimento di Libertà e Giustizia l’invito ad inviare (io l’ho giù fatto) al presidente del Senato e della Camera le seguenti 28 parole (virgole e punti compresi). Assolviamo alla vocazione di pubblici intasatori di legalità e dignità.
    Paolo Farinella, prete
    Parrocchia S. Torpete – Genova
    fini_g@camera.it; schifani_r@posta.senato.it)
    e per copia conoscenza a: lgiustizia@yahoo.it
    Ai presidenti di Camera e Senato:
    Fermate lo scempio della giustizia
    Il Parlamento che approva il lodo Ghedini, ennesima legge per premiare i potenti e massacrare i più deboli non mi rappresenta.
    Firma completa

  • Leandro Forese |

    L’ho poi visto, “Anno Zero”. Un bel programma, super partes. Ha fatto una buona figura il parlamentare di AN, che ha la mia stima e la mia solidarietà.
    Era evidente che era stato messo lì per “mettere la faccia” là dove Alfano l’ha persa (e quell’altro collega, Gasparri non l’ha mai messa, perché la tiene molto più in basso, dietro, e viceversa): non è più possibile difendere una persona che deve solo farsi processare.
    Non sto a dire chi.
    Fini e i finiani hanno capito che per gli “avanzi di P2”, più o meno con l’aiuto della Camorra e della criminalità organizzata, non c’è più futuro. E’ ora di dare uno strappo e lo stanno dando.
    A suo modo (con il suo solito razzismo da menti ottuse) anche la Lega secondo me lo sta dando. E ora, anche il Centro.
    Leggo che Casini dice: “Questo ddl per abbreviare i processi è realmente una porcheria, un provvedimento che dimentica le vittime, fascia l’ordinamento e abroga la giustizia”. L’ha fatto in una conferenza stampa convocata a Montecitorio, boccia con durezza questo disegno di legge presentato ieri da Lega e Pdl al Senato per accorciare i tempi dei processi.
    Adesso, l’artefice strapagato Ghedini dovrà inventarsi qualcos’altro per favorire il suo assistito.
    Ma mi domando: anche lui come il condannato Previti, soldi a parte, è il caso che sia contemporaneamente avvocato di un processando che sta al Governo, in modo impresentabile per il mondo, e anche parlamentare sul nostro libro paga?
    Quando lavra e studia strategie lo fa per noi o per Lui?
    Contro di noi e per Lui è la mia risposta.
    Sarebbe il caso di espellerlo.
    Cari saluti anche agli altri che come me stanno a Destra, ma sono contro Mafia, Comorra e politica collusa.

  • Elena Pre |

    Scrive Alfonso Gatto:
    “Ci sono momenti della storia, nei quali l’ordine morale degli uomini è così sovvertito che la vita sembra ritrarsi da noi per abitare altri spazi, altri luoghi. “Resistere” significa contrastare una forza che agisce contro di noi, che minaccia di superarci e che ci invita a cedere.
    “Resistere” significa durare al limite della nostra tenacia e della nostra pazienza fisica. È una prova che scegliamo nell’atto di essere, un convincimento interiore per una ragione ultima.
    Bisogna resistere all’“empiria”: e l’unico modo per resistervi è lavorare perennemente per una rivoluzione che abbia nell’uomo il suo centro, nella conoscenza e nella riconoscenza che la storia, ragione e dottrina, è stata portata avanti dalle vittime: da millenni di vittime.
    La Resistenza cioè non è un momento eccezionale dell’essere: essa è all’opposto un tempo che dura, il farsi, nel tempo e nella storia, di una coscienza comune.
    Mi richiamo, a qualcosa che ancora ci sfugge e che è in noi, riconosciamola, la coscienza di non aver pace. Ma solo chi non ha pace può darla.
    La speranza ha lunghe tenaci radici nella “resistenza” dell’uomo.”

