Con qualche giorno di ritardo (circostanza della quale mi scuso), pubblico il “terzo post su The Phantom” che questo blog aveva annunciato da tempo.
Lo redige l’esperto e appassionato Felix De Paul, che già aveva parlato qui del leggendario personaggio ideato da Lee Falk.
Buona lettura!
Oggi ho acquistato nella mia edicola l’ultimo albo della serie PHANTOM pubblicato dall’Eura Editoriale.
Sinceramente sono un po’ amareggiato per questa occasione mancata, sia per l’editoria italiana che per i lettori.
Probabilmente sono stati commessi degli errori di confezione o di pubblicità o di distribuzione, ma sono convinto che la pubblicazione meritava maggior fortuna e soprattutto maggiore sostegno.
Questo sesto numero si presenta ai lettori con una ottima copertina dai brillanti colori, copertina che a causa della plastificazione è più appariscente che nell’edizione originale scandinava, un piacere per gli occhi.
Per chi volesse vederla “integra”, cioè senza logo può andare su Comic Art Fans a questo link:
http://www.comicartfans.com/GalleryDetail.asp?GCat=33681
Ho seguito su internet i vari forum sulla pubblicazione in oggetto ed ho trovato pareri molto variegati tra i lettori e gli appassionati di comics, i pareri positivi sono stati la maggioranza, mi ha colpito il parere negativissimo di Clubbino, che probabilmente non conosce il personaggio (non voglio pensare che si sia espresso solo per invidia). Un grazie va al sig. Giuseppe Lippi che ha dedicato a Phantom un thread sull’ Alnmanacco di ZAGOR.
Nella recente fiera ROMICS, la kermesse romana dedicata ai fumetti, ho incontrato un collezionista che mi ha parlato in modo entusiasta di questa pubblicazione in questi termini: “Ma come, esistevano questi popò di gioielli, belle storie e bellissimi disegni di artisti sconosciuti qui in Italia, e nessuno aveva mai pensato a pubblicarli!? Si parla sempre e solo di fumetti americani Marvel & company, ma queste storie dell’Uomo Mascherato sono di gran lunga superiori agli standard dei comics americani, meno male che ci ha pensato l’Eura”.
Ma torniamo a noi, riguardo le storie interne dell’albo uscito questo mese, troviamo “IL TESCHIO DI CRISTALLO”, una lunga saga di Phantom scritta da Claes Reimerthi, che è stata la più votata dai lettori scandinavi nell’anno 2003. La saga si articola in tre episodi affidati a tre diversi artisti.
Il primo episodio è stato disegnato da Hans Lindall, un disegnatore che personalmente apprezzo molto e lo considero tra i più bravi del cosiddetto “Team Fantomen” .
Il secondo episodio è stato affidato a Bob McClod, che normalmente inchiostra i disegni di Paul Ryan, ma qui ha fatto anche il disegno a matita. Si possono notare le differenze tra i due americani osservando i primi piani di Phantom che sono molto diversi tra loro.
Il terzo episodio è opera di Paul Ryan, attualmente titolare delle strips USA.
Conclude l’albo la sesta puntata delle avventure di Kate Somerset, ovvero La Regina dei Pirati, in cui il pennello di Cesar Spadari ci fa vedere il passaggio del testimone dal Phantom precedente, fratello di Julie, al figlio Kit.
Voglio a questo punto raccontare un dietro le quinte, circa i fumettisti del Team Fantomen.
Agli albori degli anni 2000 un lettore norvegese, appassionato di comics americani oltre che di Phantom, scrisse a Paul Ryan chiedendogli, in qualità di ammiratore dei suoi disegni sui supereroi, di proporsi alla Egmont per disegnare The Phantom.
In quel momento il mercato dei comics americani era in fermento, molti artisti avevano tralasciato le collaborazioni con Marvel e DC per trasferirsi alla Crossgen, che aveva promesso maggiori guadagni. Le due major erano corse ai ripari ingaggiando nuovi artisti (probabilmente più economici) finchè non accade l’imprevisto: la Crossgen va in bancarotta e molti fumettisti rimangono improvvisamente senza lavoro, addirittura senza che vengano loro pagati gli ultimi
lavori fatti.
La proposta del lettore norvegese arriva a proposito, Paul Ryan si presenta alla Egmont e la sua collaborazione viene accettata. “BINGO!!!” racconta Paul in una sua intervista, Bingo per la Egmont che troverà, tramite lui, grandi disegnatori americani, quindi Paul sparge la voce ed arrivano alla Egmont anche il suo inchiostratore Bob McClod, il suo protetto Sal Velluto, Don Perlin, Alex Saviuk, e Dick Giordano (che era stato appena mandato in pensione dalla DC).
Ma bingo, in realtà, lo avevano fatto tutti questi artisti americani che erano rimasti senza lavoro, Ryan in particolare, che, grazie al Megaredax della Egmont è arrivato al Phantom sindacato del KFS.
Purtroppo, tutti questi artisti americani, a parte l’entusiasmo iniziale non hanno funzionato, ma non perché non fossero bravi, ma NON si sono impegnati in base alle loro possibilità, sottovalutando il tipo di lavoro (forse è stato un peccato di presunzione).
Il magazine Fantomen è impostato più sul disegno di scuola europea (vedasi fumetto inglese o franco-belga) e gli artisti americani non hanno saputo soddisfare le esigenze dei lettori, conseguenza naturale, le vendite sono scese e queste collaborazioni sono cessate, unica eccezione è Sal Velluto, che continua a lavorare con Egmont, ma Sal, come tutti sanno, anche se vive nello Iowa è italiano.
Sono un appassionato collezionista del nostro personaggio e, da molti anni, ne ricevo per abbonamento sia l’edizione svedese che quella australiana, e devo onestamente dire che da questo gruppo di artisti mi aspettavo molto di più, quasi tutti loro mi hanno profondamente deluso.
Don Perlin, che già si era cimentato nel personaggio negli anni Sessanta, ha disegnato tre o quattro episodi ma di insufficiente livello artistico, tanto è vero che ne sono stati pubblicati solo un paio.
Paul Ryan ha spesso commesso degli errori di proporzione (in diverse vignette Eroe ha la testa troppo piccola,rispetto a quella dell’ U.M.) e le sue inquadrature con i suoi personaggi sempre dritti e rigidi sono abbastanza monotone, inoltre, la sua Diana Palmer non è proprio quella che si può definire una bella donna.
Bob Mc Clod si è trovato molto in difficoltà con le vignette corali e le splash pages.
Ma colui che mi ha deluso più di tutti è stato il veterano Dick Giordano, raffinato inchiostratore di Batman, credo che Dick non abbia nemmeno poggiato il pennello sulle sue tavole facendo fare tutto il lavoro al suo assistente Robert Jones (come ha ingenuamente dichiarato quest’ultimo sul suo blog).
Per ora ho terminato, arrivederci ad una prossima occasione e sempre….
LUNGA VITA ALL’OMBRA CHE CAMMINA!!!!!!!!!!!!