  • Pietro D. N. |

    Come ha fatto in passato un altro amico, vi invio questo messaggio appena scritto alla comunità senziente dei cattolici che credono ai genuini insegnamenti del Cristo.
    Ma naturalmente va bene anche per chi non crede e si riconosce in ideali di giustizia e di etica.
    “Alziamo le nostre coscienze e tiriamo su la nostra schiena”
    di Paolo Farinella, prete
    Genova 12 novembre 2009.
    Il governo e la maggioranza hanno valicato ogni ritegno: ormai delinquono in pubblico e in tv apertamente al grido minaccioso di «Salvare Berlusconi ad ogni costo».
    Il parlamento chiuso si riapre per approvare una leggina che metta al sicuro Berlusconi dai «suoi processi» e non importa se questa leggina non solo annienta gli scandali di truffa, falso in bilancio, bancarotta, ecc. ma annulla il diritto di milioni di cittadini che hanno diritto ad una sentenza ed eventualmente ad un risarcimento.
    Con questa legge che riduce solo i tempi dei processi, senza dare personale, strumenti e mezzi per accelerarli, si consuma la supremazia definitiva del sopruso sul diritto, della mafiosità sulla legalità, dell’impudenza sulla dignità e la sconfitta definitiva dello stato di diritto.
    Berlusconi, dopo il lodo Alfano torna ad essere, almeno teoricamente, un cittadino come gli altri e come tutti deve essere processato e assolto o condannato con una sentenza inappellabile.
    Non possiamo tollerare ancora una volta una legge che lo salvi impunemente, anche in presenza di sentenze in corso. Non possiamo assistere inattivi, inermi e complici di una immoralità e indegnità di questa portata.
    Usiamo la rete non solo per resistere, ma per reagire, per impedire che ancora una volta il corrotto, corruttore, compratore di giudici, di sentenze e di testimoni, il predatore fiscale che con le sue evasioni e i suoi conti esteri ha rubato a tutti noi e a ciascuno di noi.
    Una leggina riguarda Mediaset che deve al fisco circa 200 milioni di euro e se la caverà con un misero 5%. Come è possibile che i pensionati, i lavoratori a stipendio fisso, i precari, i cassintegrati, le donne, i senza lavoro, possano ancora votarlo e vederlo come un modello?
    Come è possibile che assistiamo rassegnati alla vivisezione della Costituzione e della sopravvivenza di uno scampolo di dignità? Siamo calpestati ogni giorno nei nostri diritti e derisi nella nostra dignità e non siamo in grado di reagire come si conviene ad un popolo di gente che ogni giorno si ammazza per vivere onestamente del proprio lavoro e nel rispetto della Legge.
    Non possiamo tollerare più che un uomo disponga dello Stato, delle sue Istituzioni, che ordini alla Rai di firmare un contratto di 6 milioni di euro al suo maggiordomo Bruno Vespa perché è bravo a fargli il bidet.
    Non possiamo tollerare che un suo dipendente, Minzolini, pontifichi a suo nome dalla tv di Stato; non possiamo più tollerare che sia smantellata Rai anche se aumenta ascolti e fatturato solo perché indigesta al satrapo senza statura.
    Non possiamo più tollerare che ci domini a suo piacimento e a suo uso e consumo. Se lui è l’utilizzatore finale delle prostitute a pagamento, noi vogliamo essere le sue mignotte «a gratis»?
    Mettiamo in moto una rivoluzione e riportiamo il treno dentro i binari della Legge, delle Istituzioni, della Legalità, della Giustizia, della Dignità e del nostro Onore. E’ ora il tempo di scendere in piazza non per rivendicare un aumento di stipendio, ma per rivendicare un sussulto di dignità e di orgoglio di essere Italiani e Italiane che non vogliono essere scaricati come spazzatura.
    Berlusconi sta imperando e sta distruggendo tutto perché noi lo permettiamo o quanto meno lo tolleriamo.
    Alziamoci in piedi e non pieghiamo la testa, chiedendo a gran voce, se necessario con uno sciopero generale ad oltranza, le dimissioni di Berlusconi, dei suoi avvocati pagati da noi e la conclusione dei suoi processi perché in Italia nessuno può essere più uguale degli altri e tutti, nessuno escluso, devono sottostare alla Maestà del Diritto.
    Mi appello alle organizzazioni sindacali, ai partiti, alle associazioni nazionali e internazionali, ai gruppi organizzati, all’Onda lunga della scuola, ai blogger, alle singole persone di buona volontà con ancora una coscienza integra perché «el pueblo unido jamás será vencido».

  • Pier Luigi Gaspa |

    Ho assistito in diretta agli insulti (perché quel ‘ragazzino’ detto così E’ un insulto) di Liguori. Il quale evidentemente, come tanti altri ai quali si accomuna, non gradisce critica alcuna sul proprio operato. Che a mio modesto avviso non è un granché (e spero adesso mi dia del ragazzino, così magari qualche capello bianco sparisce). Ancora più pietoso però è stato il commento del fotografo di quel calendario…
    Mi limito a una semplice considerazione: io guardo poca tv e ancor meno canali mediaset… e in quelle poche volte, quando capita TgCom o come diavolo si chiama, cambio. Semplicemente.
    Ma personalmente mi inquieta assai di più il suo (di Liguori) ex telegiornale, Studio Aperto, quello rivolto al pubblico più giovane. Li stanno crescendo proprio bene, i loro ascoltatori. Lo ritengo una sorta di specchio del nostro futuro… che non mi piace affatto. Non tanto per me, ma per mia figlia, che cerco di far crescere con altri valori e altri modelli di comportamento. Il dubbio che a volte mi turba però è questo: ci riuscirò?
    Pier Luigi

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